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Hypocrisy (Mikael Hedlund)

Di Daniele D'Adamo - 23 Novembre 2011 - 0:00
Hypocrisy (Mikael Hedlund)

Come molti grandi gruppi usano fare, anche gli Hypocrisy festeggiano il passaggio dei decenni con qualcosa di speciale. Dopo la compilation “10 Years Of Chaos & Confusion”, uscita nel 2001 per festeggiare i primi due lustri di carriera, è ora il turno di “Hell Over Sofia – 20 Years Of Chaos And Confusion”, sugli scaffali dei negozi dal 21 p.v. La nostra Tarja ha parlato di questo e di altro con Mikael Hedlund, il bassista della band svedese.

 

Ciao Mikael, sono Tarja. Benvenuto su Truemetal.it! In questo momento Peter (Tägtgren) è in giro con i Pain, (l’ho incontrato la scorsa settimana alla loro tappa italiana, a Mezzago). Ti ha per caso raccontato come procede il suo tour?

Non abbiamo parlato più di tanto, del tour, ma so che è molto contento. Sembra che vada veramente bene. Sono felice anch’io, per lui, che tutto stia andando per il verso giusto.

Hai suonato con gli Hypocrisy fin dall’inizio e dal primo album “Penetralia” (1992). Raccontami di quegli anni e di com’è lavorare con Peter? Lui è conosciuto per essere un maniaco del lavoro…

Quando ho iniziato nella band ero molto giovane (sedici anni). Tutto era nuovo per me e non avevo tanta esperienza. Così fu la realizzazione di un sogno (e ancora lo è), quella di entrare a far parte di un gruppo che aveva un contratto discografico. Quando sono entrato negli Hypocrisy ero un fan di metal duro: stavo in casa ad ascoltarlo tutti i giorni e compravo tutti i vinili in uscita. Ho incontrato Peter per la prima volta attraverso Masse (Broberg – N.d.R.), il nostro primo cantante. Suonavamo nella stessa band locale e stavamo insieme tutto il tempo. Masse è entrato a far parte di questa band prima di me. Avevano bisogno di un bassista così mi hanno chiesto se ero interessato a loro. Naturalmente lo ero. È stata una decisione facile… Peter ed io abbiamo lavorato insieme per tanti anni e abbiamo ottenuto un’alchimia davvero buona. Non importa se si tratta del privato o di quando stiamo facendo qualcosa con gli Hypocrisy. Questo è il motivo per cui siamo stati insieme per così tanto tempo, credo. La maggior parte delle volte abbiamo avuto la stessa opinione sulle cose, il che rende più facile lavorare insieme. È molto facile lavorare con Peter perché lui è molto aperto e ha voglia di lavorare come in una squadra, e questo è ciò che abbiamo fatto da sempre. Tutti i membri degli Hypocrisy si prendono cura della band stessa e questo è il modo in cui stiamo lavorando e, a mio parere, è il sistema per fare funzionare tutto nel modo migliore.

Tu e il basso. Qual è la tua storia d’amore con questo strumento? Se non c’era il basso, cosa faresti oggi?

È uno strumento fantastico che ha cambiato la mia vita. Quando ero un bambino di circa sette anni, ho iniziato a suonare la chitarra acustica. È stato quasi un caso che abbia iniziato a suonare il basso. Alcuni amici della scuola mi hanno chiesto se ero interessato a suonare il basso nella loro band perché non avevano un bassista. Così ho detto «sì!» e ho comprato il mio primo basso quando avevo undici anni. Non mi sono pentito neanche un po’ e quasi subito mi sono reso conto quanto fosse bello suonarlo. In più, naturalmente, grazie a lui ho avuto la possibilità di incontrare tante grandi persone in tutto il mondo. E sono molto grato, di questo…

Se ti va, elencami tre cose nella tua vita che vorresti portare con te su un’isola deserta? E perché…

Prima di tutto porterei mia figlia perché lei è tutto per me. Poi mi porterei una chitarra acustica per rendere tutto più facile e infine mi porterei una buona bottiglia di rum perché è la mia bevanda preferita!

