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Lapis Niger (Zrohell e Triarius)

Di - 19 Luglio 2010 - 8:30
Lapis Niger (Zrohell e Triarius)

‘Il black metal, quello vero, ti entra dentro e non esce più’
(Zrohell)

Spesso non s’è orientati a puntare gli occhi sull’underground. Di qualunque Paese esso sia, risulta sempre difficile seguire le orme di tantissimi gruppi semisconosciuti, ma dalle idee chiare e dai contenuti interessanti. In particolar modo, il black metal rappresenta un genere che da sempre ha trovato grande sostentamento nell’oscuro mondo dell’estremismo passionale di ragazzi vogliosi di urlare la loro rabbia al mondo. I romani Lapis Niger rientrano a tutti gli effetti in questo movimento e, dopo aver constatato la riuscita del secondo full-length della carriera, “Fuckin’god Cult”, abbiamo speso qualche parola per farci raccontare qualcosa di più su di loro…

 
Zrohell: Il progetto nasce nel 2002, anno in cui io e Triarius decidiamo di intrecciare il nostro destino musicale, uniti dalla comune voglia di fare musica underground con la testa e lo spirito giusto.
 
Triarius: Alla base della nascita dei Lapis Niger c’era l’intento di dar sfogo alle nostre pulsioni, la voglia di fare Black Metal nella maniera più pura possibile, liberamente senza alcun tipo di compromesso o limitazione, nella forma che più rispecchiasse le nostre personalità!
 
Il vostro è uno stile che richiama alcuni stilemi fondamentali del black metal. Quali sono le emozioni che t’hanno spinto a dar continuità a questo importante movimento musicale senza tentare particolari sperimentazioni?
 
Zrohell: Non c’è un motivo; personalmente sono nato musicalmente con quel che mi piace. Ho vissuto il periodo d’oro a Roma, tra il 95 e il 2004 in cui la violenza musicale era sincera. Il black metal, quello vero, ti entra dentro e non esce più.
 
Triarius: Sicuramente siamo stati influenzati dai nostri ascolti e da ciò che ci hanno trasmesso al livello emozionale. Facciamo esclusivamente ciò che ci piace. Sicuramente sentimenti come Rabbia, Ira ed Odio, la totale sfiducia verso il genere umano sono ciò che alimenta la Nostra musica.
 
Quali sono state le band storiche che più ritieni fondamentali nella tua formamentis?
 
Zrohell: Enslaved, Darkthrone, Satyricon, Blut Aus Nord e Sonic Youth.
 
Triarius: Le bands della ondata scandinava dei primi anni novanta sicuramente bands come Darkthrone, Emperor, Burzum, Mayhem e via dicendo, anche altre come Abbhorrent, Obscurity, Possessed, Venom, Von, Bulldozer, Entombed, Sepultura. Fuori dall’ambito strettamente metal una su tutte i Black Sabbath!
 
Perché hai deciso di chiamare la band: Lapis Niger?
 
Zrohell: Perchè insieme al fascino di un monumento oscuro, maledetto e dimenticato, Lapis Niger identifica una forte personalità romana.
 
Triarius: Sotto a quella che puo sembrare una semplice lastra di marmo all’interno del Foro Romano, c’è una storia che si basa su maledizioni e sangue, una delle più antiche testimonianze dei nostri avi. Il Lapis Niger conosciuta anche come la Tomba di Romolo, primo re dell’Urbe Immortale, ha origini e significati che per noi vanno oltre il mero significato storico. Rendiamo omaggio ai Nostri Padri!
 
Parliamo dei testi. Di cosa parlavano quelli del disco precedente e di cosa parlano quelli di questa vostra nuova pubblicazione?
 
Zrohell: Amiamo scrivere intimamente i testi, ognuno cura un testo dall’inizio alla fine. Andiamo contro la grande bugia cristiana esaltandone la viltà, elogiamo l’impero romano e i suoi culti. Io sono particolarmente attratto dall’esoterismo e dall’alchimia.
 
