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La Brexit potrebbe essere devastante per le band inglesi, e per chi vorrà suonare in UK

Di Davide Sciaky - 20 Febbraio 2020 - 18:33
La Brexit potrebbe essere devastante per le band inglesi, e per chi vorrà suonare in UK

Alcune settimane fa, a tre anni dal voto per la Brexit, il Regno Unito è effettivamente uscito dall’Unione Europea.

Una nuova comunicazione del Home Office (il Ministero degli Interni inglese) ha reso noto come la Brexit renderà più complicato per i musicisti poter suonare in UK.
Dall’inizio del 2021, per suonare nel Regno Unito i musicisti dovranno richiedere un visto e pagare una tassa; inoltre i musicisti dovranno dimostrare di avere un patrimonio di almeno 1000£ 90 giorni prima di richiedere la visa in modo da dimostrare di essere economicamente autosufficienti.

Il CEO del UK Music Venue Trust, Mark Davyd, ha dichiarato a NME:

La Brexit crea delle barriere alla possibilità di suonare in Europa per gli artisti inglesi, e per gli artisti europei di suonare in UK, barriere che saranno sostenibili solo per gli artisti con un certo seguito.

Questa è praticamente una tassa sulle band emergenti.
Non è una tassa che avrà alcun impatto su musicisti come James Blunt Roger Daltrey.
Qualcuno in un ufficio si occuperà della burocrazia per loro.

Il frontman dei GengahrFelix Bushe, ha detto:

Se andrà male come potrebbe, il risultato sarà devastante per le band di medio livello.
Le band emergenti possono pure mollare anche adesso, non ci sarà modo per loro di andare in tour in Europa.