I vostri temi sono stati spesso paranormali ed extraterrestri, provenienti da suggestioni dell’infanzia di Peter. Hai qualche esperienza personale su quest’argomento?

M’interessa il tema degli alieni. Guardo spesso documentari su di loro, che per me sono molto interessanti. Tuttavia, per me la cosa più importante è, da sempre, la musica.

La biografia degli Hypocrisy afferma che il vostro genere potrebbe essere, e sottolineo potrebbe essere, death, black, thrash, e persino gothic… ma credo che non abbiate alcuna regola nel songwriting … o ce l’avete? Raccontami anche come una nuova canzone vede la luce del giorno…

Hai ragione. Non abbiamo alcuna regola quando si tratta di scrivere una nuova canzone. Quando scrivo, penso solo a ciò che vorrei ascoltare. Non abbiamo cambiato molto il nostro songwriting, nel corso degli anni, perché questa è la musica che vogliamo suonare.

Tra il 1992 e il 2009 avete pubblicato undici album in studio e, nel 1999, un live album/DVD: “Hypocrisy Destroys Wacken”. Questo mese (21.11.2011) uscirà, sotto Nuclear Blast Records, il vostro secondo album/DVD live, “Hell Over Sofia – 20 Years Of Chaos And Confusion”. Che cosa puoi raccontarmi del titolo e dell’idea per questo nuovo album dal vivo?

Abbiamo progettato questo DVD da tanto tempo. Volevamo fare qualcosa di speciale per il nostro ventesimo anniversario. Abbiamo voluto raccontare ai nostri fan la storia della band e quello che è successo in questi anni. È davvero difficile raccontare tutto in un’ora e mezza, ma penso che siamo riusciti a farlo. Sono molto orgoglioso del risultato e spero che anche i nostri fan siano contenti. Naturalmente abbiamo anche voluto far uscire un DVD live, con le nostre migliori canzoni, per i nostri fan. È stata questa la cosa più importante alla base dell’idea di questo DVD.

Le canzoni per il vostro “10 Years Of Chaos & Confusion” sono state scelte dai vostri fan in tutto il mondo. È stato così anche per “Hell Over Sofia – 20 Years Of Chaos And Confusion”?

Le song per questo show dal vivo sono state scelte anche da nostri fan. Prima d’iniziare il “Long Time No Death Tour”, abbiamo chiesto loro di scegliere la scaletta. Questo DVD, quindi, va a loro!

“Hell Over Sofia – 20 Years Of Chaos And Confusion” contiene filmati del concerto del 27 febbraio 2010 presso il Blue Box Club di Sofia, in Bulgaria. Poiché l’avete scelto per le riprese, lo show deve essere stato speciale. Me ne racconteresti di più?

Lo show è stato fantastico! Era il primo che avessimo mai fatto in Bulgaria. Non sapevamo cosa aspettarci dalla folla. È stato molto difficile decidere dove registrare lo show. Abbiamo suonato in così tanti posti in tutto il Mondo… quindi la decisione non era facile. Peter aveva suonato già in Bulgaria con i Pain, un paio di mesi prima, e diceva che era stato davvero bello. Così abbiamo pensato che se era stato eccezionale per i Pain, sarebbe probabilmente stato lo stesso anche per gli Hypocrisy. Ma non ne eravamo sicuri. Alla fine, però, è stata la decisione giusta: la folla e l’organizzazione sono stati incredibili!
 

 

La copertina dell’album è abbastanza impressionante, anzi ‘infernale’… cosa puoi dirmi riguardo all’idea che c’è dietro? Sembra essere la storia degli Hypocrisy e dei vostri ultimi vent’anni…

Sono d’accordo: è una copertina abbastanza impressionante. Kristian Wåhlin ha fatto il disegno e l’ha mandato alla nostra casa discografica. Quando l’abbiamo visto per la prima volta, abbiamo detto subito che ‘questa’ era la copertina giusta per il nostro DVD!

