Metalcore

Live Report: As I Lay Dying – 9 ottobre 2019 Magazzini Generali, Milano

Di Katerina Paisoglou - 11 Ottobre 2019 - 12:42
Live Report: As I Lay Dying – 9 ottobre 2019 Magazzini Generali, Milano

AS I LAY DYING

MAGAZZINI GENERALI 9/10/19

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Quasi un anno dopo l’evento sold out dello scorso Dicembre, una delle più influenti band del metalcore, gli As I Lay Dying, tornano in Italia, questa volta come headliner di un’insieme di gruppi dello stesso genere, in occasione del tour promozionale del loro fresco album di studio ‘Shaped by Fire’. Il tour del 2018 ha segnalato la riunione della band di San Diego dopo la conclusione della detenzione del frontman Tim Lambesis e adesso è il momento per il passo successivo, ossia la presentazione dal vivo dell’attesissimo nuovo materiale del quintetto americano. I loro compagni in questa nuova avventura sono dei nomi esperti e talentuosi, sempre all’insegna del metalcore: Fit For A King, Chelsea Grin ed Unearth. La data italiana viene ospitata stasera ai Magazzini Generali e la grande affluenza di gente nonostante la pioggia e la giornata lavorativa indica che ci si aspetta una serata di intenso headbanging.

Fit For A King

Ad aprire le danze ci pensano i texani Fit For A King, una delle band metalcore cristiane più appassionanti del momento. Le loro composizioni, basate su vari elementi di musica heavy in combinazione con hook melodici, li rendono uno dei gruppi più sperimentali del loro settore. La setlist di questa sera include principalmente dei brani dal loro lavoro di studio più recente intitolato ‘Dark Skies’. Il loro show inizia con ‘Backbreaker’, suonata con entusiasmo e determinazione. Si prosegue con brani di carattere più aggressivo, come ‘Shattered Glass’ e Pissed Off’, che ricordano lo stile che il gruppo aveva adottato in passato, ma ad attirare l’attenzione del pubblico presente sono le canzoni più melodiche: ‘The Price Of Agony’ e ‘When Everything Means Nothing’, che mostrano il lato più morbido di un gruppo che non esita a trattare argomenti di natura ansioso depressiva e di problemi della vita odierna, ma vuole anche mandare messaggi contro la violenza e la politica. Ryan Kirby è il protagonista assoluto dell’esibizione dei Fit For A King e mostra il proprio talento sia cantando in clean ma anche in brutale death growl. Anche se di giovane età, lui riesce a conquistare il palco e ad interagire con il pubblico in maniera efficace. Come atto conclusivo, il quartetto americano ha scelto ‘Tower Of Pain’, canzone feroce, imponente, con testi divisi tra gli ostacoli della vita e la fede. Il frontman chiede ai presenti di formare il circle pit e una parte di loro esegue volentieri.I quattro ragazzi, giovani ma abbastanza esperti, hanno dato il meglio di se stessi e hanno guadagnato il pieno applauso del pubblico presente nella venue milanese.

Setlist:

Backbreaker

The Price Of Agony

Shattered Glass

When Everything Means Nothing

The End’s Beginning

Pissed Off

Deathgrip

Tower Of Pain

Line-up:

Ryan Kirby – Vocals

Ryan O’Leary – Bass

Jared Easterling – Drums

Daniel Gailey – Guitars

Unearth

Con un passo più marcato, dato dalla loro maggiore esperienza sui palchi mondiali, accanto ai giganti del metallo pesante, gli Unearth danno un tono diverso alla serata con le loro tracce incisive e dinamiche. Con la loro discografia recentemente arricchita con il settimo cannone ‘Extinction(s)’, un disco metalcore con tonalità intense di death metal svedese, ma anche riff e melodie thrash, i cinque musicisti provenienti da Boston si esibiscono davanti al pubblico milanese con carattere e potenza. I campioni tratti dalla loro ultima fatica come ‘Incinerate’, ‘Survivalist’ e ‘Dust’ aggiunti a qualche successo del passato danno vita alla loro performance in questo tour. L’inizio più energico con i loro successi attuali, ma anche uno stile death melodico ed al contempo pesante ottenuto da ‘My Will Be Done’ danno più sostanza allo spettacolo. La varietà delle influenze di questi cinque musicisti americani nella storia dell’heavy metal sono facilmente riconoscibili, fatto che rende la loro musica accessibile anche a qualche metallaro più attempato che si trova nella platea. Gli spettatori non fanno altro che applaudire con grande entusiasmo, ma anche tenere il ritmo con le mani, alzare i pugni verso il cielo ed esibirsi ai poghi in centro del locale. L’interpretazione adrenalinica e impressionante delle liriche da parte del frontman Trevor Phipps in combinazione con il talento e l’esperienza indiscutibile dei musicisti con i riff pesanti, le melodie di chitarra e i colpi di batteria diretti nel bersaglio danno l’immagine di un gruppo compatto ed esperto in performance dal vivo di un certo calibro. Il finale di è pura aggressione, brutalità e personalità con due canzoni del passato, ‘Endless’ e ‘The Great Dividers’, lascia tutti i presenti pienamente soddisfatti, con l’adrenalina ai livelli ideali in attesa della parte principale di questo evento.

