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Live Report: Hammerfall + Battle Beast + Serious Black @ Live Music Club (MI) – 09/02/2020

Di Katerina Paisoglou - 19 Febbraio 2020 - 19:11
Live Report: Hammerfall + Battle Beast + Serious Black @ Live Music Club (MI) – 09/02/2020

HAMMERFALL – BATTLE BEAST – SERIOUS BLACK
LIVE MUSIC CLUB 09/02/2020

Il tour promozionale dello studio album più recente degli Hammerfall si ferma stasera al Live Club di Trezzo Sull’Adda. Dopo il loro viaggio in America come ospiti dei Sabaton, gli svedesi portano “Dominion” in giro per l’Europa, in compagnia di due gruppi noti del panorama power metal: i finlandesi Battle Beast e i tedeschi Serious Black. Tanti fan sono presenti all’ingresso del locale dalle prime ore pomeridiane in attesa della festa domenicale, nonostante la pioggia e gli eventi musicali e calcistici che hanno luogo in contemporanea a Milano.

SERIOUS BLACK

Aprono i Serious Black, un supergruppo nato sei anni fa in Germania dalla collaborazione di vecchi membri di alcune importanti band power metal. Dopo alcune modifiche nella loro formazione e tre album di studio già pubblicati nel corso della loro breve carriera, i Serious Black tornano quest’anno con “Suite 226”. I cinque membri della band salgono sul palco di fronte ad una semplice scenografia – un enorme banner contenente l’art cover del loro nuovo disco al centro ed alcuni identici ma più piccoli ai lati. Il pubblico li riceve con un entusiasmante applauso. Il dinamico ingresso del gruppo avviene con “Akhenaton” e con il frontman Urban Breed al centro dell’attenzione oltre che per le sue doti al microfono per l’elegante abbigliamento: un completo di pelle nera che gli conferisce l’aspetto di un cocchiere tratto dall’era del conte Dracula. Ogni pezzo cantato viene presentato da Breed e in questo modo gli spettatori hanno l’occasione di conoscere una parte del lavoro della band. I successivi “I Seek No Other Life” e “Mr. Nightmist” hanno un impatto positivo sul pubblico che osserva con attenzione ciò che accade sul palco e finora ha riempito il locale quasi a metà: gran parte dei convenuti rispondono agli incitamenti incalzanti di Breed tenendo il ritmo con le mani. Individualmente i Serious Black sono artisti con ottime abilità tecniche, dai due chitarristi Christian Münzner e Dominik Sebastian alla sezione ritmica composta dal batterista Rami Ali e dal bassista Mario Lochert. Inoltre, il frontman di origine svedese esegue il suo ruolo in maniera esemplare: anche se le loro canzoni non sono molto note ad una gran parte degli spettatori, Urban riesce a coinvolgerli soprattutto con il refrain  catchy di “Serious Black Magic”. Segue il nuovo “We Still Stand Tall”, brano non molto potente che porta alla fine della loro setlist con “High And Low”, tra i pezzi più celebri della band: i presenti gradiscono sollevando i pugni al cielo e cantando in coro. Pubblico soddisfatto. I Serious Black sono una band professionale con composizioni interessanti e compatte, stilisticamente debitori delle grandi band connazionali come Helloween e Blind Guardian. Nonostante le impressioni lasciate siano generalmente positive, ci chiediamo che futuro possa avere questo supergruppo, forse un po’ ancora alla ricerca della propria identità musicale.

Setlist:
Tape: Temple Of The Sun
1. Akhenaton
2. I Seek No Other Life
3. Mr Nightmist
4. Serious Black Magic
5. We Still Stand Tall
6. High And Low
Tape: As Daylight Breaks

