Live report: Extreme @ Arena Alpe Adria, Lignano Sabbiadoro (Ud), 31/07/2025

Live report: Extreme @ Arena Alpe Adria, Lignano Sabbiadoro (Ud), 31/07/2025
31 luglio 2025: a quasi un anno esatto dall’ultima calata italica (qui il nostro report), gli Extreme tornano a esibirsi nel Bel Paese! L’appuntamento è fissato all’Arena Alpe Adria, di Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine. Un evento che rappresenta l’unica data italiana di Nuno Bettencourt e compagni in questo 2025. Ad affiancare la leggendaria formazione americana troviamo i Planethard, hard rocker menegheni pronti a incendiare l’Arena Alpe Adria e a diffondere il proprio verbo. Noi di Truemetal.it non potevamo certo mancare, eccovi quindi il resoconto di una delle serate più attese dai rocker del Nord-Est, e non solo!
Live report a cura di Marco Donè
PLANETHARD
Alle 20:00 in punto entrano in scena i milanesi Planethard. Il quintetto gioca al meglio le proprie carte, puntando soprattutto sull’ultimo lavoro in studio, “Equilibrium”, del 2023. Nelle battute iniziali dello show i suoni risultano un po’ impastati, ma migliorano con l’avanzare dello spettacolo. Il punto di forza della band è senza ombra di dubbio la voce di Alberto Zampolli, davvero potente e calda. Un’Arena Alpe Adria in fase di riempimento risponde con calore all’esibizione del combo meneghino. Il pubblico, infatti, scandisce il tempo con ripetuti battiti di mani ritmati e fa sentire la propria voce ogniqualvolta Zampolli chieda un coro per gli Extreme. La prova dei Planethard termina alle 20:30. Sebbene il quintetto milanese debba migliorare la presenza scenica su palco grande, i Planethard riescono nell’intento di scaldare l’Arena Alpe Adria. L’inizio di serata è sicuramente positivo.
EXTREME
Sul palco iniziano i lavori per mettere in piedi il set degli Extreme. L’Arena Alpe Adria continua intanto a riempirsi e verso le 21:00 raggiunge la sua capienza massima. A colpo d’occhio contiamo più di mille persone. Tra i presenti notiamo molti fan provenienti dalla vicina Slovenia: appassionati che non hanno voluto perdere l’occasione di vivere lo show intenso di una leggenda del rock, quali gli Extreme. Il pubblico inizia intanto a rumoreggiare e, poco dopo le 21:10, le luci dell’Arena Alpe Adria si spengono, generando un autentico boato in platea. Dalle casse dell’impianto risuona l’intro scelto dagli Extreme, che fanno il loro ingresso in scena. Bettencourt scalda subito i fan con le classiche pose da rocker consumato, piazzando la sua fedele Washburn davanti alle casse, “giocando” con gli effetti. Si parte con il botto: l’inizio è affidato al classico ‘It’s a Monster’, accolto da un’Arena Alpe Adria caldissima. Fin dalle prime battute, i suoni risultano curati e valorizzano ogni singolo strumento. Cherone è il “solito” animale da palco, capace di calamitare l’attenzione degli spettatori come pochi altri frontman al mondo. Ma è tutta la band ad apparire in palla: aggredisce lo stage, coinvolge il pubblico, ne cerca il contatto. La scaletta della serata è pensata proprio per esaltare il legame con i fan e quando parte la successiva ‘Decadence Dance’ l’Arena Alpe Adria diventa un autentico girone infernale. Cherone vuole sentire la voce della platea, che si scatena nel ritornello, intonandolo a gran voce. Ormai ci troviamo immersi in una vera festa: il pubblico è in totale balia degli Extreme, che regalano una prestazione mostruosa per intensità, tiro e qualità. Arriva poi il turno di ‘#Rebel’, introdotta con un semplice “Are You Ready” di Bettencourt, con Cherone che punta l’asta del microfono verso la folla. È poi lo stesso chitarrista a impossessarsi del microfono, dando l’attacco iniziale, lasciando subito il grosso del lavoro a Cherone. L’Arena Alpe Adria è in estasi totale e tra le prime file possiamo notare molti bambini sulle spalle dei papà. Cherone è talmente in stato di grazia che riesce a far cantare anche i più piccoli: spettacolo puro! La performance degli Extreme è qualcosa di travolgente, un’esperienza mistica che ci porta ad assaporare, a vivere una delle massime espressioni della musica rock. E se puoi contare su classici come ‘Rest In Peace’ o la splendida ‘Am I Ever Gonna Change’, il gioco è presto fatto. Anche i pezzi dall’ultimo “Six” sanno scaldare a dovere i presenti, anzi: dal vivo risultano più efficaci che su disco. Da sottolineare, poi, che gli Extreme non usano tracce registrate: ogni singola nota sparata dalle casse dell’impianto dell’Arena Alpe Adria è suonata. La star è senza ombra di dubbio Bettencourt, ma Badger al basso e Figueiredo alla batteria erigono un muro di suono incredibile, garantendo botta, tiro e dinamica. E poi c’è Cherone, in versione ultraterrena: voce calda, potente ed espressiva. Il cantante tiene il palco con energia, ne occupa ogni centimetro con enfasi animalesca, si arrampica sulle casse, coinvolge ogni singolo spettatore: adrenalina pura. La platea è in totale balia della band. L’Arena Alpe Adria regala continui battiti di mani ritmati, canta a squarciagola i ritornelli, lancia ripetuti cori dedicati agli Extreme e a Bettencourt. Arriva un altro classico, l’energica ‘Play with Me’, introdotta dal ritornello di ‘We Will Rock You’, cantato dalla folla che