Folk - Viking

Intervista Ensiferum (Sami Hinkka)

Di Davide Sciaky - 21 Febbraio 2016 - 9:00
Intervista Ensiferum (Sami Hinkka)

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In occasione del concerto di Manchester, seconda data del tour inglese, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il simpatico bassista degli Ensiferum, Sami Hinkka.
Un ringraziamento speciale a Francesco Gabaglio e a Valentina “Ride The Sky” per l’aiuto con la stesura delle domande.

 

 

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intervista a cura di DAVIDE SCIAKY

 

 

Ciao Sami e benvenuto su Truemetal: è trascorso esattamente un anno dalla pubblicazione di One Man Army, come avete trovato l’accoglienza del nuovo album?

Devo dire che è stata piuttosto buona; non penso che abbiamo mai ricevuto un feedback così positivo.
Quando pubblichi un album ci vogliono almeno uno o due tour perché la gente impari le nuove canzoni, questa volta invece dal primo show dopo la pubblicazione la gente le cantava quindi ci fa sentire piuttosto bene.
Questo è quello che importa; le recensioni…ovviamente fanno piacere, ma è l’accoglienza live la cosa più importante.

“One Man Army” è il primo album che pubblicate con la Metal Blade Records, com’è stato lavorare con loro confrontato alla vostra vecchia etichetta, la Spinefarm?

Ovviamente è un po’ diverso, la loro sede centrale è negli Stati Uniti mentre quelli della Spinefarm sono ad Helsinki, quindi ci bastava prendere un autobus per andarci, ma molte cose non erano…non fraintendermi, siamo ancora in un buon rapporto con la Spinefarm, ma dato che ora sono parte dell’Universal penso che varie cose siano più semplici con la Metal Blade.
Ma la Spinefarm ha appena pubblicato una compilation degli Ensiferum quindi stiamo ancora lavorando con loro, in un certo senso; un’altra cosa bella di lavorare con la Metal Blade è che quasi ogni giorno riceviamo email da gente diversa “Ehi, ho avuto quest’idea, potremmo fare questo e questo” e si sente che hanno la nostra stessa passione per quest’album.

Nella canzone “Two of Spades” c’è come ospite Frederik, che potremmo definire il re della musica Disco finlandese, come avete fatto a coinvolgerlo?

Frederik è un amico di famiglia di Markus.
Questa era stata una di quelle idee pazze…non ricordo esattamente in che prove sia venuta fuori la parte Disco, immagino che fossimo solo io e Janne a suonare e poi guardandoci abbiamo ci siamo detti “Questo suona davvero bene, dovremmo usarlo”.
Mi ricordo che ho scritto il testo e avevo una demo molto grezza; stavamo facendo qualche concerto in Finlandia ed eravamo nel tour bus alle 6 di mattina e faccio “ehi ehi ehi, ho qualche idea, ascoltate questo!”, lo faccio partire sul mio iPhone e tutti scoppiano a ridere e dicono “Questo è esilarante, facciamolo!”.

E abbiamo pensato “Magari dovremmo chiedere a qualcuno di farlo” e Frederik è lìidea più folle che ci sia venuta in mente [ride].
Ci piace molto avere degli ospiti, qualcuno potrebbe pensare che non è figo ma, sai, se hai un’idea e qualcuno può fare quella parte meglio di te perché non chiederlo?

 

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Nella canzone ‘Heathen Horde’ (contenuta in ‘One man Army’) c’è una strofa in una lingua che non sono riuscito a riconoscere, che lingua è? E’ un estratto di un qualche poema epico?

E’ Norreno antico, viene dall’Edda, quella canzone è una delle poche davvero ispirate alle storie vichinghe.
Siamo molto amici con i ragazzi dei Týr, conosco Heri e lui è un appassionato di lingue, quindi gli ho mandato un messaggio dicendo “Amico, visto che parli molte lingue non è che parli anche il Norreno antico?” e lui” Si, posso parlare con uno dell’università per aiutarvi con la pronuncia” “Ok, abbiamo un lavoro per te”.
E lui ha un forte senso del dramma, gli ho mandato una demo grezza e ha colto al volo lo spirito e ci ha mandato una registrazione dove suona come un signore della guerra che chiama le sue truppe; vediamo che faremo con il prossimo album, perché in Unsung Heroes avevamo il tedesco, magari col prossimo avremo qualche altra lingua.

Parlando ancora di testi, avete spesso trattato il Kalevala [il più importante poema epico Finlandese], mi chiedevo se avete mai pensato di fare un concept album su questo poema?