Che cosa succederà dopo l’uscita di “Hell Over Sofia – 20 Years Of Chaos And Confusion”? Avete intenzione di fare un tour o di supportare il lavoro in altri modi?

Stiamo progettando di fare il “Metal Fest Tour”, alla fine di maggio/inizio di giugno del 2012. In quell’occasione suoneremo le nostre migliori canzoni. Non vediamo l’ora! Poi suoneremo anche negli altri festival. Aspettiamo solo le conferme. Ma la cosa più importante per noi in questo momento è di scrivere del nuovo materiale per il prossimo album. Abbiamo già delle song e non vediamo l’ora di entrare in studio, che succederà appena ci sentiremo pronti al 100%.

Nel corso di questi vent’anni gli Hypocrisy hanno fatto molto. Avete fra l’altro suonato con molti grandi gruppi come Killswitch Engage, Soilwork, Dimmu Borgir, Nevermore, Children Of Bodom, Cannibal Corpse, Dark Tranquillity e Mnemic, solo per citarne alcuni… ma quale show vi è rimasto nella mente, e per quale motivo?

Naturalmente, il primo tour che abbiamo fatto con i Cannibal Corpse nel 1993 è stato un momento speciale per noi. Abbiamo fatto un altro tour con loro in America nel 2005, ed è stato davvero bello. È un gruppo fantastico con cui fare degli show! A parte ciò, non è facile scegliere quale sia il momento più speciale di tutti i tour che abbiamo fatto, perché abbiamo avuto la fortuna di farli solo con grandi band e abbiamo sempre avuto una piacevole esperienza con tutti quanti… questo è anche uno dei motivi per i quali amiamo ancora ciò che facciamo.

Tecnicamente parlando, com’è cambiato il sound degli Hypocrisy in questi ultimi anni? Per quanto riguarda il futuro, avete già nuove idee in mente?

I due primi album che abbiamo fatto sono stati veloci e brutali. Dopo, però, abbiamo iniziato a provare cose nuove e a fare qualcosa di diverso. Abbiamo cercato di rendere più variazioni nel nostro songwriting, mescolando brani veloci con quelli mid-tempo e alcune canzoni molto pesanti. Credo che abbiamo trovato il nostro sound e lo stile nell’album “Abducted” (1996) perché in esso abbiamo messo tutti gli elementi insieme. Abbiamo l’intenzione di continuare a lavorare sul prossimo full-length e sicuramente per i suoni sarà un ‘classico Hypocrisy’, perché questo è il modo in cui vogliamo tenerli e questa è la musica che vogliamo suonare.

A proposito, hai qualche ricordo particolare di quando avete suonato in Italia?

È sempre bello suonare in Italia! Ricordo quando suonavamo in un festival a Milano. Non ricordo in che anno… tra l’altro… abbiamo perso il nostro volo ma siamo riusciti a prendere quello successivo e siamo arrivati a metà serata, solo mezz’ora prima di dover salire sul palco. È stata una giornata abbastanza stressante, ma alla fine abbiamo fatto un gran bel concerto e la folla ci ha dato l’energia di cui avevamo bisogno.

La vostra biografia si conclude con queste parole: «Fare musica non è lavoro, è un’avventura, e Peter Tägtgren è in missione in tutto il mondo per infettare le masse a tutti i costi… il sonno sia condannato.». Che cosa vorresti dire in merito a questa dichiarazione?

Non saprei cosa aggiungere, a queste parole… posso solo dire che nel complesso abbiamo avuto dei grandi momenti in tutti questi anni e che ci piace quello che facciamo. Ecco perché siamo ancora in giro!

E ora l’ultima domanda: i tuoi saluti ai vostri fan italiani e ai nostri lettori…

Spero di vedervi tutti al Metal Fest Tour all’inizio di giugno! Take Care!

Grazie mille per questa intervista Mikael! Ci vediamo on the road! m /

Grazie per l’intervista, Tarja! Mi dispiace molto per le risposte in ritardo. Ci vediamo!

Intervista a cura di Tarja “TarjaLaura” Virmakari