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Iron Savior (Piet Sielck)

Di - 4 Giugno 2007 - 8:40
Iron Savior (Piet Sielck)

Sono tornati dopo dopo tre anni dalla pubblicazione di Battering Ram e ci presentano il frizzante Megatropolis. Loro sono gli Iron Savior e lui è Piet Sielck, uno dei personaggi più influenti della scena heavy metal teutonica. Buona Lettura.

Ciao Piet, è un vero piacere parlare con uno dei pionieri del metallo tedesco.

Ciao Gaetano, ti ringrazio per il complimento.

Senti, prima di cominciare l’intervista devo dirti una cosa che mi tormenta da un po’ di tempo: non è che sei parente dell’attore hollywoodiano Vin Diesel? Siete due gocce d’acqua! Dimmi che sono stato il primo a farti notare la somiglianza.

Si, confermo! Sei il primo e probabilmente l’ultimo, non pensavo di cominciare un’intervista in questo modo (ride di gusto ndg). Comunque ti ringrazio, lo prendo come un complimento (ride ancora ndg).

Bene, abbiamo rotto il ghiaccio ehehehehe. Tra qualche giorno potremo acquistare nei negozi il nuovo disco degli Iron Savior. La prima vera domanda è questa: la tua priorità sono i Savage Circus o gli Iron Savior?

E’ abbastanza semplice: Iron Savior e Savage Circus, per il sottoscritto, hanno la stessa percentuale d’importanza. Sono due priorità. Certo, in questo momento i Savage Circus hanno un vantaggio sugli Iron Savior perché stiamo facendo molti concerti in giro per il mondo ma, come hai anticipato tu, sta per uscire Megatropolis e andrò in tour anche con loro. Da quel momento in poi saranno penalizzati i Savage Circus e così via. E’ una ruota che gira attorno a queste due realtà musicali.

Bene, speravo in una risposta simile. Oggi parleremo degli Iron Savior e di Megatropolis. Ti faccio i complimenti per l’ottimo lavoro svolto, stiamo parlando di un disco, come al solito, fresco e allo stesso tempo potente. Quando hai cominciato a lavorarci su?

Questo nuovo disco è stato realizzato in un lasso di tempo ristretto. Avevo in ballo le registrazioni da un sacco di tempo ma a causa del continuo lavoro coi Savage Circus non sono mai riuscito a portarle a termine. Ad un certo punto mi sono ritrovato con diverso materiale nuovo in mano, c’è stato un periodo nel quale le idee abbondavano e sono corso in studio per metterle in pratica: il risultato è Megatropolis. A dire il vero, siamo stati molto veloci in studio, volevamo ottenere un risultato che fosse il più fresco e vero possibile, senza esagerare con le sovra-incisioni. Quello che chiamo “magic moment” coincide con la primissima registrazione in studio, se sei ispirato in quell’occasione il disco ne guadagna non poco. Ti segnalo, inoltre, che tutto il lavoro del nuovo disco degli Iron Savior è stato svolto partendo dalle linee di chitattarra elettrica (e si sente ndg) che sono andate in pre-produzione diversi mesi fa. Abbiamo deciso di non ri-registrarle proprio per quel discorso che ti facevo prima: il “magic moment” era ormai passato e non avremmo ottenuto lo stesso risultato rielaborando ciò che già avevamo in mano. Mi sono dilungato un po’ troppo, perdonami. (ride ndg)

Non preoccuparti Piet, per me è un vero piacere ascoltarti. Dopo Dark Assault, gli Iron Savior sono entrati in quella che definisco la “nuova era”. Condition Red, Battering Ram e Megatropolis sembrano rientrare in una trilogia in riferimento a produzione e, soprattutto, songwriting. Sono simili ma anche molto diversi dai primi dischi. Cosa ne pensi?

Beh, hai ragione, è così. Il cambiamento di line up ha dato nuovo vigore e nuova forza alla band che si è chiusa a riccio, si è unita e si è fortificata. Gente che veniva, gente che andava, ma io ero restavo lì, fiducioso come non mai. Penso che i primi due album siano stati un gran bel trampolino di lancio per gli Iron Savior, poi c’è stata una parentesi negativa di mezzo, culminata con Dark Assault, non lo nego. Condition Red ha rilanciato la band e, converrai con me, quando dico che dopo Condition non abbiamo più sbagliato un colpo. La nuova line up è il segreto della nostra ripartenza.

Concordo. Piet, Megatropolis è un concept album? Se sì mi riassumi brevemente la storia?

Non è un concept album, quindi non c’è una storia che si estende dall’inizio alla fine del disco.

