Power

Intervista SkeleToon (tutta la band)

Di Andrea Bacigalupo - 21 Marzo 2019 - 21:06
Intervista SkeleToon (tutta la band)

In occasione della recente uscita di ‘They Never Say Die’, nuovo album dei nostrani SkeleToon, facciamo due chiacchiere con loro per meglio comprendere il significato della loro ultima fatica. Buona lettura.

Volete raccontarci come sono nati gli SkeleToon e da cosa deriva il vostro monicker?

(Andy) Gli SkeleToon nascono da un idea di Tomi, frontman e main genius del progetto. Il nome Skele-Toon deriva dal connubio tra ‘Skeleton’ (traduzione inglese di scheletro) e Toon di ‘cartoon’ (traduzione di cartone animato) che sta proprio a indicare il mix tra suoni heavy tipici del power metal e le tematiche prettamente Nerd e modo di fare giocoso del gruppo.

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Nel periodo trascorso tra ‘Ticking Clock’ e ‘They Never Say Die’ cosa hanno fatto gli SkeleToon, a parte lavorare al nuovo platter?

(Andy) Il progetto SkeleToon ha una componente live importantissima, quindi ti direi che tra un disco e l’altro c’è stato un bel periodo di attività live (due tour tra Europa e Spagna e svariate partecipazioni a eventi in Italia) .

Tutto il restante tempo, nei momenti in cui non si lavorava a TNSD, si giocava ai videogiochi…. OVVIAMENTE.

 

Quali sono le principali differenze, a livello di sound, tra i due sopracitati lavori?

(Andy) ‘Tickin’ Clock’ è un disco che vede un’iniziale maturazione, ma non è ancora, a nostro avviso, un fiore totalmente sbocciato. Su TNSD abbiamo voluto utilizzare suoni tipici degli 80s, riffing più dinamici (parti violente ancora più decise e parti rock più delicate). Un elemento che sicuramente ha influito molto è stata la partecipazione, come produttore, di Simone Mularoni, che ci ha sapientemente guidati per ottenere il risultato desiderato!

 

Come è nata l’idea di basare il nuovo album sul film ‘I Goonies’, diventato nel tempo un cult ma, sostanzialmente, nato per i ragazzi e le famiglie?

(Andy) Nasce tutto dalla progressione del concept dietro ai primi due lavori: il ragazzo protagonista dei due precedenti lavori è cresciuto, ed è in quella fase della pre adolescenza dove c’è il classico desiderio di avventura e di rivalsa! E quale miglior avventura se non quella dei Goonies che ha cresciuto letteralmente quasi tutti gli odierni 30enni/40enni!? (anche molti 50enni direi … ndr).

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Come sono stati composti i brani dell’album e perché introdurre la cover di ‘Farewell’ degli Avantasia all’interno di un concept?

(Sydoz) Per quanto riguarda la composizione la maggior parte dei brani sono stati creati da Tomi, tranne che per quanto riguarda ‘When Legends Turn Real’, più di impronta prog e con un sound più cupo, di cui mi sono occupato personalmente di musica, testo e linee vocali. Su ‘Farewell’ posso dire che abbiamo voluto prima di tutto omaggiare una delle nostre maggiori influenze e in secondo luogo ci sembrava ai fini ‘narrativi’ la giusta conclusione del disco.

 

Chi sono per voi Mikey Walsh, Monk e Willy l’Orbo?

(Tomi) …a questo punto potrei dire che sono il nostro ‘..pane quotidiano…’!!! ahahahaha. Ne stiamo analizzando gli aspetti da cosi tanto che ormai non so più quanto tempo ho passato davanti al film!!!

Sono il passato, il presente ed anche il futuro. Sono gli esempi che abbiamo seguito sognando da ragazzini e che abbiamo tributato al massimo delle nostre capacità da adulti. Rappresentano il sogno dell’avventura e della rivalsa, sono i nostri ricordi più belli, e credo sia cosi per tutti coloro che hanno vissuto sensazioni come queste.

 

Volete parlarci un po’ nel dettaglio di ‘To Leave a Land’ e When Legends Turn Realo di qualche altro brano che vi sta particolarmente a cuore?

