Death

Live Report: Morbidfest @ Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI) – 20/04/2022

Di Vittorio Cafiero - 28 Aprile 2022 - 17:24
Live Report: Morbidfest @ Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI) – 20/04/2022

Morbidfest

Slaughter (Paderno Dugnano)

20 Aprile 2022

Si allentano le restrizioni legate al Covid-19 e finalmente riparte l’attività live dei principali locali del Milanese. Tra questi, uno di quelli che presenta uno dei calendari più interessanti, almeno a livello metal, è sicuramente lo Slaughter di Paderno Dugnano. Tra i primissimi appuntamenti, una delle date più attese è il Morbidfest, ossia, molto più semplicemente, I AM MORBID (incarnazione dei Morbid Angel con i due membri fondatori Dave Vincent e Pete “Kommando” Sandoval) accompagnati da HATE e BELPHEGOR e dai meno conosciuti LECKS INC. Vediamo com’è andata…

Morbidfest

HATE

Persi per i classici motivi lavorativi i Lecks Inc (act industrial a dir la verità un po’ fuori luogo) e sbrigate le solite formalità per l’accredito stampa, aprono le ostilità per chi scrive gli Hate da Varsavia, forti dell’ultimo album “Rugia“. Ormai dei veterani della scena (partiti da un canonico death metal vecchia scuola e poi evolutisi verso lidi più blackened-death), la band capitanata da Adam Buszko è apparsa solida, consistente, quadrata e precisa. In una parola, decisamente professionale. Con l’eccezione forse del chitarrista Dominik “Domin” Prykiel, sono sembrati un po’ statici e privi di quella verve che ha fatto grandi gruppi come i Behemoth (a cui peraltro possono essere accomunati stilisticamente).

Insomma, mancano un po’ di carisma, specialmente nel frontman e se vogliamo anche di personalità a livello compositivo (specialmente se paragonati ad altri act in ambito blackened quali, appunto, i connazionali Behemoth e gli stessi Belphegor). Estremamente statici e di pochissime parole, gli Hate hanno portato a termine una performance comunque impeccabile a livello formale. Ottimo support-act e band convincente, seppur di seconda fascia.

BELPHEGOR

Per l’ennesima volta in Italia e già visti da queste parti solo a Dicembre scorso, i veterani austriaci capitanati da Helmuth (chitarra e voce), hanno ancora una volta messo a ferro e fuoco (in tutti i sensi) il palcoscenico. Con il nuovo album “The Devils” in uscita a Giugno, i Belphegor hanno confermato di essere una delle band più in forma della scena estrema, perlomeno dal vivo.

Dopo una lunghissima intro d’atmosfera (da chiedersi quanto sia utile quando non sei headliner e magari potresti sfruttare il tempo a disposizione con almeno un pezzo in più), i Nostri senza fare troppi complimenti hanno sputato in faccia agli astanti il loro blackened death metal blasfemo in un vortice di riff e blast-beat veramente infernale.

Facce assatanate, movimenti e passaggi coordinati, hanno veramente dimostrato di essere decisamente dei professionisti di tutto quello che è nero e malvagio; Helmut e Serpenth (al basso) in particolare, coadiuvati alla chitarra solista dal guest Dean Paul Arnold (giovane canadese già visto con i Vital Remains), che ha davvero portato una ventata di freschezza sul palco. In definitiva, una grandissima professionalità al servizio del maligno.

E oltre al fumo, c’è anche l’arrosto: al di là di pose ed espressioni cattive, fuochi e a ammennicoli assortiti, i Belphegor hanno dalla loro un repertorio notevole, che trova in pezzi come “Conjuring The Dead e “Lucifer Incestus dei cavalli di battaglia ineccepibili. Grandi intrattenitori, hanno in definitiva dimostrato come uno spettacolo extreme-metal debba essere messo in scena.

Setlist Belphegor:

Swinefever – Regent of Pigs

The Devil’s Son

Sanctus Diaboli Confidimus

Belphegor – Hell’s Ambassador

Stigma Diabolicum

Conjuring the Dead / Pactum in Aeternum

Lucifer Incestus

Virtus Asinaria / Prayer

Baphomet

Gasmask Terror

 

I AM MORBID

Dopo un cambio di palco abbastanza lungo, è il turno del piatto forte della serata, gli headliner I Am Morbid: ad accompagnare Dave Vincent e Pete “Kommando” Sandoval questa volta ci sono Kelly McLauchlin (Pessimist, Possessed) e Bill Hudson (Transiberian Orchestra, Circle II Circle) alle due chitarre.

Proporzionalmente ai Belphegor che li hanno preceduti, gli I Am Morbid sono un vero e proprio inno alla sobrietà, del resto con il repertorio in programma (tutti i classici dei Morbid Angel dei primi quattro album) si è in una botte di ferro e non servono particolari scenografie. Dave Vincent appare in buona forma e con fare guascone guida il quartetto attraverso pezzi che in un modo o nell’altro hanno fatto la storia del genere: canzoni come “Fall From Grace“, “Eyes To See, Ears To Hear” e “God Of Emptiness” dal vivo hanno sempre il loro grande fascino.

Al di là dei commenti che lasciano un po’ il tempo che trovano sugli ultimi due anni di pandemia, la condizione del frontman è buona e la voce altrettanto. Pete “Kommando” Sandoval, accompagnato da una procace ed inseparabile fidanzata che pare fungere anche da bodyguard, al momento non è certamente il batterista più veloce e preciso della scena death metal, ma tanto di cappello a chi ha plasmato lo stile di un genere, senza trigger e virtuosismi tecnici associati.

A tal proposito, la band propone come chicca “Dead Shall Rise“, pezzo tratto da “World Downfall” dei Terrorizer, band all’epoca di culto che vedeva tra i suoi membri proprio Vincent e Sandoval, oltre ad un altro death metal hero come Jesse Pintado (RIP). Ma gli I Am Morbid non sono soltanto di due ex-Morbid Angel: buona e regolare la prova di Kelly McLauchlin, mentre davvero impressionante quella del più giovane Bill Hudson; curriculum davvero di alto livello e una padronanza tecnica tale che gli permette di destreggiarsi perfettamente tra rifferama tipicamente death e shredding di impostazione più classica.

La sua riproposizione di “Desolate Ways“, tanto per fare un esempio, è perfetta, pulita come se fosse riprodotta da cd. La setilist si avvia abbastanza velocemente verso la fine e il pubblico (non quello delle grandi occasioni di certo) sembra gradire, con un pogo limitato nel numero dei partecipanti, ma decisamente selvaggio nella foga. Niente bis, saluti veloci e non particolarmente calorosi….chiaro come si tratti di un progetto il cui unico obiettivo sia quello di fare cassa con i classici dei bei tempi andati, ma tutto sommato rimane sempre più che gradevole riascoltare certi pezzi con voce e batteria originali.

Serata più che discreta in quel di Paderno, con la speranza che sia solo l’antipasto di una bella stagione concertistica.

Setlist I Am Morbid:

Immortal Rites

Fall From Grace

Visions From the Dark Side

Day of Suffering

Blessed Are the Sick

Rapture

Pain Divine

Sworn to the Black

Eyes to See, Ears to Hear

Dead Shall Rise

Maze of Torment

Desolate Ways

Dominate

Where the Slime Live

God of Emptiness

World of Shit (The Promised Land)

 Vittorio Cafiero