Thrash

Intervista Exodus (Steve “Zetro” Souza)

Di Davide Sciaky - 29 Giugno 2018 - 9:33
Intervista Exodus (Steve “Zetro” Souza)

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La settimana scorsa, all’alba della stagione dei festival – che porterà gli Exodus anche in Italia al Rock the Castle – abbiamo intervistato il grande cantante della band, Zetro.
Insieme abbiamo parlato del suo ritorno negli Exodus, del futuro della band, ma anche del passato.

Intervista a cura di Davide Sciaky

Ciao Zetro, benvenuto su TrueMetal.it!

Mi fa piacere essere qui.

 

Siete in tour da un paio di settimane, come sta andando?

Il tour va alla grande, l’Europa è sempre stata buona con noi, ormai qualunque posto lo è, siamo nell’industria da abbastanza tempo da essere consci di quanto grandi siamo, di quanta gente portiamo ai concerti, quindi sta andando benone!
I festival iniziano questa settimana, tra qualche giorno abbiamo Copenhell, Graspop, Hellfest…

 

Nel 2014 sei rientrato nella band e poco dopo avete pubblicato “Blood In, Blood Out”; prima di tutto, la reazione del pubblico e della critica ha soddisfatto le vostre aspettative?

Mi ringraziano ancora ogni notte per essere tornato, immaginavo sarebbe stato così, l’accoglienza del nuovo album è stata davvero ottima dappertutto.

 

Com’è stato tornare a lavorare con la band dopo 10 anni? Uguale a prima o ci hai messo un po’ a riacclimatarti?

Non mi ci è davvero voluto del tempo per riabituarmi, voglio dire, sono stato negli Exodus da quando avevo 22 anni, e una volta che suoni negli Exodus sai come suonare alla Exodus, quindi…

 

Quando sei tornato Gary Holt era già negli Slayer quindi non avete suonato molti show insieme…

Abbiamo suonato molti show ma non qui; ne abbiamo fatti solo due da quando sono tornato: appena tornato a luglio 2014 abbiamo suonato ad un festival metal ad Antwerp, poi abbiamo suonato anche al Bang Your Head quell’anno.
Questi sono gli unici concerti che ho suonato con Gary in Europa, tutto il resto l’abbiamo fatto con Kragen.

…com’è suonare senza di lui?

Ormai sono abituato perché è già da un po’ che facciamo così, sono già quattro anni, entra ed esce…ma ovviamente tornerà a tempo pieno tra poco, quindi sono sicuro che quando succederà pubblicheremo un nuovo album.

 

Hai parlato con lui di quest’ultimo tour degli Slayer? Il tour ovviamente è un evento molto grosso, e molti si chiedono se sarà davvero la fine o se gli Slayer continueranno in qualche modo…

Devo dire che da mie conversazioni, non con Gary ma con altri membri della band, so che hanno deciso che questa sarà davvero la fine, quindi…aspettatevi il ritorno di Gary Holt a tempo pieno negli Exodus quando quel tour sarà finito.
Ma ora sono ancora occupati quindi, e questa è solo una mia ipotesi, potrei sbagliarmi, direi che per l’anno prossimo intorno a questo periodo le acque si saranno calmate e saprete quando gli Slayer suoneranno il loro ultimo concerto.

Parliamo del vostro futuro, dopo quattro anni molti vorrebbero sentire un nuovo album…

Anch’io vorrei sentirlo [ride]

…avete già scritto della musica?

Ovviamente Gary è l’autore principale della nostra musica, lo è sempre stato, quindi siamo…voglio dire, ha scritto della musica, ma il nostro tour si sta muovendo parallelamente a quello degli Slayer da quando “Blood In, Blood Out” è uscito, poi l’anno dopo è uscito “Repentless”, quindi ci siamo mossi molto spesso in parallelo.
Lui non ci manca per forza, ma dal punto di vista della chitarra il suo attacco è diverso, è Gary Holt, capisci? È la ragione per cui è Gary Holt.

Sull’ultimo album avevate un paio di ospiti eccellenti, Chuck Billy dei Testament e Kirk Hammett dei Metallica, pensi che ci saranno ospiti anche sul prossimo album?