BATTLE BEAST

Dopo una breve pausa cambio di scenografia, è ora dell’esibizione del secondo ospite di questo tour sul palcoscenico del Live Club. Il pubblico si sta ancora scaldando, è il turno dei Battle Beast! Gli scandinavi tornano in Italia quasi un anno dopo il loro tour da headliner dedicato al loro ultimo album di studio intitolato “No More Hollywood Endings”. Ci sono delle inevitabili somiglianze con lo show più recente della band nella capitale lombarda, ma ciò non impedisce ai fans di partecipare alla festa che il sestetto finlandese ha preparato per stasera. Dopo l’ingresso del batterista Pyry Vikki su un palcoscenico completamente avvolto dal fumo, le luci si accendono. Noora Louhimo e il resto del gruppo entrano in scena in modo trionfale. Le prime note dell’esplosiva “Unbroken” sono sufficienti per scaldare le anime e la carismatica cantante, che sorprende con grinta e col suo abbigliamento glam in stile diabolico, conquistando immediatamente l’audience. La frontwoman finlandese saluta tutti i presenti e promette uno spettacolo divertente e ricco di musica. Mentre la melodia di “Familiar Hell” si diffonde nell’aria, i fan cantano, si esaltano e tengono il ritmo con le mani accompagnando Noora all’opera: lei si riconferma come un’inarrestabile fonte di energia, non si ferma un attimo. La setlist di stasera è composta da brani inclusi nei due dischi più recenti della band, dove è avvenuto un cambio di sintesi e di direzione musicale verso melodie di rock più leggero, a tratti anche pop, mantenendo una discreta qualità alle composizioni, nonostante la semplicità e il sound più commerciale. La successiva “Straight To The Heart”, dedicata dalla frontwoman alla città di Milano porta un grande entusiasmo e i pugni alzati al cielo si moltiplicano, mentre l’afflusso della gente è ancora in corso. Il compito delle presentazioni tocca al bassista Eero Sipilä, il quale sta introducendo ciascun membro agli spettatori, in particolare il tastierista Janne Björkroth e la sua invenzione, una specie di piano attrezzato con una piccola batteria. I finlandesi si stanno divertendo molto sul palco e dopo una breve esibizione di aerobica la musica riparte con una tripletta di brani tratti dal loro disco più recente: “The Hero“, “Eden” e “No More Hollywood Endings“, dove la cantante si presta in un’esibizione teatrale, mantenendo la stessa dinamica, accanto alle piacevoli melodie. L’allegria del pubblico è sempre più eclatante e Noora -in continuo spostamento da una parte del palco all’altra -sta incitando tutti a tenere il ritmo con le mani ed a cantare i refrain di “King For A Day” e “Beyond The Burning Skies“. La loro performance termina con un impressionante assolo di chitarra ed un acuto della cantante finlandese sotto gli applausi dei fan,. Il loro concerto è appena terminato ed è stata l’ennesima conferma del ruolo fondamentale della frontwoman al loro successo e nell’esaltare la qualità delle canzoni, nonostante non brillino di originalità o innovazione. La band ringrazia il pubblico italiano per la calda accoglienza e lascia lo spazio all’headliner della serata.

Setlist:
Tape: Intro
1. Unbroken
2. Familiar Hell
3. Straight To The Heart
4. The Hero
5. Eden
6. No More Hollywood Endings
7. King For A Day
8. Beyond The Burning Skies
Tape: Outro

