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Kreator (Mille Petrozza)

Di - 30 Novembre 2006 - 1:24
Kreator (Mille Petrozza)

In occasione dell’uscita di Enemy of God – Revisited, TrueMetal.it ha raggiunto telefonicamente Mille Petrozza, carismatico leader dei Kreator. Quello che segue è il resoconto di una lunga chiacchierata telefonica, in cui Petrozza ha confermato di essere un personaggio senza peli sulla lingua e assolutamente convinto dei propri mezzi. Buona lettura!

Domande a cura di Federico ‘Immanitas’ Mahmoud – intervista raccolta e tradotta da Gloria Baldoni.

Ciao Mille, benvenuto su TrueMetal.it! I Kreator tornano a far parlare di sé con il nuovissimo Enemy of God – Revisited: come nasce questo progetto?

Abbiamo avuto l’idea proprio mentre registravamo Enemy of God: l’intenzione era quella di dare ai fan (specialmente quelli che non avrebbero potuto assistere a un nostro show) la possibilità di saggiare la potenza del nuovo materiale dal vivo. Quando abbiamo ricevuto la chiamata da Wacken ci siamo detti ‘Hey, quale migliore occasione?’ e così abbiamo registrato tutto; effettivamente si tratta di uno dei concerti più intensi e riusciti dell’intera tournée.

Enemy of God – Revisited segue a tre anni di distanza Live Kreation – Revisioned Glory, che copriva fedelmente il tour di supporto a Violent Revolution. Avete mai pensato di lavorare a un DVD retrospettivo, che ripercorra i primi passi della band e offra uno spaccato su oltre vent’anni di Kreator?

Ci stiamo seriamente pensando, anche se nella mia mente i Kreator hanno sempre rappresentato una band più proiettata verso il futuro che ripiegata nel proprio passato. Sono fiero del passato e convinto della sua importanza, ma in questo momento preferisco offrire ai fan una fotografia attuale della band, che mostri come suoniamo e cosa rappresentiamo oggi.

Dalla tua risposta sorge una domanda spontanea: cosa bolle in pentola? Avete un nuovo album in lavorazione?

Guarda, abbiamo appena iniziato a lavorarci: ho scritto un paio di riff e ho in mente qualcosa per quanto riguarda i testi, ma non saprei dirti al momento cosa ne uscirà. Una cosa è certa: si tratterà di un prodotto in 100% Kreator-style!

Non vi fermate mai! Qual è il bilancio dell’ultimo tour? Siete soddisfatti?

È stato letteralmente una figata! In Europa specialmente, ma anche in America, la risposta dei fan è stata incredibile! Quando ti accorgi che il pubblico apprezza il tuo lavoro, su cui hai puntato tutti i tuoi sforzi e che ti rende così fiero, la soddisfazione è indescrivibile; da questo punto di vista credo si tratti di uno dei tour più riusciti in tutta la mia carriera.

Dopo tanti anni di attività, la discografia dei Kreator offre diverse sfaccettature e vanta una serie di lavori davvero significativi. Qual è l’album ‘definitivo’ della band?

Ti sembrerò scontato, ma rispondo Enemy of God. Ha l’energia e la violenza del passato rinvigorite da suoni moderni: è un riassunto ideale di tutto ciò che i Kreator hanno rappresentato fino ad oggi.

Il più sottovalutato?

Endorama! Quando uscì non piacque molto e posso immaginarne i motivi; eppure quando lo riascolto trovo che sia un album tutto sommato valido, anche se adesso non riscriverei nulla del genere.

… e quello che ti convince di meno?

Rispondo Cause for Conflict: allora ne ero soddisfatto, ma a posteriori ammetto che avremmo dovuto impegnarci un bel po’ di più ahahahah!!

Ora gradirei spendere due righe su alcuni musicisti che in passato hanno fatto parte della band, pur con destini alterni. Partiamo con Rob Fioretti (bassista del gruppo dall’atto della fondazione al 1992, n.d.R.): che fine ha fatto?

Pur essendo sempre stato il ‘party guy’ della band, Rob decise di mollare nel ’92 poiché non sopportava più la lontananza della famiglia mentre eravamo in tour; la vita on the road non faceva più per lui e questo si ripercuoteva inevitabilmente sul palco. Da allora ci siamo sentiti sporadicamente, ma so che si è sposato ed è un papà felice: sono contento per lui, anche perché negli ultimi anni con i Kreator ho notato un malumore crescente da parte sua.

Sei ancora in contatto con Frank Blackfire (a.k.a. Frank Gosdzik, già chitarrista dei Sodom e ascia del gruppo su Coma of Souls, Renewal e Cause for Conflict, n.d.R.)?

No, non ci sentiamo da diversi anni. Dopo lo split nel ’96 ha tentato fortuna in Brasile, con una nuova band (Mystic, n.d.R.), anche se non credo abbia avuto un gran successo: poco dopo è tornato in Germania! Da quel momento non ho più sue notizie.

Che mi dici di Tommy Vetterli? La sua permanenza è coincisa col periodo più discusso del gruppo, c’è forse la sua mano dietro tutto questo?

