Hard Rock

Intervista The Vintage Caravan (Óskar Ágústsson, Stefán Stefánsson)

Di Davide Sciaky - 24 Novembre 2019 - 11:34
Intervista The Vintage Caravan (Óskar Ágústsson, Stefán Stefánsson)

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Intervista a cura di Davide Sciaky

Ciao ragazzi, come va?

Oskar: Tutto bene, tu come stai?

 

Bene, grazie. Allora, vorrei iniziare parlando della vostra musica in generale: quello che suonate è un Hard Rock influenzato dal Blues, dallo Stoner, dal suono piuttosto vintage. Negli ultimi anni ci sono state molte band che hanno proposto una musica in questo stile, gente come Kadavar, Blues Pills – so che siete amici con loro – Graveyard e altri. Secondo voi come mai la gente oggi è tanto attratta da questo sound vintage?

Oskar: C’è molto calore e potenza che viene da quell’epoca, da quel suono, penso che siano sensazioni che piacciono alla gente.
È semplicemente bella musica!
Stefan: Penso che sia un modo molto onesto di esprimere se stessi, è molto… ma comunque cerchiamo di dare la nostra impronta alla musica, ci ispiriamo a molte cose diverse, ma vogliamo dare anche un’impronta moderna a quello che ci piace.
Non vogliamo suonare come se ci avessero congelato nel ’69 e scongelato in un forno a microonde oggi, cerchiamo di fare le cose a modo nostro.

 

Avete parlato di ispirazione e ci sono delle influenze che sono abbastanza ovvie, Deep Purple, Cream, Hendrix e via dicendo; ci sono altre band la cui influenza su di voi pensate sia meno ovvia?

Stefan: Sì, certamente, ci sono tante band dell’epoca, ma anche gente come Queens of the Stone Age, Abba… personalmente come batterista sono stato influenzato dagli Opeth, quando ero un ragazzino ascoltavo gli Opeth, quindi l’ispirazione può venire da dovunque ed entra nel subconscio e influenza quello che facciamo oggi.
Per esempio ci sono dei blast-beat in alcune parti del nuovo album, ci sono influenze molto diverse.

Quindi dev’essere particolarmente speciale andare in tour con gli Opeth se un fan da tanto tempo.

Stefan: Lo è, decisamente, non sembra vero, non ho ancora capito bene che sta succedendo davvero.

State passando del tempo insieme quando non suonate?

Oskar: Sì, abbiamo avuto modo di conoscere i ragazzi.
Stefan: È davvero divertente.
Oskar: Sono persone davvero carine. Ieri io e Fredrik abbiamo suonato insieme per, non so, quaranta minuti [ride]. È stato davvero divertente, quello è stato un after-party divertente.

 

C’è un lato della vostra musica che vorreste esplorare di più in futuro? Tipo, fare qualcosa di più blues, di più psichedelico…

Stefan: Sì, c’è…
Oskar: Qualunque cosa, direi.
Stefan: Siamo molto aperti.
Oskar: Voglio fare qualcosa di più Blues, poi voglio, sai, essendo un amante dei Led Zeppelin mi piace come abbiamo sempre cercato di fare qualcosa di diverso con ogni album, hanno una canzone Reggae, canzoni Folk, qualunque cosa.
Quindi mi piacerebbe fare qualcosa di blueseggiante, mi piacerebbe fare qualcosa di Prog assolutamente spinto.
Stefan: Anche io vorrei fare un sacco di cose, tranne forse per qualche cosa particolare, immagino che non sentirete EDM o Drum N’ Bass, vi risparmieremo quei generi.
Oskar: Potremmo pure fare un po’ di Italo Disco, siamo grandi amanti della Italo Disco, io e Stefan in particolare. Kano e Fancy, adoooro Fancy.

 

“Gateways” è stato il primo album che avete registrato con Stefan alla batteria, com’è stata questa esperienza? Avete cambiato qualcosa nel modo in cui scrivete e registrate musica rispetto al passato?

Oskar: La scrittura di ogni album è stata un po’ diversa…
Stefan: Essendo il mio primo album con la band ho provato un po’ di pressione, sarà meglio o peggio dei precedenti, ma è stato molto divertente e ho fatto un sacco di cose che non avevo mai fatto in passato in fase di registrazione, alcune tecniche interessanti per registrare la batteria, come non registrare i piatti insieme, registrarli separatamente, quello è stato interessante e ha funzionato bene.
Non ho partecipato molto alla scrittura, ma volevo cercare di suonare più batteria possibile, e magari anche un po’ di tastiere.
Sono molto contento per come è andata, e non vedo l’ora di iniziare a lavorare al prossimo album con quello che ho imparato dall’ultimo.

Guardavo i titoli dei vostri album e “Voyage”, “Arrivals”, “Gateways”, sembra che tutti siano collegati dal tema del viaggio, me ne potete parlare? È un po’ il tema della band intera?

