Heavy

Intervista Armored Saint (1988)

Di Stefano Ricetti - 28 Giugno 2019 - 0:08
Intervista Armored Saint (1988)

Intervista agli Armored Saint a firma Alex Solca tratta dalla rivista H/M numero 54 del 1988. Il periodo è quello successivo al trittico March Of The Saint, Delirious Nomad, Raising Fear e precedente al live album Saints Will Conquer.

Gli Armored Saint suoneranno dal vivo il prossimo venerdì 12 luglio all’interno della rassegna Luppolo In Rock 2019 che si terrà a Cremona presso le Ex Colonie Padane.

Buona lettura

Steven Rich     

 

ARMORED SAINT 1988 1

 

Agli occhi del grande pubblico ogni musicista che ha la fortuna di fare qualche disco e di an­dare in tour diventa automati­camente una persona piena di soldi e che trascorre il tempo a divertirsi. La realtà e as­sai diversa e molte volte si tratta di una professione che nasconde più insidie della roulette russa. A Los Angeles e più facile ottenere un record-deal che in altre città, ma molta gente dimentica che è altrettanto facile perderlo da un giorno all’altro e senza preavviso: il mondo discografico è anch’esso dominato dalle spietate leggi che dominano qualsiasi altro mercato e la qualità artistica non conta niente agli occhi dei capoccioni delle case discografiche se le cifre di vendi­ta non sono più che abbondanti. L’e­sempio più recente è sicuramente quello di Keel, un gruppo che a causa delle scarse vendite è stato silurato da MCA. Negli ambienti si dice addirittura che la band sia anche stata scaricata dalla nuova casa discografica (Atlantic) prima che il nuovo disco abbia potuto vedere la luce del sole. Da come si può facilmente capire, tante volte non c’è proprio da essere allegri: nelle fotografie le rockstar potranno anche apparire sorridenti e spavalde, ma sicuramente molte di esse hanno costantemente sudori freddi e brividi lungo la colonna vertebrale…

Armored Saint sono una di queste bands e recentemente hanno dovuto incassare il cartellino rosso da parte della Chrysalis, che apparentemente ne aveva piene le scatole di questi simpatici musicisti. Non deve essere stato sicuramente facile accogliere questa notizia dopo più di cinque anni passati a combattere per affermare il gruppo, ma John Bush e compagnia non si sono certo arresi, correndo ai ripari e cercando di elaborare un piano di emergenza comprendente diverse novità: la prima di esse riguarda il numero dei musicisti, che da quattro è ritornato a cinque, come ai vecchi tempi. Questo fatto, benché sicuro, non è ancora ufficiale, perché il gruppo si appresta a pubblicare un EP live per la Metal Blade Records, registrato ovviamente quando la band aveva un solo chitarrista. Recentemente si è avuta la possibilità di incontrare il gruppo a Pasadena in un tardo pomeriggio; i quattro musicisti sono impegnati a distruggere i giardini del vicinato con il pallone del sottoscritto, ma alla fine qualche buonanima decide che è meglio dedicarsi ad una tranquilla intervista ed a qualche scatto fotografico sulle colline: i piaceri calcistici sono rinviati in altre sedi più appropriate…

 

Armored Saint logo

 

Ormai tutti sanno che recentemente Armored Saint ha subito alcuni cambiamenti: parliamo di quello più grande….

ARMORED SAINT: Abbiamo deciso di ritornare ad essere in cinque perché ci siamo resi conto che molte songs del materiale recentemente composto sono decisamente orientate verso un suono con due chitarre. Agli inizi abbiamo pensato che sarebbe stato interessante provare a suonare queste songs con un secondo chitarrista… Il gioco ha davvero funzionato molto bene e non ci è voluto molto per decidere definitivamente per questo “rinforzo”.

Come siete entrati in contatto con il nuovo chitarrista? Attraverso audizioni?

ARMORED SAINT: No, niente audizioni. Conosciamo Jeff Duncan da molti anni ed è nostro carissimo amico. Prima faceva parte di una band chiamata Odin che stava godendo di un buon successo locale ma che poi si è misteriosamente sfaldata. Era naturale che fosse lui la persona con cui abbiamo provato: il primo ed unico.

E’ stata dunque una decisione presa negli ultimi tempi… Pensate che il suono di Armored Saint subirà notevoli cambiamenti?

ARMORED SAINT: A Dave piaceva il fatto di essere l’unico chitarrista della band, ma preferisce questa situazione perché gli permette di essere più libero durante lo show. E’ logico che in studio puoi fare quello che vuoi, ma certe cose diventano più difficili da riprodurre quando suoni dal vivo. Il fatto di essere ritornati alla formula con due chitarre ci permetterà di ottenere un suono più ricco di sfumature, ma possiamo già fin d’ora garantire che Armored Saint rimarrà la stessa band che i fans conoscono. L’energia è sempre una delle nostre caratteristiche più tipiche e non credo che nello studio le cose cambieranno perché il suono di un disco dipende molto dalle scelte tattiche e dalla tua attitudine…

Questo imminente EP per Metal Blade rappresenta in un certo senso un “ritorno alle origini”… Come si è arrivati a questa situazione?

ARMORED SAINT: Come tutti sanno, conosciamo Brian Slagel fin dal 1983 quando ci fece esordire su “Metal Massacre”. Dopo aver fatto l’EP abbiamo ottenuto un contratto con la Chrysalis ma ci siamo sempre tenuti in contatto con Brian: ci siamo visti più volte e di tanto in tanto si diceva piuttosto scherzosamente che un giorno forse avremmo di nuovo fatto qualcosa con Metal Blade. I discorsi venivano fatti con tono scherzoso, ma entrambe le parti sapevano che in fondo vi era un pizzico di serietà. La rottura con Chrysalis è stata in un certo senso appropriata ed ha fatto sì che vi fossero le circostanze favorevoli per tornare con Metal Blade.

