Iron Maiden: Bruce Dickinson/2, ‘il primo concerto con la band? Bologna nel 1981. Ve lo racconto’
Dopo il racconto del suo ritorno negli Iron Maiden nel 1999, che vi avevamo riportato ieri, vi proponiamo oggi un secondo estratto dall’intervista a Bruce Dickinson per Kerrang!. In particolare è stato chiesto al frontman quando abbia debuttato sul palco con la band. Debutto avvenuto il 26 ottobre 1981 a Bologna.
Avevo già cantato a diversi show con i Samson, ma quella fu un’esperienza totalmente differente! L’analogia che sono solito usare è con un calciatore che passa dai Wycombe Wanderers al Manchester United. Improvvisamente ti ritrovi nella Premier League – o almeno è così che mi sono sentito. Con i Samson non avevamo mai suonato fuori dal Regno Unito. Difficilmente ero stato all’estero anche per conto mio, per davvero. Ero stato giusto a un paio di gite scolastiche e una vacanza a sciare con la mia ragazza quando ero all’università, ma questo era tutto. Per cui ritrovarsi all’improvviso a intraprendere un viaggio di 5 date all’estero con gli Iron Maiden era un qualcosa di grosso! C’è voluta una vita per arrivare, dato che viaggiavamo con un tour bus, che non sembrava molto affidabile, ma io mi sentivo molto eccitato lo stesso, perché era la prima volta che salivo su quel genere di veicolo. Dopo circa 18 ore di viaggio ero un po’ stremato, ma pensai che avrei dovuto abituarmi a cose del genere. A un certo punto il tappeto al centro del bus cominciò a fluttuare, il che mi sembrò piuttosto bizzarro… Venne fuori che sotto c’era una botola che dava sulla strada sottostante che non era stata fissata bene.
Ad ogni modo, penso di non aver aperto gli occhi per davvero durante i primi quattro brani dello show. Ovviamente tutti i membri della road crew, che seguivano la band già da un pezzo, stavano tutti guardando me e mi soppesavano. Mi guardavano tutti come se avessi due teste! Ero consapevole che sarebbe successo e sapevo che dovevo comunque andare avanti. Sapevo che tutti avevano già visto la band con Paul Di’Anno, per cui avevo un certo fardello. Poi c’erano anche quelli per i quali era tutto nuovo. Ho percepito un po’ di resistenza da alcuni, ma come ho già detto, dovevo andare avanti. Oltretutto non stavamo solo presentando me, ma suonavamo anche alcuni brani di “The Number Of The Beast” che nessuno aveva mai ascoltato, per cui c’erano un sacco di cose differenti da quello cui erano abituati.
Dopo lo show sentivo di aver fatto un buon lavoro, ma ovviamente non ci sentivamo come se avessimo conquistato tutti fin dal primo show. Sembrava di più come se ci fossero ancora dei lavori in corso d’opera. Stavamo costruendo le basi e ci è voluto un po’. Ma sapevamo di essere sulla giusta strada. Il nuovo materiale ci faceva venire la pelle d’oca e sapevamo che quando sarebbe uscito il disco avremmo percepito il grande cambiamento.
https://youtu.be/DbZ_3iFF6ZI