HAMMERFALL

Dopo l’essenziale intervallo durante il quale i fan si divertono ascoltando e cantando classici brani dell’Heavy Metal, il palcoscenico del Live Club è pronto per accogliere gli svedesi Hammerfall. Dopo 23 anni di carriera ricca di avventure, tra alti e bassi e undici dischi già pubblicati, il quintetto scandinavo -uno dei rappresentanti più importanti della scena mondiale del power metal- entra in scena in maniera fulminante. Gli spettatori si trovano di fronte ad un enorme tempio dove il batterista David Wallin è posizionato su un grande soppalco assieme ad un gigantesco masso sul quale è stampato il simbolo della band. Ai due fianchi della batteria si trovano due scale sulle quali si muovono i membri del gruppo durante lo show.
Gli Hammerfall proseguono il proprio cammino creando un nuovo capitolo nella loro storia con “Dominion” etichettato Napalm Records. Lo stile della band non ha subito variazioni negli ultimi anni e la squadra è compatta e in piena sintonia. Quest’ottimo stato di salute si riflette direttamente alle ultime tracce pubblicate e alle prestazioni dal vivo del gruppo. In primo piano si trova il potente duetto di chitarre con l’altissimo Oscar Dronjak e il preciso Pontus Norgren. Il fondatore degli Hammerfall con la chitarra a forma di martello non può certo essere definito come lo shredder più importante della storia, ma le sue abilità tecniche sono molto migliorate nel corso degli anni. Se la cava egregiamente con le esigenze del gruppo e ha fatto un ulteriore salto di qualità negli ultimi tempi al quale ha anche contribuito la collaborazione con Norgren – davvero eccezionale alla chitarra ritmica. Il potente David Wallin ha il pieno controllo della posizione nevralgica delle batterie e Fredrik Larsson esegue in pieno il suo compito al basso. Infine, il timbro vocale di Joacim Cans sta migliorando nel corso degli anni, al contrario di quello che la natura riserva ai cantanti, fatto che dimostra il proprio impegno nel conservare il suo incredibile talento. Cans, un frontman di grande personalità e simpatia, interagisce in maniera esemplare con il pubblico.
La scaletta di stasera comprende una vasta selezione di successi del gruppo, da quelli più classici a quelli più recenti.
Gli Hammerfall si mettono subito all’opera con “Never Forgive, Never Forget” e il venue si infiamma all’istante: l’audience si esalta, canta e balla al ritmo dei dinamici Scandinavi. Segue la nuova “One Against The World“, una traccia di media intensità, dedicata a die-hard-fan della band. Il saluto del frontman trova la platea in un clima di estasi e la parata dei brani prosegue in mezzo agli infiniti applausi con “Heeding The Call“, “The Way Of The Warrior“, “Blood Bound” ed “Any Means Necessary“, accolti con i pugni alzati al cielo ed un incontenibile entusiasmo. Gli Hammerfall tornano indietro nel tempo con “Hallowed Be My Name“, “Redemption“, “Natural High” e “Keep The Flame Burning“, pezzi che non suonano dal vivo molto spesso. Il duetto con Noora Louhimo all emozionante piano ballad “Second To One” e una instrumental medley dedicata al ventesimo anniversario di “Renegade” – che coincide con la data di Milano – sono indubbiamente tra gli highlight del concerto. Un ulteriore ritorno al passato avviene con “The Dragon Lies Bleeding“, “Hector’s Hymn” e “Last Man Standing“, e successivamente la gente canta in unisono il chorus di “Let The Hammer Fall” sotto la guida di Cans. I quattro musicisti si muovono in continuazione sul palcoscenico dando vita ad un magnifico concerto. Il momento più epico arriva con l’esecuzione della imponente “Dominion“, con la band in mezzo alle fiamme ed il frontman nella miglior prestazione della serata. Purtroppo le belle cose non durano in eterno e gli Hammerfall devono concludere il loro show. L’inno “Hammer High” con il martello alzato al cielo da Oscar Dronjak, “Sweden Rock“, il divertente brano dedicato alla storia del metal svedese e il classico “Hearts On Fire” cantato in coro da tutti i presenti, mettono il punto finale di questa puntata del “Dominion” tour.

Setlist:
1. Never Forgive, Never Forget
2. One Against the World
3. Heeding the Call
4. The Way of the Warrior
5. Any Means Necessary
6. Hallowed Be My Name
7. Blood Bound
8. Redemption
9. Hector’s Hymn
10. Natural High
11. Second to One(with Noora Louhimo)
12. Renegade Medley (with song snippets of ” Templars of Steel”, “Renegade” and “The Champion”)
13. Keep the Flame Burning
14. Dominion
15. The Dragon Lies Bleeding
16. Last Man Standing
17. Let the Hammer Fall
Encore:
18. Hammer High
19. (We Make) Sweden Rock
20. Hearts on Fire

Questo evento è stata l’ennesima dimostrazione del fatto che gli Hammerfall sono una garanzia per quanto riguarda le loro esibizioni dal vivo e non tradiscono mai le aspettative dei loro fan.