 

ARMORED SAINT 1988 2

John Bush, cantante degli Armored Saint

 

Da come parlate si direbbe che Armored Saint non abbia molto sofferto il “colpaccio” da parte di Chrysalis….

ARMORED SAINT: Sì, in un certo senso era anche nostra speranza quella di uscire dal contratto che ci legava con quella casa discografica, perché non stavano facendo un buon lavoro per la band e non ci offrivano abbastanza supporto. Non crediamo che Chrysalis sia veramente una “Metal Record Company”: sono piuttosto ‘TOP40 oriented” e quando si trovano di fronte ad una band come la nostra che non viene passata alla radio non sanno più quello che devono fare. Siamo onestamente convinti che la rottura del contratto abbia giovato ad entrambe le parti.

Avete subito molte pressioni in occasione della registrazione dell’ultimo disco, magari per diventare più commerciali?

ARMORED SAINT: No, perché in effetti abbiamo prodotto l’ultimo disco, ma il fatto era che non ci mettevano a disposizione abbastanza soldi ed abbiamo dovuto effettuare le registrazioni in due fasi. Inoltre la cover di “Saturday Night Special” non ha di certo avuto l’impatto che si sperava come singolo…

Ed il tour come è andato?

ARMORED SAINT: Il tour è invece andato molto bene ed è stata un’esperienza interessante: si trattava di “un package internazionale” comprendente una band americana, una tedesca (Helloween) ed una inglese (Grim Reaper). L’imminente EP dal vivo è stato registrato proprio durante questo tour a Cleveland. Riguardo questo tour ci sarebbero molti buoni momenti da ricordare: molto alcool on the road e molti amici nuovi….

In Europa è da molto tempo che i vostri fans vi aspettano… come mai questa situazione?

ARMORED SAINT: Non è certo colpa nostra, è un altro fatto da imputare alla nostra casa discografica, che non ha mai creduto nel fatto di sostenere la band oltreoceano. Credo che le sedi europee di Chrysalis non sappiano neppure di aver avuto in catalogo una band che si chiama “Armored Saint”… Siamo sicuri che un eventuale tour europeo porterebbe numerosi benefici al gruppo e ci darebbe quell’elemento “extra” che serve per portarci un gradino più in alto.

Parlateci un po’ dell’imminente LP….

ARMORED SAINT: Il disco comprenderà cinque live songs ed uno “special bonus”, vale a dire una song originalmente contenuta nel nostro EP di esordio e che abbiamo rifatto per l’occasione. Inoltre è probabile che il CD avrà due songs in più per giustificare il suo prezzo più elevato. La cosa che teniamo maggiormente a sottolineare è che il materiale è completamente “1ive”, vale a dire che non vi è stato alcun ritocco in studio…

 

ARMORED SANIT   SAINTS WILL CONQUER

Saints Will Conquer, il disco live degli Armored Saint che uscirà successivamente a questa intervista

 

Come mai avete deciso di fare un disco “live”?

ARMORED SAINT: Questo disco ci permette di mantenere viva l’attenzione dei fans, perché è probabile che trascorrerà un certo periodo fino al prossimo disco in studio e se non avessimo fatto questo EP molta gente avrebbe iniziato a dimenticarsi di noi. Adesso possiamo invece sentirci più tranquilli e concentrarci con calma nella composizione del nuovo materiale.

Prima mi stavi facendo sentire una song che si chiama “Dropping Like Flies”..

ARMORED SAINT : Oltre a quel brano ne abbiamo pronti altri cinque o sei che però sono ancora nella fase embrionale. La song a cui accennavi prima si riferisce alla nostra casa discografica (Chrysalis) che in un certo periodo continuava a licenziare gli impiegati con molta frequenza. Un giorno stavamo discutendo di questo fatto con uno dei nostri roadies ed è saltata fuori l’idea per il titolo.

Per quanto riguarda la casa discografica, come credete che si evolverà la situazione nel futuro?

ARMORED SAIINT : Non sappiamo esattamente quello che accadrà: forse cercheremo di trovare una “major” oppure resteremo con Metal Blade. Nel frattempo cercheremo di fare un tour in supporto di questo disco.

 

ARMORED SAINT 1988 3

Il chitarrista degli Armored Saint Dave Prichard, purtroppo scomparso nel 1990 per leucemia, insieme con un’amica e John Bush, a Los Angeles

 

Come ricordate i vostri esordi quando andavate sul palco con armature e cose di quel tipo?

ARMORED SAINT: L’immagine che avevamo agli inizi era solamente un’idea tratta dal nome della band e non avevamo intenzione di prenderla troppo seriamente. Tutto ha preso inizio quando abbiamo fatto uno show qui a Pasadena per celebrare il record-deal: quella sera andammo “on stage” per la prima volta con le armature. I giornali hanno dato molto risalto alla cosa dandogli anche troppa importanza. In seguito abbiamo deciso di liberarci di quei costumi alquanto pesanti, perché quando sei sul palco devi essere in grado di muoverti senza problemi. Continueremo tuttavia a sviluppare il concetto dell’ “armored saint” attraverso le copertine dei nostri dischi…

Per finire raccontateci un po’ di storie divertenti riguardo l’ultimo tour…

ARMORED SAINT:  Vediamo un po’… ce ne sarebbero molte da raccontare ma credo che il nostro senso del pudore ci impedisce di continuare il discorso…. troppe sex stories!  

 

Alex Solca

 

Articolo a cura di Stefano “Steven Rich” Ricetti