Setlist:

Incinerate

Survivalist

My Will Be Done

Dust

This Lying World

Endless

The Great Dividers

Line-up:

Trevor Phipps – Vocals

Buz McGrath – Guitars

Ken Susi – Guitars

Nick Pierce – Drums

Chris O’Toole – Bass

Chelsea Grin

Con il  deathcore più pesante e diretto, come un pugno al viso, dei Chelsea Grin la festa dell’ headbanging e del pogo non ha fine. Qualche elemento doom e progressive può essere identificato nella loro musica, addirittura una varietà di elementi sinfonici ed elettronici, ma quello che assolutamente prevale è l’impatto immediato dei riff punitivi e le parti vocali brutali, ma anche pungenti, del frontman Tom Barber, il quale ha sostituito quello originale, ossia Alex Koehler, nella sintesi del gruppo di un anno fa. I brani presentati provengono in sostanza dall’ultimo disco del gruppo intitolato ‘Eternal Nightmare’ con i momenti migliori in ‘Dead Rose’, ‘Across The Earth’ e ‘The Wolf’. Nel complesso, la musica dei Chelsea Grin è un classico deathcore, senza particolari momenti originali o di sorpresa, ma i fans di questa categoria  sicuramente apprezzano lo sforzo del quartetto americano nell’esibirsi nel migliore dei modi. Una presentazione pura, di impatto selvaggio e violento dal team originario dell’Utah chiude la sessione che precede l’artista più atteso di questo evento.

Setlist:

My Damnation

Cheyne Stokes

Dead Rose

The Wolf

Across The Earth

Playing With Fire

9:30 am

Outliers

Recreant

Hostage

Line-up:

David Flinn – Bass

Pablo Viveros – Drums

Stephen Rutishauser – Guitars

Tom Barber – Vocals

As I Lay Dying

Quando fu annunciato lo scioglimento di una delle principali band della scena metalcore, ossia degli As I Lay Dying, dopo i problemi legali di Tim Lambesis e visto l’impegno del resto dei membri del gruppo in un progetto parallelo, nessuno avrebbe creduto che il ritorno della band in attività sarebbe mai avvenuto. Invece, l’annuncio della riunione del gruppo è stato una piacevole sorpresa per tanti fans del quintetto di San Diego. Dopo il tour trionfale dell’anno scorso, eccoli di nuovo on the road per la presentazione del loro nuovo materiale intitolato ‘Shaped By Fire’. La rinascita discografica degli As I Lay Dying dalle proprie ceneri ha prodotto un insieme di canzoni di metalcore classico, senza troppe variazioni, ma con riff impressionanti e refrain massivi che rendono le composizioni più intense. Ed ecco che la band appare davanti agli occhi del pubblico estasiato dall’energico screaming di Tim Lambesis e l’emozionante canto di Josh Gilbert, come se non fosse passato neanche un giorno dai tempi di ‘Awakened’. L’esorcismo dei propri demoni, l’auto riflessione e la meditazione sono gli argomenti principali delle nuove tracce. L’appassionata interpretazione delle liriche dimostra che loro davvero intendono quello che dicono, pur rischiando di essere ripetitivi. I due performer si alternano al centro del palco cercando di esaltare i loro fans, senza fare tanta fatica per raggiungere il loro obiettivo. La fluidità dell’esecuzione dei brani sia nuovi sia classici, con lo sbalzo emotivo creato passando dai momenti più aggressivi a quelli più passionali, trasmette l’energia desiderata al pubblico che si esalta, canta e applaude in continuazione, seguendo alla lettera le indicazioni del frontman americano. L’esibizione inizia con l’ultimo singolo ‘Blinded’ e prosegue  con una serie di successi precedenti come ‘Through Struggle’, ‘The Sound Of Truth’, ‘Forsaken’. Un anthem di circle pit come ‘Within Destruction’ scalda le anime al massimo. Per la nuova traccia ‘Redefined’ è stata chiesto il contributo del frontman dei Fit For A King. Tra i momenti più brillanti della band statunitense sono l’esecuzione della title track del nuovo disco, ‘Darkest Nights’, ‘Gatekeeper’, una canzone sperimentale inclusa in ‘Shaped By Fire’ con uno stile thrash metal ed un assolo da applausi. Infine, i famosi brani ‘An Ocean Between Us’,’Parallels’ e ‘My Own Grave’, il singolo che l’anno scorso ha segnalato il risorgimento degli As I Lay Dying, concludono questa esibizione dinamica e imponente degli headliner di questo tour europeo. L’encore richiesto a gran voce, formato da un paio di successi del passato, è la ciliegina sulla torta, di uno spettacolo autorevole e convincente. La band ha dimostrato di essere più compatta e matura in questa seconda occasione della loro carriera. Il comeback impressionante di una delle squadre più importanti del metalcore è ormai una realtà: il rè è tornato al suo trono e speriamo che rimanga lì il più possibile.

Setlist:

Tape: Burn To Emerge

Blinded

Through Struggle

Within Destruction

Redefined

The Sound Of Truth

Forsaken

Shaped By Fire

The Darkest Nights

An Ocean Between Us

Gatekeeper

A Greater Foundation

Parallels

My Own Grave

94 hours

Encore:

Tape: Separation

Nothing Left

Confined

Line-up:

Tim Lambesis – Vocals

Jordan Mancino – Drums

Phil Sgrosso – Guitars, Keyboards

Nick Hipa – Guitars

Josh Gilbert – Bass, Vocals

In questo modo celebrativo si conclude qui un evento pieno di emozioni, metal moderno ed energia in abbondanza!!!