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Live Report: In Flames + Lacuna Coil + Shores of Null @ Arena Alpe Adria, Lignano Sabbiadoro (UD), 15/06/2025

Di Marco Donè - 19 Giugno 2025 - 12:00
Live Report: In Flames + Lacuna Coil + Shores of Null @ Arena Alpe Adria, Lignano Sabbiadoro (UD), 15/06/2025

Live Report: In Flames + Lacuna Coil + Shores of Null @ Arena Alpe Adria, Lignano Sabbiadoro (UD), 15 giugno 2025

Finalmente! È con questa affermazione che molti metalhead italiani, e non solo, hanno accolto l’arrivo di domenica 15 giugno 2025. Sì, perché all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro è in programma una delle date più attese della stagione open air del Bel Paese. In Flames e Lacuna Coil hanno infatti deciso di unire le forze per mettere a ferro e fuoco una delle mete turistiche più ambite dell’estate italiana. Ad accompagnare questi due titani del metallo pesante troviamo inoltre i romani Shores of Null. La formazione capitolina può essere considerata uno dei nomi più importanti del nuovo panorama metallico nazionale ed è pronta ad arricchire il livello qualitativo di questa torrida domenica. Noi di Truemetal.it non potevamo certo mancare a un evento così altisonante, eccovi quindi il resoconto di questa intensissima giornata!

 

 

Live report a cura di Marco Donè

 

Arriviamo all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro con largo anticipo. Il desiderio è di fare quattro passi ma l’idea viene presto abortita a causa di un caldo disumano. Restiamo quindi all’ombra dei pini marittimi presenti all’ingresso dell’Arena, alla ricerca di un po’ di refrigerio. Attendiamo l’apertura della cassa per completare le incombenze degli ingressi e, nel frattempo, scambiamo quattro chiacchiere con una serie di amici che non incontravamo da tempo. I cancelli, puntuali come un orologio svizzero, si aprono alle 19:00, dando la possibilità ai die hard fan di accaparrarsi i posti migliori. È impressionante vedere come l’Arena Alpe Adria sia letteralmente presa d’assalto, facendo ben presto immaginare che l’affluenza in questa serata sarà importante. E visti i nomi coinvolti non potrebbe essere altrimenti. Noi ci piazziamo sulle gradinate fronte palco, leggermente defilati, pronti a vivere lo show da postazione privilegiata. L’attesa viene interrotta alle 19:40, quando dalle casse dell’impianto viene sparato l’intro ‘Transitory’, la colonna sonora che segna l’ingresso degli Shores of Null.

SHORES OF NULL

La formazione romana entra in scena con il piglio giusto, per niente intimorita dal caldo e da un Sole che picchia davvero duro. Dopo l’intro ‘Transitory’, gli Shores of Null attaccano con ‘Destination Woe’, e regalano fin da subito uno show intenso. Va detto che non è certo questo l’orario migliore per un’esibizione degli Shores of Null, con il Sole ancora alto all’orizzonte. Le tenebre darebbero al combo romano la possibilità di enfatizzare, di sprigionare al massimo il pathos delle proprie composizioni. La formazione di Davide Straccione ha però maturato esperienza da vendere e sa come trasmettere emozioni, in qualsiasi condizione. Gli Shores of Null pescano a piene mani dall’ultimo lavoro “The Loss of Beauty”, regalando uno spettacolo intriso di melodie decadenti e introspettive. Non possono però mancare alcuni classici del passato, come la bellissima ‘Ruins Alive’. Il pubblico apprezza e supporta con trasporto la prova del sestetto. Nelle battute iniziali i suoni risultano rivedibili, sacrificando in particolare la voce. Pezzo dopo pezzo, però, la qualità aumenta decisamente, permettendo agli Shores of Null di sfoggiare tutta la propria classe. I Nostri presentano anche una canzone nuova, che finirà sull’imminente successore di “The Loss of Beauty”. E se queste sono le premesse… La composizione viene accolta con enfasi dall’Arena Alpe Adria, chiaro segnale di come gli Shores of Null siano ormai una realtà della scena italiana. Ci avviciniamo verso le battute conclusive dello show e veniamo travolti da un trittico sensazionale: ‘The Last Flower’, ‘My Darkest Years’ e ‘A New Death Is Born’. Sono le 20:15 quando gli Shores of Null, sulle note dell’outro ‘Blazin Sunlight’, salutano un pubblico davvero soddisfatto. Giusto il tempo della classica foto dal palco e la compagine romana si dirige verso i camerini. Inizio migliore non poteva esserci.