Oskar: Sì, in un certo senso pure il nostro nome, ci chiamiamo The Vintage Caravan, anche quella è una cosa che si muove.
È nato tutto con “Voyage”, perché abbiamo il pensiero era, “Voglio fare un album che ascoltandolo ti porti da qualche parte”, un album che ti faccia viaggiare, un viaggio della mente.
Arrivals” ha questo titolo perché eravamo davvero orgogliosi di quell’album e ci siamo detti, “Ok, siamo arrivati a questo punto”, ma aveva anche senso per le canzoni che conteneva.
Poi abbiamo considerato l’idea di lasciare da parte questi nomi con “Gateways”, ma poi abbiamo visto la copertina e ci siamo detti, “Ok, questo sembra un passaggio, un ingresso, continuiamo con questi nomi”.
A volte scherziamo che il prossimo album si chiamerà “Odd Sized Luggage” o qualcosa del genere.
Stefan: O semplicemente “Airports” [ride].

 

Titolo a parte, quando ci possiamo aspettare il prossimo album? Voglio dire, avete già cominciato a lavorare a nuova musica?

Oskar: Sì, abbiamo registrato cinque demo la settimana prima di partire per questo tour, anzi, la settimana stessa in cui siamo partiti.
Abbiamo messo insieme cinque demo, ma abbiamo venti idee che sono lo scheletro di canzoni, poi ci sono otto o nove che sono già piuttosto sviluppate, quindi stiamo pensando di entrare in studio all’inizio del 2020 e l’album probabilmente uscirà all’inizio del 2021.

 

Quest’estate vi ho visti dal vivo per la prima volta e in quell’occasione avete suonato due volte lo stesso giorno. Sto parlando del Metaldays dove, dopo lo show normale, avete suonato in spiaggia di notte il vostro primo show acustico di sempre.

Stefan: Lo show più caldo di sempre, oddio.

Sì, era pazzesco, poi immagino ancora più insopportabile per chi viene dall’Islanda come voi ed è ancora meno abituato a temperature del genere.

Oskar: Sì, ancora più intenso.

Quattro anni fa ho visto i Blues Pills suonare sullo stesso palco ed Elin [N.D.R. la cantante] è quasi svenuta alla fine del concerto.

Stefan: Sì, Johanna dei Lucifer ci ha raccontata di essere quasi svenuta l’anno in cui abbiamo suonato.
Oskar: Alexander è quasi svenuto!
Stefan: Tutti sono quassi svenuti, è pazzesco!

Com’è stata l’esperienza del concerto acustico?

Oskar: Divertentissima!

C’era anche piuttosto alcol in giro, direi.

Oskar: Sì [ride].
Noi suoniamo sempre sobri al 100%, non beviamo neanche un sorso di birra prima di suonare, ma quella è stata la singola occasione in cui ci siamo detti, “Siamo in Slovenia, è uno show di fine serata, sono le 2 di notte, vogliamo fare una cosa divertente”.
Ci siamo preparati molto, un sacco di prove per assicurati che tutto andasse bene, ma era la fine della giornata e tutti sarebbero stati ubriachi, quindi ci siamo voluti divertire un po’ anche noi.
Stefan: Quindi abbiamo suonato ‘Careless Whisper’ [ride].
Oskar: Abbiamo suonato una canzone improvvisata sulle mani…
Stefan: [Ride].
Oskar: Sì, sono successe tante cose strane [ride]. Ma la gente…

La gente si è divertita molto, sicuramente io vi posso dire che mi sono divertito!

Oskar: Sembra che tutti si siano divertiti, quindi sono molto contento.

Penso che sia bello vedere qualcosa di così genuino, semplicemente tre ragazzi che si divertono con le loro chitarre acustiche in spiaggia dopo gli show “normali”.

Oskar: Esatto, una cosa semplice… divertente.
Abbiamo aperto all’idea di fare qualcosa del genere di nuovo.

Bene, volevo giusto chiedervi se pensaste di ripetere la cosa.

Oskar: Penso di sì, mi diverto a suonare in acustico.
Ci rende più uniti suonare in acustico.

 

Penso che qua in Italia molti non conoscano troppe band islandesi, com’è la scena Rock nel vostro Paese?

Stefan: C’è un sacco di Rap, di Hip Hop, la scena Rock non è molto grande ma ci sono band fantastiche, in particolare band del passato, degli anni ’70 come i Trúbrot.
Ma anche band più recenti come Brain Police, Sólstafir, i Lucy in Blue sono…
Oskar: Una gran band.
Stefen: Una band giovane che sta andando davvero bene.
Oskar: Penso che abbiano suonato anche in Italia insieme agli Sleep all’inizio del mese.
Stefan: Si, hanno suonato di supporto agli Sleep nel loro ultimo tour.
Oskar: L’Hip Hop sta dominando la scena musicale, ma penso sia così un po’ dappertutto oggi, ma credo che presto la cosa cambierà, il Rock tornerà alla grande.

 

Grazie per la vostra disponibilità, avete un messaggio per i nostri lettori?

Oskar: Divertitevi, cantate canzoni sulle mani e spassatevela!