(Tomi) ‘To Leave a Land’ è la ballad del disco. Nasce per descrivere il sentimento di solitudine e nostalgia che avvolge i ragazzi nel momento in cui scoprono di dover lasciare le proprie radici al passato, nelle scene del film legate alla loro Goon-Docks.

Ma se letta come canzone al di fuori del concept, si può anche trasporre come classica canzone legata ad un sentimento verso un’altra persona…abbiamo scelto di non dare una chiave di lettura unica, nei nostri brani.

(Sydoz) Con ‘When Legends Turn Real’ è (come è stato per ‘The Awakening’ in ‘Ticking Clock’) abbiamo voluto sviare un pochino dal trend dell’album virando su diverse sonorità e scelte di songwriting!

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Com’è stato lavorare con i vari grandi ospiti che hanno partecipato all’album?

(Sydoz) Posso dirlo? UNA FIGATA!! Avere sul disco gente del calibro di Michele Luppi o Morby (con il quale abbiamo di recente diviso il palco) passando da Alle Conti, Melissa Bonny, fino ad arrivare ai talentuosissimi David Arredondo e Ivan Castelli è motivo di vanto per tutti noi e siamo sicuri di aver fatto cosa gradita anche per tutti i fan che ascolteranno TNSD!!

 

Secondo voi qual è stata l’evoluzione del Power Metal in Italia? In particolare, oggi, come sta andando?

(Tomi) Il power è sempre stato un genere che ha accolto molti entusiasmi e molte critiche,

nel bene e nel male. Ritengo abbia avuto il suo culmine negli anni ‘90, ma guarda ora: le band lo ripropongono, i nomi storici si riuniscono sotto le sue sonorità, e le nuove leve esplorano i sentieri del genere ancora inesplorati … penso che il power sia in piena rinascita e vivo rilancio, soprattutto in Italia, terra che annovera molti dei nomi più importanti della scena mondiale.

Mi sento molto fiero di questa cosa, e spero che anche noi riusciremo a dare il nostro contributo, in tal senso.

 

Che sensazione dà ascoltare, a distanza di anni, i primi album di Power Metal, usciti sul finire degli anni ’80 ad opera, ad esempio di Helloween e Gamma Ray? E cosa ne pensate degli anni ’90, quando imperversavano Blind Guardian, Iced Earth e Stratovarius?

(Sydoz) Hai citato TUTTE le band con cui sono letteralmente cresciuto e che hanno sicuramente plasmato il mio (anzi il nostro) gusto musicale! Come dicevi tu fine anni ‘80 e anni ‘90 sono il cosiddetto ‘periodo d’oro’ del genere! C’e stata poi, purtroppo, una parabola discendente in cui il power ha perso appeal, ma per fortuna nell’ultima decade c’e stato un lavoro ‘dal basso’ importantissimo che sta risollevando notevolmente la scena e per fortuna tante realtà, anche italiane, si stanno imponendo sulla scena nazionale e internazionale con sempre maggiore frequenza!! Quindi a mio avviso il futuro è roseo!! In alto i calici!!!

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I vostri progetti per il futuro? Avete in programma delle attività live?

(Jack) Certamente! Ora il nostro obbiettivo principale è sicuramente quello di promuovere ‘THEY NEVER SAY DIE’ sia sui social che con una serie di concerti, iniziata con il release party di giovedì 14 marzo al LEGEND CLUB di Milano, che interesserà tutto nord/centro Italia e perché no… magari anche all’estero!

 

Quanto tempo riuscite a dedicare al progetto SkeleToon?

(Jack) Sicuramente il massimo possibile! È chiaro che gli impegni e i problemi personali possano influire su questo (sia lo studio delle canzoni che lo studio dello strumento in sé), però non bisogna mai perdere la motivazione e portare avanti quello che per noi è molto più che una semplice passione.

 

Il tempo a nostra disposizione è finito. Chiudiamo questa breve intervista lasciando agli SkeleToon i saluti ai lettori di TrueMetal.it, ringraziandoli per la loro disponibilità.

(Tutti) Un grandissimo saluto a tutti i lettori di Truemetal.it… e ovviamente a tutto il suo grandioso staff! STAY NERD AND NEVER SAY DIE!!!