No, assolutamente! Tommy è un ottimo chitarrista, ma come è sempre accaduto l’ultima decisione spetta al sottoscritto; non fraintendermi, all’interno del gruppo si collabora e si discute di ogni dettaglio, ma in quanto leader l’ultima parola è quasi sempre la mia. Sono io l’autore principale di Endorama e Outcast, Tommy si è limitato a co-produrre gli album e partecipare con qualche idea. Non ha altre ‘colpe’ eheheh!


Tempi d’oro – Pleasure to Kill Era (in basso a destra Michael Wulf)

Chiudiamo questa carrellata con un membro dal profilo oscuro: Michael Wulf. Se non erro ha partecipato soltanto a un paio di concerti, sebbene alcune stampe Noise lo accreditino come chitarrista su Pleasure to Kill!

Non ti sbagli! Michael si è unito ai Kreator per due concerti, lo stretto necessario per farmi capire che non era il tipo che cercavo! – Wulf ha tragicamente perso la vita nel 1993 in un incidente motociclistico, n.d.R.

Ributtiamoci sul presente: segui la scena Heavy Metal contemporanea? Consiglieresti qualche lavoro che ti ha colpito particolarmente di questi tempi?

Sì, credo che la scena sia in ottima salute! Stanno uscendo tanti lavori interessanti, uno su tutti il debutto degli I (nuovo progetto di Abbath, mastermind degli Immortal, n.d.R.): hanno fatto davvero un grande album!

E tra le vecchie, gloriose band chi ti ha impressionato?

Sono proprio contento che tu mi abbia fatto questa domanda, perché voglio fare il punto sugli Iron Maiden: ti è piaciuto l’ultimo album?

Beh, a dire il vero non troppo… A te?

Per niente! Sono delusissimo: i Maiden sono stati per anni uno dei miei gruppi preferiti, ma da un po’ di tempo hanno perso quell’energia che li aveva resi grandissimi… un vero peccato! Al contrario ho apprezzato l’ultima fatica degli Slayer, quei quattro sono sempre una garanzia!

Se avessi la possibilità di scegliere un gruppo con cui imbarcarti in tour, chi preferiresti?

Non saprei, sono già abbastanza elettrizzato all’idea di suonare insieme ai Celtic Frost, dei miti! Non sto nella pelle, il prossimo tour sarà imperdibile per il sottoscritto! – Kreator e Celtic Frost saranno in azione il 27 marzo 2007 al Rolling Stone di Milano.

Il sottoscritto ha avuto la fortuna di assistere all’ormai leggendario tour a tre, Kreator + Sodom + Destruction – Hell Comes to Your Town: ripeterete mai un’esperienza del genere?

Non credo, al momento abbiamo tutti altri impegni che non ci permetterebbero materialmente di organizzarci per un evento del genere. Oltretutto sono un tipo a cui non piace ripetersi, anche se indubbiamente è stata un’esperienza fantastica! Chissà, magari tra 5 o 10 anni ci sarà di nuovo questa possibilità… per adesso vorrei concentrarmi sul prossimo tour in compagnia dei Celtic Frost!

I testi di Enemy of God, come da tradizione, erano fortemente ispirati dalla drammatica escalation di violenze seguita alla tragedia dell’11 settembre… Reputi ancora valido quel messaggio?

Assolutamente, e lo dico con grande amarezza. Basta guardarsi intorno per rendersene conto: ogni giorno si muore per qualche attentato terroristico, il fanatismo religioso – e bada bene, non mi riferisco soltanto agli integralisti islamici ma anche a personaggi più insospettabili – ha raggiunto livelli d’adesione preoccupanti. Rimango sempre basito quando mi rendo conto come tantissima gente sia capace di seguire ciecamente dogmi e precetti, senza mai interrogarsi sulla reale fondatezza di questi. Nessuno si pone più domande, perché sono già date. È tutto molto triste.

Da tanti anni la tua penna predilige temi ‘socialmente impegnati’, rivelando la tua forte passione per luminari come Orwell – è uno dei tuoi autori preferiti, vero?

Non c’è assolutamente gara, è da sempre il mio autore prediletto nonché una costante influenza per tutti i testi che ho scritto e scriverò. Mi piace considerarlo come una specie di profeta, perché sessant’anni fa fu in grado di descrivere perfettamente il futuro che si sarebbe manifestato –  e insieme a lui, tutti gli autori di distopie, come Huxley (l’autore di Brave New World, n.d.R.).

Chiudiamo in bellezza: hai seguito i Mondiali di calcio?

Mi spiace deluderti, ma il calcio non m’interessa proprio: in quel periodo o ero in tour o in vacanza… avete vinto voi, vero?

Eh sì, vi abbiamo pure sconfitto in semifinale!

Ah, perché abbiamo giocato contro?! – risate generali –

Ok, lasciamo perdere! Ti lascio al saluto finale, grazie per la disponibilità e la simpatia!

Grazie a te! E un grazie speciale a tutti i fan che ci hanno sempre supportato, nella buona e nella cattiva sorte! E non dimenticate: i Kreator saranno in tour in Italia nel 2007. Non mancate!

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