Progressive

Intervista Solar Supplice (Anne-Claire Rallo)

Di Andrea Bacigalupo - 8 Novembre 2022 - 8:30
Intervista Solar Supplice (Anne-Claire Rallo)

Incontriamo Anne-Claire Rallo, tastierista e fondatrice dei Solace Supplice, band francese dai connotati dark progressive rock, la quale presenta il nuovo album ‘Liturgies Contemporaines’. Trovate la recensione qui

Intervista a cura di Matteo Bevilacqua

Ciao Anne Claire e benvenuta su Truemetal.it

Ciao e grazie per avermi dato il benvenuto!

Ci siamo già incontrati: abbiamo fatto due chiacchiere quando hai presentato il nuovo lavoro dei Nine Skies, un altro progetto in cui eri coinvolta con tuo marito Eric, purtroppo scomparso di recente. Da dove nasce la vostra esigenza di avere diverse formazioni?

Probabilmente avevamo bisogno di esprimerci in tutti i modi in cui ci sentivamo. Solace Supplice è ancora molto diverso da Nine Skies, probabilmente più rock, mentre Nine Skies è propriamente prog. E Solace Supplice è davvero il progetto di entrambi (Eric e io). Eric è riuscito così bene a rendere vivi i miei testi con la sua musica, per questo era davvero vicino ai nostri cuori e significa molto.

Complimenti davvero per ‘Liturgies Contemporaines’, un’opera evocativa ed emozionante. Siete soddisfatti?

Lo siamo, soprattutto perché ora è l’eredità che Eric mi ha offerto. Ha fatto del suo meglio per finire questo album, consapevole del tempo che aveva a disposizione, ed è stato davvero felice di poterlo fare per me.

Ma da un punto di vista più esterno, credo che questo album sia davvero unico: questo prog rock francese mescola molte influenze, dal post-rock al Batcave, alla classica e all’alternative, e non è uno stile di musica comune, e ne siamo stati davvero felici.

Parlaci dell’aspetto compositivo e creativo in generale. Chi ha fatto cosa nei Solace Supplice?

Eric ha composto e registrato le canzoni, tutti gli strumenti, le voci e gli arrangiamenti.

Io ho scritto i testi e mi sono occupata dell’artwork con il grande Steve Anderson.

Poi, una volta registrati i demo, ogni musicista ha suonato le proprie parti, aggiungendo ovviamente le proprie idee e sensazioni – io suono il basso e le tastiere a seconda delle canzoni, Jimmy Pallagrosi la batteria, Willow Beggs il basso in 5 canzoni e Laurent Benhamou il sassofono in “En guidant les hussards”.

Alexandre Lamia si è occupato del mix e del mastering.

Mi è piaciuto l’uso denso dell’elettronica nell’album. Vi ispirate a qualche artista/genere in particolare?

Beh… Sono abbastanza convinta che tutto ciò che creiamo sia comunque ispirato dalle nostre influenze, anche se non è nostra intenzione! Quindi, probabilmente si può sentire un mix di molti generi musicali, ma sempre con l’aggiunta del nostro tocco personale, ovviamente!

Dal punto di vista dei testi, quali sono gli argomenti trattati?

I testi sono poetici e includono molti doppi sensi. Ci sono molti temi riflessivi sul mondo contemporaneo ma anche sulla nostra condizione umana: ipocrisia, povertà, disperazione sociale, guerra, follia… solo cose gioiose! E alcuni testi sono più concettuali e figurativi, riferendosi più all’introspezione sui concetti principali della vita.

Parlaci del significato della copertina, inquietante e allo stesso tempo bellissima. Credo che potremmo passare un pomeriggio a discuterne.

Haha, credo anch’io!

Ovviamente la maggior parte delle persone penserà al film Poltergeist.

Abbiamo scelto questo film soprattutto per incarnare ciò che ci sembra essere una delle cose più venerate al giorno d’oggi e che può riferirsi a ciò che le liturgie contemporanee sono per noi. Intanto pone la domanda essenziale: siamo davvero pensanti da soli, liberi, o siamo posseduti dalle cose del mondo?

Torniamo al vostro album di debutto del 2020. Riascoltandolo, si possono riconoscere i musicisti di oggi nell’album di ieri?

Sì, soprattutto perché l’EP del 2020 conteneva già brani di questo nuovo album. C’è ancora una buona coerenza nell’identità della band.

Parlaci delle tue influenze: rivelaci i “2 migliori album” per ciascuno dei membri della band.

Non posso parlare per tutti i musicisti, ma per quanto riguarda Eric e me, sarebbe molto difficile scegliere solo due album, dato che ne amiamo così tanti e diversi. Potrei citare alcuni artisti: Pink Floyd e Vivaldi per Eric, Led Zeppelin e Opeth per me, ma ancora una volta, tra tanti altri!

Grazie, abbiamo finito. Ti ringrazio per il tuo tempo e ti lascio per salutare i lettori di Truemetal.it.

Grazie a te per questa intervista e ai lettori per averla letta. Io (beh, posso dire “noi”) spero sinceramente che molte persone ascoltino questo album, così particolare e importante, e ne amino sia la poesia che il rock. Se avete bisogno di aiuto per i testi potete trovarli sul nostro sito:

https://solacesupplice.weebly.com

 

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