LACUNA COIL

Dopo un rapido cambio palco, verso le 20:30 i Lacuna Coil entrano in scena. L’affluenza continua ad aumentare e il colpo d’occhio è davvero impressionante: l’Arena Alpe Adria è stracolma. I Lacuna Coil attaccano con ‘Layers of Time’ e l’Arena Alpe Adria diventa una bolgia, con un pubblico caldissimo. I suoni risultano migliorabili, con le due voci in primo piano e gli strumenti un po’ nascosti. Un aspetto che sembra non toccare la platea, vista l’accoglienza riservata alla formazione meneghina. Per i Lacuna Coil questa è la prima data italiana a supporto del fantastico “Sleepless Empire”, uscito solo pochi mesi fa. Ed è proprio l’ultimo disco a fare la voce grossa nella setlist del combo di Milano, con ben cinque pezzi. I Lacuna Coil regalano uno show energico e tengono il palco con esperienza, occupandone ogni singolo centimetro. A fare la differenza sono i due cantanti, Cristina e Andrea, autori di una prova magistrale e, soprattutto, autentici trascinatori di un pubblico con tanta voglia di fare festa. E che il pubblico sia carico lo si capisce durante ‘Hosting the Shadow’, quando sotto il palco parte un pogo forsennato. La canzone, d’altronde, è uno dei pezzi più violenti scritti dai Lacuna Coil, pensata per incendiare le platee. Una cosa che colpisce dello show è la capacità dei due cantanti di riuscire a creare un legame fortissimo con l’intrea Arena Alpe Adria, dialogando e coinvolgendo i presenti. E così, Cristina ci racconta che prima dello show ha promesso agli In Flames che stasera avrebbero assaporato il casino del pubblico italiano e invita tutti a cantare, annunciando ‘Enjoy the Silence’. L’intera Arena diventa un qualcosa di indescrivibile, con un pubblico presentissimo, pronto a cantare a squarciagola un ritornello che rappresenta una pagina importante nella storia della musica. Cristina, con maestria, stimola i fan a dare di più, ottenendo sempre maggiore partecipazione, fino a raggiungere l’apice quando è il solo pubblico a cantare: un momento da pelle d’oca. Finita la canzone è Marco Coti Zelati a prendere il microfono, chiedendo un applauso per la cantante. L’Arena Alpe Adria risponde con un autentico boato. Lo show prosegue con ‘Heaven’s a Lie XX’ e qui i suoni migliorano decisamente, rendendo giustizia alla band. I Lacuna Coil tornano poi sull’ultimo lavoro con ‘Gravity’ in cui, a fine canzone, Cristina ha parole di elogio per Martina McLean – presente in Arena – che ha diretto il video della canzone. Subito dopo arriva uno dei momenti più attesi, quella ‘I Wish You Were Dead’ che mette nuovamente a dura prova le corde vocali dell’intera Arena Alpe Adria, con il ritornello cantato da tutti i presenti. Ed è un vero piacere constatare come i pezzi di “Sleepless Empire” dal vivo funzionino dannatamente bene, con un pubblico caldissimo, pronto a cantarne i ritornelli e ad accompagnare la band con continui battiti di mani ritmati. Il Sole si sta piano piano nascondendo all’orizzonte e lo show dei Lacuna Coil si avvia verso la sua conclusione. Sottolineiamo un bellissimo discorso di Andrea sul valore delle metal band italiane. Il cantante ringrazia gli Shores of Null e, con una sorta di dichiarazione di intenti, dice che l’obiettivo di tutti è tenere il genere vivo in Italia. Ringrazia anche gli storici In Flames, che si esibiranno subito dopo. Il pubblico apprezza, regalando un lunghissimo applauso. I Lacuna Coil chiudono il proprio set con la mazzata ‘Blood Tears Dust’ e la bellissima ‘Never Dawn’. A fine show tutta la band si posiziona in fila, al limite dello stage, per ricevere il meritato plauso da parte di un pubblico estasiato. Il saluto è affidato all’immancabile foto dal palco e al lancio di bacchette e plettri alle prime file. Davvero una grande prestazione!

Setlist:

Layers Of Time
Reckless
Hosting The Shadow
Tight Rope XX
Trip The Darkness
Apocalypse
Enjoy The Silence
Heaven’s a Lie XX
Gravity
I Wish You Were Dead
Swamped XX
Veneficium
Oxygen
Blood, Tears, Dust
Never Dawn

