Hard Rock Heavy

Judas Priest: Rob Halford, ‘l’amore della mia vita sono i Priest, ma i Black Sabbath sono i Black Sabbath…’

Di Orso Comellini - 16 Novembre 2020 - 11:50
Judas Priest: Rob Halford, ‘l’amore della mia vita sono i Priest, ma i Black Sabbath sono i Black Sabbath…’

In una sua nuova apparizione su Talk Is Jericho, Rob Halford ha raccontato quando fu chiamato a cantare dal vivo per i Black Sabbath. In particolare furono due le occasioni: nel 1992 per sostituire R.J.Dio e nel 2004 in sostituzione di Ozzy.

Entrambe le occasioni sono state un po’ un mix di sensazioni tra: il sogno di un ragazzino amante del metal che si avvera e l’essere terrorizzato. Perché, come ho già detto più e più volte, i Priest sono l’amore della mia vita, ma i Sabbath sono i Sabbath… La prima volta, nel 1992, abbiamo avuto un po’ di tempo per prepararci. Tony Iommi mi chiamò in anticipo. Parlammo della setlist e poi i ragazzi passarono da Phoenix sulla loro strada per la California, per cui ci fu anche la possibilità di fare almeno una sessione di prove. Imparai le canzoni, anche se in realtà le conoscevo già – conosco tutte le canzoni dei Sabbath – e un paio di giorni dopo tenemmo due serate, che furono a dir poco surreali. Nel libro (Confess, ndr) ho raccontato dell’episodio divertente di quando mi persi sul palco prima che iniziasse lo show. Ci vestimmo, seguii Tony sul lato sinistro del palco. Le luci si spensero e i fan iniziarono a urlare. Partì l’intro registrato ed io chiesi a Tony quando dovevamo salire sul palco. Mi girai e lui era sparito. “Tony… Tony? Non riesco a trovarlo, merda!”, dissi. Ci eravamo detti che prima saremmo andati a sinistra, poi lui sarebbe andato a destra. Finii per inciampare da solo nell’oscurità, mentre cercavo di trovare l’entrata per il palco. Quando la trovai vidi tutto quel fumo, perciò iniziai ad incamminarmi pensando che la band fosse già sul palco. Mi misi al centro e tutt’a un tratto ci fu un flash. I fan che impazzivano e io mi guardai intorno: non c’era nessuno sul palco… Oh mio Dio, ero uscito troppo presto. Dovevo forse rientrare di nuovo? Poi vidi entrare Tony, che stava ridendo a crepapelle… E’ davvero un burlone. Ama fare questo genere di scherzi. Ma tutti nella band lo sono.

Quanto all’altra serata di Camden (nel 2004, ndr), mi pare di ricordare che fu Sharon Osbourne a chiamarmi giusto qualche ora prima dello show. Mi disse che Ozzy non si sentiva bene e mi chiese se potevo prendere il suo posto. Le dissi: “sì, certo, ma quando devo sostituirlo?”. “Stasera”, mi rispose. “Stasera…?”. Fai quello che puoi, no? L’importante è darsi una mano a vicenda e guardarsi le spalle a vicenda. Quella è la cosa più importante.

 

Lo show del 1992:

La serata a Camden del 2004: