Judas Priest: Rob Halford, “Turbo è un buon album, ma quando uscì tutti volevano buttarlo nella spazzatura”

Durante un’intervista con Planet Rock, Rob Halford, cantante dei Judas Priest ha parlato dall’album Turbo, che proprio il prossimo anno festeggerà il 4O° anniversario. Halford si compiaceva di come quel disco sia stato rivalutato con il tempo, dopo che all’epoca della sua pubblicazione, fu oggetto di critiche a causa dell’utilizzo da parte dei Priest di sintetizzatori che generarono alcuni malumori tra numerosi fan. Il carismatico cantante poi, non ha escluso la presenza di alcuni brani di Turno nella scaletta che la band eseguirà all’edizione del 2026 del Bloodstock Open Air.
“È così difficile, amico. È così difficile. La voce con cui ora ti sto parlando, posso usarla per cantare a squarciagola per circa un’ora e mezza, se sono fortunato. Ed è una gioia poter cantare in questo modo con questa splendida band. Quando guardo le canzoni, le centinaia di canzoni e gli album che abbiamo realizzato, la mia testa inizia a girare come Linda Blair ne ‘L’esorcista’. E penso: ‘Da dove cominciamo? Da dove cominciamo?’
Oggi ai concerti dei Priest ci sono 30.000 fanatici del metal che cantano ‘I’m your turbo lover’, ma quando è uscito quell’album, tutti volevano buttarlo nella spazzatura. Dicevano ‘Cos’è questo? Questo non è metal’.
Sai, come molte band… attraversiamo stati d’animo diversi, diverse fasi, diverse emozioni man mano che progrediamo. E ciò che amo dei Priest è che possiamo essere un ‘Painkiller’, un ‘Turbo Lover’ , uno ‘Invincible Shield’. Il fatto che i Priest siano in grado di creare tutto questo genere di musica, e che allo stesso tempo venga etichettato come heavy metal, è molto importante.Comunque sono felice che ‘Turbo’ sia stato rivalutato col tempo. L’ho riascoltato pochi giorni fa dopo anni. Ho guardato i video che abbiamo fatto, avevamo tutti i capelli. I miei adesso non ci sono più; sono andati nella regione di Gandalf.
Comunque Turbo è un buon album. È stato fatto davvero bene. Personalmente stavo attraversando momenti difficili della mia vita all’epoca, ma eccomi qui per grazia di Dio. Ma è un buon album. Quindi vedremo cosa c’è in quel disco che possiamo portare a Bloodstock del 2026, oltre a ‘Turbo Lover’ . Forse aggiungeremo un paio di altre tracce.
Inoltre vi saranno tutte le altre band da guardare. Quindi sarà un’edizione del Bloodstock molto speciale.”