quasi sovrasta la band. L’assolo di Bettencourt è clamoroso. Cherone a fine traccia lo indica, urlandone il nome. Il pubblico risponde con il coro “Nuno, Nuno” e il chitarrista chiede in quanti siano presenti per la prima volta a uno show degli Extreme. Ridendo, rimprovera le mani alzate, chiedendo loro dove fossero stati in tutti questi anni. Lo sketch permette di allestire la scenografia per il momento acustico dello show, con le percussioni portate nella parte anteriore del palco, suonate in piedi da Figueiredo. In rapida successione gli Extreme regalano emozioni indimenticabili con la splendida ‘Other Side of the Rainbow’ – in cui spicca la prova al microfono di Cherone – e la spettacolare ‘Hole Hearted’, cantata dall’intera platea. Bettencourt dice che il pubblico italiano ha una bellissima voce e, tra le risate e l’incredulità dei fan, si dichiara disponibile a fine show per scambiare indirizzi mail, numero di telefono e contatti social. L’intenzione? Formare una nuova band. Poco dopo, chiede quanti chitarristi siano presenti stasera: dall’Arena Alpe Adria si alzano tantissime mani. Nuno è ormai un fiume in piena e inizia a scherzare con loro. Durante questi sketch, il palco viene liberato dal set acustico e Bettencourt può sedersi, lasciando partire l’impressionante ‘Midnight Express’. A fine canzone Cherone torna sullo stage, i due improvvisano un pezzo dei Led Zeppelin per poi regalare uno dei momenti più attesi della serata: l’immortale ‘More Than Words’. L’intera Arena Alpe Adria canta assieme a Cherone, generando un’atmosfera carica di pathos. E che prova al microfono per il frontman americano! Il cinque tra Cherone e Bettencourt a fine canzone descrive alla perfezione la sintonia che rende gli Extreme un’autentica macchina live. Quasi a fare da contraltare al momento più intimo del concerto, il quartetto prosegue lo show con l’accattivante ‘Cupid’s Dead’. Vedere Cherone saltare da un lato all’altro del palco, come se avesse appena iniziato l’esibizione, lascia letteralmente esterrefatti. E guardarlo simulare le movenze di Cupido, mimando il lancio delle frecce, con il ginocchio sollevato, è pura poesia artistica. Ci stiamo avvicinando alle battute conclusive dello show, ma gli Extreme hanno ancora tante sorprese in serbo. Ecco arrivare ‘Banshee’, introdotta dal ritornello di ‘Fat Bottomed Girls’ dei Queen, accolta con clamore dal pubblico. A fine canzone Nuno inizia a scherzare sulla presenza dei moscerini, sul loro sibilo e sfodera l’esagerata ‘Flight of the Wounded Bumblebee’. La folla è fuori di sé. Tutto farebbe presagire alla classica uscita dallo stage, con i fan pronti a richiamare in scena a gran voce i propri beniamini. Bettencourt presenta invece la sua chitarrista preferita, una ragazza di Treviso: Silvia Boschiero. La chitarrista sale sul palco e suona assieme agli Extreme ‘Get the Funk Out’. Cherone, Badger e Figueiredo tengono un profilo più basso, lasciando la scena ai due chitarristi. Bettencourt e Boschiero si alternano all’assolo, regalando anche delle piacevoli improvvisazioni: che tiro! Il pubblico apprezza tantissimo e omaggia con clamore l’uscita di Silvia. Gli Extreme chiudono lo show con l’energica ‘Rise’, facendo saltare l’intera Arena Alpe Adria. E cosa dire del vocalizzo presente nel ritornello? È facile pensare sia stato sentito in tutta Lignano Sabbiadoro, visto l’impeto con cui viene cantato dai fan. Tutto sembra giunto ai titoli di coda, ma Bettencourt si impossessa del microfono e dice che è il momento di celebrare la storia. Gli Extreme regalano un medley dedicato a Ozzy Osbourne, mettendo assieme ‘I Don’t Know’, ‘Bark at the Moon’ e ‘Crazy Train’. La folla partecipa alla festa e omaggia con rinnovata energia una delle figure più carismatiche della storia dell’heavy metal, cantando ogni ritornello. Sono ormai le 23:00 quando gli Extreme – visibilmente emozionati – salutano un pubblico estasiato. Giusto il momento della classica foto dal palco e la band saluta Lignano Sabbiadoro con una pioggia di plettri e bacchette. Serata strepitosa!
Setlist:
It (‘s a Monster)
Decadence Dance
#Rebel
Rest in Peace
Am I Ever Gonna Change
Thicker Than Blood
Play With Me (with ‘We Will Rock You’ intro)
Other Side of the Rainbow
Hole Hearted
Midnight Express
More Than Words
Cupid’s Dead (with Sam Cooke – ‘Cupid’ intro)
Banshee (with Fat Bottomed Girls intro)
Flight of the Wounded Bumblebee
Get the Funk Out (with Silvia Boschiero on stage)
Rise
I Don’t Know / Bark at the Moon / Crazy Train (Ozzy Osbourne tribute medley)
CONCLUSIONI
Evento memorabile quello vissuto all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro. Gli Extreme dimostrano per l’ennesima volta di essere una vera e propria forza della natura, regalando un live intenso e adrenalinico. Uno show che rimarrà impresso per molto tempo nella memoria dei presenti. L’Arena Alpe Adria continua a rivelarsi una location azzeccata per gli eventi open air, offrendo ottimi servizi e comfort che permettono di vivere al meglio un evento live. La speranza è che in futuro l’Arena Alpe Adria possa ospitare sempre più eventi di questo calibro e perché no, anche un festival mirato. Sognare non costa nulla, soprattutto per chi abita nel Nord-Est. Horns up!
Marco Donè