IN FLAMES

Il cambio palco dura giusto una mezz’ora, questo il tempo necessario per allestire la scenografia degli In Flames. Molto accattivante la scelta di avere un palco su due livelli. Nella parte più elevata troviamo le tastiere di Niels Nielsen e la batteria di Jon Rice, il sostituto del defezionario Tanner Wayne in questo tour europeo. Gli In Flames entrano in scena attorno alle 22:00 e mettono subito in chiaro che stasera sono qui per radere al suolo qualsiasi cosa. Sì, perché la band di Anders Fridén attacca con la seminale ‘Pinball Map’ e mette subito a ferro e fuoco l’Arena Alpe Adria. I suoni sono potenti e curati e i volumi risultano educati, con un chiaro approccio europeo. L’osservato speciale è ovviamente Jon Rice, annunciato come batterista per questo tour sul finire di maggio. Beh, il musicista americano regala una prestazione devastante, precisa e con un gran tiro. Ma è tutta la formazione a essere in palla, guidata da un Fridén che si rivela assoluto mattatore della serata. Il cantante interagisce con il pubblico, racconta episodi divertenti avvenuti nel pomeriggio, durante il soudcheck, con i turisti in ciabattine che spiavano la band dalle collinette limitrofe all’Arena. Se la prende con le farfalle, che hanno preso d’assalto il palco, attirate dalle luci. Già, le luci… La scenografia degli In Flames è assolutamente ipnotica, con i gradoni che collegano i due livelli dello stage pieni di fari sfavillanti, che si illuminano a tempo delle canzoni: spettacolo puro. La scaletta pensata per la serata non ammette prigionieri, pesca a piene mani da buona parte della discografia della compagine svedese, proponendo pezzi a partire da “Colony”. Canzoni che hanno scritto alcune pagine importantissime del metallo pesante, come la già citata ‘Pinball Map’, ‘Trigger’, ‘Coerced Coexistence’, ‘Cloud Connected’ e ‘The Mirror’s Truth’. Tracce che coinvolgono e trascinano il pubblico come raramente mi è capitato di vedere. La partecipazione dell’Arena Alpe Adria è caldissima, con continue corna al cielo, battiti di mani ritmati, ritornelli cantati a squarciagola. A più riprese si solleva il coro “In Flames, In Flames”. Questa reazione carica ulteriormente la band, portandola a rendere oltre il proprio cento per cento, per uno show intenso, carico di pathos. Sebbene si limiti al ruolo di chitarrista ritmico, lasciando quasi tutti i soli a Björn Gelotte, spicca la prova di Chris Broderick. Il chitarrista non sta fermo un attimo, aggredisce ogni singola parte dello stage, dialoga con il pubblico, regala sorrisi a tutta l’Arena. Insomma: gli In Flames mettono a segno una prova magistrale, pregna di adrenalina. E l’entusiasmo che si può leggere sul volto dei presenti non fa altro che confermare quanto appena sottolineato. “Foregone” trova ampio spazio in scaletta, con ben quattro pezzi, un aspetto che evidenzia quanto la band creda nella propria ultima fatica e quanto il disco sia stato apprezzato dai fan. Gli In Flames hanno quasi esaurito il tempo a propria disposizione e chiudono il loro set puntando su alcuni pezzi del primo decennio del Duemila. Ecco quindi la mazzata ‘Take this Life’ e la cadenzata e introspettiva ‘My Sweet Shadow’, cantata a squarciagola dai fan. Bellissima la scelta di non uscire dal palco e sparare tutte le cartucce a disposizione, evitando di mettere in atto il teatrino della finta prima uscita. Durante l’esecuzione di ‘My Sweet Shadow’, poi, un fotografo sale sul palco e immortala i musicisti in azione, con il pubblico in stato di estasi totale. Show stratosferico!

Setlist:

Pinball Map
The Great Deceiver
Deliver Us
In the Dark
Voices
Coerced Coexistence
Only for the Weak
Cloud Connected
Trigger
Meet Your Maker
The Quiet Place
State of Slow Decay
Alias
The Mirror’s Truth
I Am Above
Take This Life
My Sweet Shadow

CONCLUSIONI

Davvero un’ottima serata quella andata in scena a Lignano Sabbiadoro. Sottolineiamo la grande affluenza di appassionati, caratterizzata da un’età eterogenea, in cui abbiamo potuto notare anche più di qualche giovane leva in compagnia del padre e della madre. Da segnalare la presenza di vari fan americani, arrivati dalla vicina base di Aviano. Gli spazi sono stati gestiti molto bene, non si sono create code ingestibili alle zone ristoro e gli orari sono stati rispettati con puntualità svizzera. Le band hanno regalato delle prestazioni enormi, con gli In Flames assoluti mattatori della serata. Unico neo i suoni, che durante le esibizioni di Lacuna Coil e Shores of Null hanno presentato qualche sbavatura. Un aspetto forse dovuto a “equilibri di posizione” più che a veri e propri problemi. Un elemento su cui possiamo comunque chiudere un occhio, vista la partecipazione del pubblico e, soprattutto, a fronte della qualità offerta. E teniamo d’occhio gli appuntamenti che si terranno all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro: sarà un’estate di alta qualità. Horns up!

Marco Donè