Intervista Cradle of Filth (Dani Filth)
Intervista a Dani Filth da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli.
Buona fruizione,
Steven Rich
E’ stato un piacere fare ancora quattro chiacchiere con Dani Filth, dopo più di 20 anni. Ricordo due date a Milano, una a Bologna, pomeriggi passati insieme ai Cradle Of Filth durante i quali Dani mi offrì vino rosso e quasi mi ammazzò con una pallonata. Cryptoriana è un disco potente, sinfonico e coinvolgente: attendiamo a questo punto di vedere le leggende inglesi sui palchi italiani per una non necessaria conferma della qualità tipica delle loro ormai storiche teatrali esibizioni dal vivo. Faceva davvero caldo, a Milano, il giorno dell’intervista, ma il buon Dani per qualche momento ha portato un po’ del rinfrescante clima dell’Inghilterra vittoriana…o era l’aria condizionata degli uffici della Warner?
Ok, caro Dani…Cryptoriana: cosa si deve aspettare il pubblico? Da quanto ho sentito, un approccio Heavy Metal molto più diretto: nessuna intro, nessun interludio, le tastiere e le orchestrazioni ben integrate nel mix…
Beh, direi non interamente…non ha, come hai detto, delle intro ma ci sono un sacco di aperture, cori extra, solisti, soprano che danno una vibrazione heavy da film horror. Sì, volevamo creare un disco che avesse tutto nella singola canzone piuttosto che seguire il “manuale dei Cradle Of Filth”. La gente si aspetta che facciamo un’intro su un disco e direi che il primo pezzo del disco un po’ lo è come lo era Ebony Dressed For Sunset su Vempire: è abbastanza corta e arriva diretta al punto.
Cosa ci dici dello strepitoso artwork e del video che avete registrato a Riga, mi sembra?
Sì! Artūrs Bērziņš, che aveva fatto l’artwork di Hammer Of The Witches oltre che di Cryptoriana, aveva carta bianca perché ci fidavamo ciecamente dopo l’ultimo disco. Buona parte dell’artwork è stato fotografato alla location delle riprese del video, un set incredibile e glorioso: il video stesso è un’opera d’arte!… effettivamente credo sia un genio perché quando vedrai l’artwork sarai colpito dalla potenza classica, dalla sontuosità che rendono giustizia alle fondamenta e all’ideologia sottostanti il disco.
I tuoi testi gotici e vittoriani sono in un qualche modo un riflesso della vita di tutti i giorni o sono completamente distaccati da essa?
Dipende da cosa intendi per vita di tutti i giorni (ride, n.d.M.)…
Esperienze personali…
Beh, i testi hanno talvolta una prospettiva personale legata alle esperienze, quando è il momento di scrivere…sì, credo che ci sia un po’ di me e della mia vita in essi! Cerco però di mantenerli il più possibile romanzati…naturalmente sono basati sulla realtà, in senso storico e talvolta uso l’horror gotico e vittoriano come base, come “palcoscenico” sul quale costruire il disco, quello è il tema dell’album e la sua collocazione nella storia: c’è un riferimento preciso quando lo ascolti! Questo perché ho un’enorme infatuazione non solo per il macabro ma in generale per la morte. Era l’epoca dell’industrializzazione e l’epoca d’oro della scienza. Spiritualismo, mesmerismo, ipnotismo, sedute spiritiche, tavolette ouja, tavoli che ballano e ruotano…tutte queste cose venivano viste in parte come scienza: Charles Darwin credo facesse parte della corrente spiritualistica! Sai, quando penso all’Inghilterra vittoriana io me la immagino come coperta da questo enorme lenzuolo funebre.
Puoi brevemente descrivere il processo della nascita di un pezzo dei Cradle Of Filth: arrivano prima i testi o un’idea di testi che comunichi ai musicisti…?