Triarius: Non ci sono grosse differenze tematiche tra “New Order of Chaos” e “Fuckin’god Cult”. L’Anticristianesimo è alla base delle liriche anche se in forma diversa, ci scagliamo con rabbia contro gli usurpatori della Nostra Terra.
 

 
Come nascono i brani dei Lapis Niger?
 
Zrohell: In sala prove, ci vediamo e improvvisiamo; successivamente si allineano le parti a nostro gusto più interessanti e ci si lavora.
 
Triarius: Quasi dal nulla, ognuno di noi può proporre idee che se giudicate valide vengono poi assemblate nella maniera più istintiva possibile. Alcuni brani richiedono più tempo per essere finiti, altri no; cerchiamo di mantere l’equilibrio tra istinto e ragione.
 
Credo che Slava Satan Records stia lavorando bene, cogliendo di fatto la passione dei propri artisti più che ricercare soluzioni di mercato potenzialmente efficaci. Cosa ne pensi del movimento underground e degli addetti ai lavori?
 
Zrohell: Stimo molto il lavoro di chiunque stia nell’underground con passione, in questo oceano non ci si muove per ritorni economici. Musicalmente sento però un generale appiattimento; bisogna tornare a pubblicare meno dischi riempitivi e più musica che rompa il culo: diventano sempre più rari i dischi compatti che non soffrano cali disarmanti.
 
Triarius: Conosciamo personalmente chi è dietro Slava Satan da anni, conosciamo la loro passione e la loro attitudine, pari alla nostra. Speriamo che la collaborazione con loro sia duratura nel tempo, anche perchè è davvero difficile trovare persone con la loro professionalità e la loro dedizione al Black Metal. L’underground offre spesso spunti molto interessanti anche se è al contempo pieno di inutili bands che non hanno coscienza di cosa rappresenti il Black Metal che fin troppo spesso somiglia a un teatrino di puttanelle danzanti! Stesso dicasi per i cosidetti “addetti ai lavori” alcuni sanno esattamente ciò che fanno, altri credono che basti una tastiera ed uno schermo per fare i “giornalisti”!
 
Ti ha colpito qualche tuo collega che suona a livello underground? Dovessi consigliare qualche nome chi citeresti?
 
Zrohell: Moriar, il loro disco “Burn the Reign of Light” è veramente serio.
 
Triarius: Sicuramente i Moriar; anche i Tumulus Anmatus hanno fatto un buon disco che però non esprime al meglio il loro potenziale, aggiungerei anche i Min Kniv, gli Skuggheim, i Mefitic e gli Vmbra Mortis! Fondamentalmente mi colpiscono i dischi che hanno anima.
 
Avete già avuto riscontri positivi da critica e fan riguardo questo ultimo vostro album?
 
Zrohell: Si c’è molto interesse verso la nostra musica e questo ci gratifica. Continueremo lungo la nostra strada percorrendo sentieri sempre più bui.
 
Triarius: Personalmente non mi aspettavo un simile riscontro pur essendo comunque consci del nostro potenziale. Ovviamente non sono mancate critiche, alcune fondate,  altre no. Noi facciamo quello che più ci piace; se poi ciò viene capito o meno non è un nostro fottuto problema!
 
Avete in programma qualche data promozionale in cui suonerete dal vivo?
 
Zrohell: Per ora no, se ci saranno delle premesse per un live importante e di qualità, non mancheremo.
 
Triarius: Abbiamo sempre avuto problemi di line-up. Ora che questi problemi sembrano risolti speriamo di poter organizzarci in tal senso anche se preferiamo di gran lunga lavorare su materiale nuovo piuttosto che suonare, provare e riprovare cose già fatte.
 
Bene, abbiamo concluso. Lascio a voi i saluti finali ai lettori di TrueMetal.it…
 
Zrohell: Support the Fuckin’god Cult!
 
Triarius: Supportate il vero Black Metal! Mactate Agnum Dei!
 
Nicola Furlan