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Judas Priest (Ian Hill)

Di - 21 Settembre 2004 - 13:16
Judas Priest (Ian Hill)

Ecco per i lettori di TrueMetal.it questa breve intervista effettuata al Gods Of Metal 2004 con Ian Hill. Le domande, purtroppo, a causa di questioni strettamente temporali, sono poche, non vogliatemene per questo, ma in 5 minuti che avevo a disposizione ho cercato di condensare il tutto in poche e brevi domande che dessero a tutti voi qualche spunto e qualche rivelazione interessante.
Ma ecco l’intervista ad Ian Hill:

Enzo: Perchè in occasione di questo concerto avete scelto una scaletta ricca di canzoni provenienti dai vostri primi dischi? Un esempio lampante è addirittura la cover di Siamond And Rust dal vostro primo disco Rocka Rolla.
Ian: Abbiamo riscontrato che il pubblico europeo è molto attaccato ai nostri primi dischi, e, quando nella data precendente abbiamo proposto ciò, abbiamo riscontrato un successo di pubblico davvero notevole! Allora abbiamo pensato di riproporre la stessa scaletta con gli stessi pezzi, persino provenienti dal primo disco, anche alla tappa del Gods Of Metal. In Europa hanno sempre amato i nostri primi lavori.

Come mai avete deciso di non includere nelle canzoni suonate, nessun pezzo proveniente dagli ultimi due studio album, Jugulator e Demolition?

Mha, le persone venute al nostro Reunion Tour sono esaltate perchè finalmente avrebbero rivisto i Judas Priest nelle loro formazione originale con Rob Halford. Penso che i fans avrebbero gradito una setlist esclusivamente incentrata sul periodo storico della band che vedeva Rob alla voce. Penso che nessuno avrebbe particolarmente gradito brani provenienti dagli ultimi due dischi con Rob dietro il microfono. Si è quindi puntato su brani più storici, dal primo disco, fino a Painkiller e non oltre, il responso del pubblico è stato molto positivo.

Parlaci del nuovo disco, come sarà il prossimo album da studio della band e come uscirà? Seguirete la scia musicale “moderna” intrapresa in Jugulator e Demolition? O ci sarà un ritorno al sound delle origini?
Il prossimo album dei Judas Priest uscirà verso la fine di Ottobre, e quello che posso dirti è che ci saranno moltissimi elelementi provenienti da dischi come “Screaming For Vengeange”, “British Steel” o chessò, “Defendersa Of The Faith”, sarà un disco con tutti i più classici elementi dei Judas Priest, ovviamente senza dimenticare il processo evolutivo che da sempre caratterizza la band, e senza dimenticare gli ultimi lavori da studio. Tuttavia c’è stato un certo ritorno ai primi anni 80, come già detto a dischi quali Screaming For Vengeange, prendendo, tuttavia, elementi un pò da tutti i dischi dei Judas Priest.

Com’e’ stato ritrovare Rob Halford, quali sentimenti vi hanno accompagnato in tour?
Che dire, siamo tornati indietro nel tempo, è forse la cosa che volevamo un pò tutti, Rob era un tassello fondamentale della band, e ci mancava, sia dal punto di vista affettivo che musicale. Riunirsi con lo storico singer è stato in un certo senso come risorgere.

Ci ricordi queli furono le cause della rottura con Rob?
Per la maggiore motivi musicali, la band voleva seguire una certa tradizione musicale ancorata al passato (come no,si è visto! ndEnzo), mentre Rob aveva altri progetti, voleva stravolgere il sound della band da ciò sono scaturite piccole incomprensioni che col tempo sono diventate litigi fino a sfociare nell’abbandono della band da parte di Rob. Ma ora il passato è alle spalle e siamo felici di riaverlo con noi.

E’ stato difficile tornare a lavorare con Rob Halford?
Di certo Rob nell’immaginario della gente è sempre rimasto il cantante dei Judas Priest e lui è parte della storia del gruppo come già detto, abbiamo passato quasi tutta la nostra carriera a suonare con lui, tanto che non è stato certo difficile poter ricominciare.

Ok il tempo stringe, un ultimo saluto ai fans di Truemetal.it?
Certo, spero vivamente che il nostro prossimo studio album non deluda le vostre aspettative! Ciao!

A cura di Vincenzo Ferrara