No, no, no…per quest’album abbiamo lavorato insieme, siamo andati a Brno in Repubblica Ceca. Tutti avevano molte idee, pezzi di canzone o brani interi che hanno portato e abbiamo impiegato una settimana a sezionarli, dicendo “questo è grande”, “questo no” e blah-blah-blah…quando siamo tornati avevamo il 75% del disco pronto e tutto quello che dovevamo fare era svilupparlo ulteriormente. Siamo entrati in studio dove si può perfezionare il disco ancora di più durante il mix, fu allora che decidemmo che avevamo bisogno di qualcuno che rendesse le canzoni più evocative. Abbiamo dunque chiamato una cantante che partecipò a Nymphetamine Fix, Liv Kristin, due settimane prima della fine del mix…le cose potevano ancora cambiare! Ma fondamentalmente sì, abbiamo creato prima la musica: l’abbiamo fatto ad agosto e poi la band ha avuto settembre, ottobre e novembre per raffinarla ulteriormente ed espanderla. E’ molto più facile se si mescolano le idee e una volta che il brano è a posto si decide quanto lungo dev’essere, dove mettere gli assoli, se si deve aprire…allora è più facile scrivere, per me. Inoltre ti dà l’ispirazione, quando hai cinque o sei canzoni…non puoi creare il concept sulla base di una canzone perché se quella canzone fosse la meno evocativa dell’intero disco sarebbe una sorta di pecora nera! Meglio avere cinque o sei canzoni per conoscere la direzione del disco perché quello che farai poi rimarrà!
Hai vissuto ed esperito diverse “ere”: la scena underground dei primi anni Novanta, il grande successo nel nuovo Millennio e ora questa era digitale bizzarra. Queste epoche hanno influenzato la tua visione del mondo e della musica?
Credo di sì…agli inizi era tutto più puro e sotterraneo, fatto di scambi di nastri e flyer: il punto di riferimento era la gente che parlava di te! Ora è diverso, tutto è così facilmente accessibile e ha perso completamente il suo mistero, la gente sembra non avere un briciolo di attenzione. Ma credo che la cosa comune a tutte e tre le epoche sia il fatto che per un po’ di fedeli fan dell’Heavy Metal questo non conti! Usciranno per comprare il disco, lo infileranno in auto senza mai toglierlo per quattro mesi finché non conosceranno ogni parola! Credo che sia la gente della “periferia” che ha problemi in merito…non saprei che dire per il resto: per un verso è un’epoca eccitante, per un altro verso frustrante…
Ma voi credete ancora nel formato fisico del disco…
Naturalmente, al 100%! Credo che una volta che il disco è fatto sia necessario renderlo bello per la gente in modo che le persone ottengano un livello extra, una nuova finestra su quello che stai cercando di ottenere. Gli viene data vita tramite la visualizzazione! Pezzi da collezione, vinili…la gente li desidera, in ogni caso.
Trovi differenze tra il pubblico americano e quello europeo?
A parte l’accento? E’ difficile dirlo…non così grandi in effetti, se ami il Metal seriamente è un mondo fenomenale, no? I fan australiani potrebbero essere leggermente più pazzi ma non così diversi dai fan inglesi o dalla gente del profondo sud dell’America!
Dani Filth e Mickey E.Vil
Cosa pensi dei Ghost e del loro successo?
Penso siano brillanti! Non conosco bene le cose più recenti ma amo i tre dischi principali che hanno fatto, li amo davvero! Gli auguro buona fortuna: hanno creato qualcosa, prendendo in prestito idee qua e là per uscire con qualcosa di originale… mi piacciono!
Cosa dobbiamo aspettarci dal vostro tour?
Il tour mondiale inizia in Giappone, quest’anno avremo il tour giapponese e quello inglese. L’anno prossimo il tour europeo inizierà a metà gennaio e sarà quello il vero inizio del tour mondiale…verremo in Italia a febbraio e dopo aver fatto il tour europeo andremo negli Stati Uniti, nell’Asia Australe, Giappone…sarà un tour molto lungo, più esteso di qualunque altro fatto negli ultimi anni primariamente perché abbiamo un nuovo management che ha una visione grandiosa e complessiva alla quale piano piano ci stiamo abituando.
Un messaggio e saluto finali per i fan italiani dei Cradle Of Filth?
Beh, spero davvero che la gente apprezzi il disco, il video uscirà la settimana prossima e credo che presto ci sarà l’annuncio ufficiale delle date effettive: non dovrete attendere a lungo per questo! Grazie a tutti per il supporto ininterrotto, è grazie ad esso che sono seduto qui in questo giorno estivo davvero caldo!… spero che la gente si goda il nuovo disco!
Conosci qualche band italiana passata o presente?
I Necrodeath, i Goblin… Suspiria!