Si parla della tua vita reale quindi? Quella di tutti i giorni?

Si, anche se, come sempre, l’ambientazione è futuristica. Te la riassumo in questo modo: Megatropolis è una grande città dove al suo interno ci sono tante piccolo storie che, messe insieme, danno l’idea della vita che si respira all’interno di quel paesaggio futuristico. Sono attratto e ispirato dai videogiochi e non ti nascondo che c’è una traccia, A Tale From Down Below, che ha a che fare con Resident Evil. Cyber Hero e Cybernetic Queen hanno a che fare con lo splendido World of Warcraft, per non parlare di Omega Man, il mio pezzo preferito, che si riferisce al gioco quasi omonimo intitolato “megaman”. Ci giocavo quando avevo undici anni e non l’ho mai dimenticato tributandogli un pezzo del nuovo disco.

Mi sa tanto che The Omega Man rappresenta la tua personalità nel disco!

Ahahahaha, ti sbagli! Io sono The Hero, l’eroe!

Come detto, ho apprezzato Megatropolis. Le mie preferite sono proprio The Omega Man e le tre tracce centrali, la title track, Cybernetic Queen e Cyber Hero. E ora la tua top three.

The Omega Man, come detto prima, Megatropolis e poi un brano che non hai menzionato tu: Flesh. E’ un pezzo groovy, assolutamente heavy e… eroico. (ride, ndg)

Uhm… un pezzo esplosivo tenendo conto dell’effetto sonoro che esalta di continuo il ritornello.

Ma quelle non sono esplosioni, quello è metal! (ride ndg)

Senti Piet, avete in programma un tour di supporto a Megatropolis?

Attualmente abbiamo programmato due release-party in Germania. Solo in autunno ci sarà un tour vero e proprio di supporto a Megatropolis, anche perché a breve faremo qualche data coi Savage Circus. E non è tutto, stiamo già lavorando sul nuovo disco dei Savage Circus.

Come mai coi Savage Circus avete pubblicato un DVD dopo un disco e gli Iron Savior sono all’asciutto dopo sette dischi?

Ehehehe, hai ragione. Il Dvd dei Savage Circus è stata una grossa opportunità, un’occasione da prendere al volo. Il Prog Power Festival in Atlanta è stato interamente registrato ed abbiamo avuto una grandissima risposta dal pubblico. Ci hanno concesso i diritti per pochissimi soldi: mille dollari.
Il Dvd degli Iron Savior è pronto, ce lo hanno chiesto in tantissimi e stiamo aspettando il momento giusto per immetterlo sul mercato, tutto qui. Ci saranno un sacco di brani estratti da diversi festival estivi.

Torniamo ai Savage Circus Piet, credi che a Thomen Stauch manchino i Blind Guardian?

Si, penso che gli manchino quelli che lui considera gli anni d’oro dei Blind Guardian, quelli di Imaginations From The Other Side e Nightfall in Middle Earth tanto per intenderci. Ti posso assicurare che attualmente è concentratissimo sui nuovi progetti e non ha intenzione di rimuginare sul passato.

Beh, una risposta esauriente. Ora una domanda su di te Piet: non sei soltanto un musicista ma anche imprenditore con la tua Dockyard1, come vanno gli affari?

La Dockyard1 è stata creata per business, chiaramente, anche se sono uno spassionato amante dell’heavy metal. Credo di aver dato la possibilità a diverse band di crescere nel nostro settore pubblicando dischi e mandandoli a suonare in giro per il mondo. Più di un gruppo della mia etichetta ha la possibilità di sfondare e io sono felice, per me e per loro!

Vivi di metal e vivi per il metal, è così?
 
Assolutamente sì, mangio metal, bevo metal. Il metal è mia moglie ma non può tradirmi (ride ndg).

Ti ricordi l’esibizione degli Iron Savior al Gods Of Metal 99. Io si e fu un concerto eccellente!

Si, ricordo quel concerto come fosse ieri ma sono passati otto anni da allora, che bei momenti! C’era tantissima gente, ragazzi pazzi, in delirio. Bello, bellissimo! Spero di poter replicare un giorno, ehehehehe.

Bene Piet, per me è tutto. Ti ringrazio e ti lascio il tempo per salutare il pubblico italiano.

Grazie a te Gaetano e grazie a tutti voi per il supporto. Tra non molto uscirà il nostro dvd, per ora, concentratevi su Megatropolis, abbiamo fatto del nostro meglio. Voglio incontrarvi uno per uno nel nostro prossimo tour!

Gaetano Loffredo