In un certo senso sì, ma d’altra parte gli Amorphis l’hanno fatto così spesso, hanno cominciato con “Tales from the Thousand Lake” dove tutti i testi vengono dal Kalevala, e poi hanno continuato con “Eclipse” e “Silent Waters”…Penso che sia un po’ lo stesso che con gli ospiti sull’album, se qualcun altro l’ha già fatto così bene sarebbe stupido per noi fare un concept a riguardo.
Non fraintendermi, lo cito spesso e mi piace leggerlo; se avessi più tempo per leggere leggerei più epica di diversi paesi, in lingua originale sarebbe anche meglio, ma sai…[ride]

Dubito che faremo mai un concept album, specialmente sul Kalevala, che comunque è solo un parte delle nostre fonti d’ispirazione, non vogliamo avere solo uno o due temi, ci piace esplorare.
Spero proprio che gli altri si mettano a scrivere qualche testo ma…sono pigri [ride]

Scrivi tu tutti i testi?

Si

E gli altri?

Non so, forse non gli interessano? [ride]
Io gliel’ho chiesto…

Netta [Skog, dei Turisas] ha suonato live con voi tanto negli ultimi tempo, avete intenzione di renderla un membro ufficiale della band o Emmi tornerà?

Per ora Netta è un membro live, ovviamente è una cara amica e se le cose dovessero peggiorare…Emmi ha dei problemi familiari e, sì, Netta ci sta aiutando molto.

Sta facendo un lavoro eccellente e non si lamenta mai, è lo stesso per Emmi, anche le non si lamenta mai.
Penso che siamo noi uomini che ci lamentiamo di più, siamo noi le principesse al giorno d’oggi [ride].

 

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Quali sono i piani per il resto dell’anno e state già lavorando ad un nuovo album?

Stiamo già lavorando a delle nuove canzoni; ci stiamo lavorando da quando One Man Army è stato pubblicato.
Dopo il tour inglese torneremo a casa, anzi no, andiamo in Svezia per un paio di concerti…per quanto riguarda i festival estivi abbiamo dei piani ma niente di confermato per ora.
Per il resto dell’anno abbiamo molti piani ma, mi spiace, non posso dirti niente [ride].
Faremo qualcosa alla fine dell’anno.
Il piano è di entrare in studio all’inizio dell’anno prossimo, ma vediamo, stiamo facendo molti concerti quest’anno e non c’è molto tempo di andare in sala prove e scrivere, e ovviamente non vogliamo entrare in studio senza avere tutto pronto.”

Siamo sempre stati abituati a veder protagonista della copertina un vecchio saggio guerriero dai capelli candidi e dall’aspetto solenne. In “One Man Army” invece la scena è tutta di un guerriero giovane, furioso, selvaggio, e il vecchio saggio guerriero è relegato quasi al ruolo di ‘fantasma del passato’, alle spalle del guerriero giovane. Indicazione di una possibile linea stilistica futura, per quanto concerne il vostro sound e/o le vostre tematiche, oppure semplice restyling grafico?

Volevamo solo provare qualcosa di diverso, ormai è obbligatorio avere il “tipo degli Ensiferum” e il titolo ci ha dato l’idea per tutto l’album.
E’ stato molto bello, per la prima volta siamo stati coinvolti davvero nella realizzazione della copertina.
Ovviamente con gli album precedenti mandavamo le idee, Kristian Wåhlin è un ottimo pittore, tutte le copertine in realtà sono grossi dipinti, e lui magari ci rispondeva “okay” e questo era quanto, non lo sentivamo per qualche mese e poi, bum, ecco la copertina.
Con Gyula [Havancsák] che ha fatto quella di “One Man Army” è stato forte, ci scambiavamo email quasi tutti i giorni e ci mandava le bozze, è stato davvero bello essere coinvolti.

Vediamo dove andremo in futuro; in “One Man Army” abbiamo ridotto molto il numero di tracce se lo confronti a “From Afar”, uso sempre quell’album come termine di paragone perché con quello abbiamo davvero esagerato, si trattava di migliaia di tracce nei casi peggiori, non riesci davvero a sentire niente con tutte queste tracce, è stupido se devo dirtelo.

Volevamo avere un suono più organico, ovviamente, niente trigger o altro, e per me siamo sempre stati una band live, quindi ci siamo messi con il nostro produttore e abbiamo detto “vogliamo che suoni come un album live, grezzo, tirato”; lui ha capito perfettamente e abbiamo addirittura usato della strumentazione analogica.
Mi ha fatto suonare il basso per 3 giorni di fila, ci ha davvero spaccato il culo; penso che l’album che ho registrato più in fretta c’ho messo 3 ore, questa volta 3 fottuti giorni per delle canzoni che conoscevo, le ho composte io! [ride].

Quindi sicuramente è una novità dal punto di vista del suono, spero anche della musica, quindi ci siamo detti “okay, magari potremmo provare qualcosa di nuovo anche per la cover”.

Sai, c’è una linea molto sottile quando introduci qualcosa di nuovo, se fai cambiamenti troppo drastici la gente dirà “Ehi, che cazzo è questo?!” ma se vai più piano la gente ti perdonerà più facilmente [ride].