I ragazzi dei Metallica e gli Exodus sono sempre stati in stretto contatto, in particolare Tom e Gary si sono sempre tenuti in contatto con Kirk, Lars e James, quando li vediamo è sempre come, sai, siamo amici da quando non eravamo nessuno, ci sono così tante storie, è bello.
Ma non ti saprei dire per degli ospiti in futuro, non puoi mai sapere, non si sa mai cosa potrebbe succedere.

 

Recentemente avete suonato il “Mr. Pickles Thrashtacular Tour” con i Municipal Waste…

Un grande tour!

…conoscevi Mr. Pickles prima del tour?

Sì, sono un amante di Cartoon Network, [indica la maglietta di Rick and Morty che sta indossando] ovviamente amo Rick and Morty e amo molti dei cartoni della Adult Swim, sono un amante dei cartoni in generale quindi conoscevo Mr. Pickles ed ero la persona più eccitata di tutti quando ci hanno detto che avremmo fatto questo tour.

 

Qualcosa che si legge spesso su internet è gente che dice, “Ehi, dovrebbero essere i Big 5 con anche gli Exodus”, cosa ne pensi?

Come dicevo nell’ultima intervista, questa cosa dei Big 4 non significa niente per me, se ci pensi bene sono i Big 1 e gli altri tre, perché i Metallica potrebbero portare 90.000 spettatori in uno stadio e se metti Anthrax, Slayer e Megadeth insieme possono portarne magari 15 o 20 tra tutti!
Quindi non ha davvero sen…io ero lì dall’inizio, so chi ha inventato il Thrash Metal, ora ti faccio vedere qualcosa che ho fatto vedere al tipo prima…questo risale al 1984 [tira fuori il cellulare e mostra la foto di un volantino di un concerto], questo è il volantino di un concerto al Ruthie’s Inn…dov’erano i Big 4 quella volta?

Che roba, cazzo…

Esattamente, quindi questa storia dei Big 4 non funziona con me; io l’ho vissuto, so chi ha inventato il Thrash Metal, ero nei Legacy che sono diventati i Testament e l’ho visto da vicino, sono stati gli Exodus.
Questo è quello che mi ha spinto a voler entrare nella band, la band più pesante del mondo mi voleva a cantare con loro.

 

Parlando di quei tempi, quali sono i tuoi ricordi dell’epoca?

Amico, era grandioso…penso a queste cose tutto il tempo, qualcuno mi ha chiesto l’altro giorno, “Ehi Zetro, ti ricordi com’era fatto il Ruthie’s Inn? Voglio ricrearlo con il Lego”, e io mi ricordo perfettamente com’era la disposizione dei tavoli, del palco e di tutto quanto.
Mi ha fatto tornare in mente così tanti ricordi di quanto accaduto lì…erano tempi magici, fratello, non sapevamo neanche quanto fossero magici!

 

Ovviamente oggi molte band vi citano come influenza principale per la loro musica, ti ricordi di un momento particolare in cui hai realizzato quando eravate diventati influenti, quanto eravate diventati una leggenda?

Io lo spiego così, negli anni ’80 eravamo delle rockstar, negli anni ’90 eravamo una reliquia del passato, oggi siamo delle leggende.
È una sorta di ciclo, devi andare a fondo, devi avere una morte nella band prima di poter tornare a galla.

 

Tornando al presente, parlavamo di un tempo in cui la maggior parte della tecnologia di oggi era inimmaginabile…

Oh, rende molto più facile registrare la voce un album, questo è certo.
La tecnologia è grandiosa, la tecnologia è fantastica, ti permette di fare così tante cose…

…quello che ti volevo chiedere era, pensavo più agli smartphone: ovviamente oggi tutti ne hanno uno, e per alcune persone questo può diventare un problema.
Parlo di chi filma i concerti e la reazione di alcune band, come gli A Perfect Circle recentemente, che hanno vietato l’uso di cellulari ai loro concerti; cosa ne pensi?

Chi se ne importa?
Chi se ne frega, chi se ne frega, se l’intero fottuto pubblico ha un cellulare in mano non mi interessa davvero.
Fa parte del vivere al giorno d’oggi.

 

Questa era la mia ultima domanda, grazie della tua disponibilità.

Grazie a te, goditi il concerto!