Magari il prossimo album sarà solo di musica Disco.

 

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Fate mai degli scherzi tra compagni di band o con la crew quando siete in tour e qual è lo scherzo più folle che avete mai fatto?

Ci sono cose che è meglio lasciare non dette [ride].
Siamo molto bravi tra di noi ma, specialmente quando abbiamo un giorno libero o un giorno intero di viaggio…

Beh, abbiamo la regola che i letti sono il nostro personale paradiso, non si possono toccare, ma se qualcuno si addormenta da un’altra parte…e c’è un pennarello…

Una volta eravamo in Nord America e avevamo un giorno di viaggio, avremmo attraversato il confine col Canada e, sai, possono essere molto rigorosi ai confini; un membro della band si era addormentato e qualcuno ha pensato che fosse una buona idea disegnargli in faccia nonostante avremmo dovuto attraversare il confine in tipo due ore.

 Hanno usato tutti i classici, sai, genitali e baffetti usati negli anni ’40…
Alla fine arriviamo al confine e “Ehi, svegliati!”; per fortuna questa persona è andata in bagno appena svegliata prima di andare dal funzionario col passaporto.

Ma siamo stati bravi, non era un pennarello indelebile.
Queste cose andrebbero fatte con un pennarello indelebile [ride].

Nel 2006 avete pubblicato “10th Anniversary Live” un DVD per il vostro decimo anniversario.
Ora, nel 2016, siamo al ventesimo, avete pensato di realizzare un nuovo album?

Sì, ci pensiamo da anni e avevamo già dei piani con la Spinefarm e abbiamo pure registrato qualcosa all’epoca; avevamo molte buone idee per un DVD, non solo uno show, ma molto materiale bonus dato che Markus ha centinaia di ore di materiale, ha pure la registrazione del primo concerto mai suonato dagli Ensiferum.
Ma poi ci siamo scontrati con la dura realtà e ci dissero che nessuno compra più DVD e che non ne valeva la pena, quindi l’abbiamo sospeso per alcuni anni.
Adesso ci siamo incontrati con i ragazzi della Metal Blade mentre eravamo in tour, l’anno scorso, e ne abbiamo parlato e loro hanno detto “Ma certo che faremo un DVD”, ma immagino che dovremmo prima fare almeno un altro album con la Metal Blade.

Le cose sono già apposto con la Spinefarm, perché ovviamente c’è la questione dei diritto.
Quindi spero che dopo il prossimo album potremo filmare un bel concerto, usare tutto il vecchio materiale che abbiamo e fare un bel pacchetto per i fan; purtroppo non riusciremo a farlo per il ventesimo anniversario…magari per il venticinquesimo.

L’anno scorso avete suonato cinque show acustici, qualcosa che non avevate mai fatto prima, siete soddisfatti di quest’esperienza? E’ qualcosa che rifareste?

Ci siamo divertiti molto e, vediamo, se ci riusciamo sarebbe bello portarlo anche all’estero, specialmente in Germania e in UK dove abbiamo fatto molti concerti.

Avete mai pensato di fare un intero album acustico?

Sì, ne abbiamo parlato, sarebbe bello fare qualcosa del genere perché ci piace molto la roba folk e gli strumenti folk, ma un album intero….penso che sarebbe un EP probabilmente ma, sì, sono sicuro che faremo qualcosa, ma ora faremo il nuovo album, poi il DVD, poi questo acustico.

Sono tante idee, dobbiamo solo trovare il tempo di comporre e registrare tutto, e ovviamente l’etichetta non vorrebbe pubblicare due album a breve distanza l’uno dall’altro, quindi…

Se potessi tornare indietro nel tempo a quando stavate registrando i vostri album c’è qualcosa che cambieresti?

No, penso che quello che è fatto è fatto e bisogna solo imparare da ciò e migliorarsi per gli album futuri.

Beh, effettivamente c’è un lick di basso in Stone Cold Metal che è un peccato che sia a così basso volume, non si riesce a sentire, ma ho già detto che con quell’album abbiamo esagerato come numero di tracce.

Quindi no, nessun rammarico.

Visto che mi hai citato Stone Cold Metal, in questa canzone c’è un pezzo che suona molto come qualcosa di Ennio Morricone…

Sììì, sì, c’è pure…non voglio dire che l’abbiamo rubato ma, c’è pure un tributo con alcune note che vengono direttamente da una sua canzone.
Ci piace molto la sua musica e da Iron questa cosa eroica western è diventata parte della nostra ideologia, è molto forte, mi piace che possiamo scrivere roba eroica indipendentemente dal soggetto, intendo, non solo a proposito dei vichinghi anche se molti ci chiamano una band “Viking”.
Lo capisco, è più facile catalogarci così perché veniamo dalla Scandinavia, ma noi siamo molto di più…

 

 

 

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