Live Report: O.R.k.@ Legend Club, Milano – 29/05/2025

Live Report: O.R.k.@ Legend Club, Milano – 29/05/2025
a cura di Jennifer Carminati
Il concetto di supergruppo è tanto semplice quanto complesso, dipende dall’approccio che si ha nell’affrontarlo. Per definizione, significa che dei musicisti già famosi e con bagagli esperienziali diversi decidono di creare qualcosa di nuovo che, il più delle volte, è palesemente una trovata commerciale.
Gli O.R.k., invece, dimostrano di non volere assolutamente questo ma di avere il focus sulla buona musica, a prescindere dal pubblico precedentemente conquistato, con l’intento di innovare e sperimentare il proprio sound, del tutto peculiare e caratteristico.
Formatisi come un incontro di menti tra cui due italiani: il pluripremiato compositore/cantante Lorenzo Esposito Fornasari a.k.a LEF, Carmelo Pipitone dei Marta Sui Tubi alla chitarra, il batterista dei King Crimson Pat Mastelotto e il bassista Colin Edwin, ex dei Porcupine Tree, gli O.R.k. sono pronti a trascinarci in sede live in un carismatico vortice di pura energia.
Alla fine del 2024, gli O.R.k. hanno iniziato a dare il via a un nuovo ciclo di attività con due nuovi singoli, “Blast of Silence” e “PUTFP”, entrambi precursori dell’ultimo “Firehose of Falsehoods” uscito lo scorso marzo e che ho letteralmente consumato di ascolti.
Un coinvolgente mix di potenza, peso emotivo e spontaneità, gli spettacoli dal vivo degli O.R.k. portano un’energia e una profondità emotiva non comuni, con la band sempre felice di sottolineare che, nonostante le loro raffinate uscite in studio, il mondo reale è quello che è sempre stato, e stare sul palco è da sempre ciò che preferiscono.
In apertura due nomi italiani: i milanesi Lambstone, con la loro miscela di hard e alternative rock e la cantautrice bresciana Strea (nome d’arte di Irene Ettori), che propone i suoi brani, tra alternative rock, prog e folk.
Di entrambi purtroppo perdo l’esibizione per impegni personali che mi fanno arrivare al Legend Club di Milano giusto in tempo per salutare il buon Fil e poi prendere posto all’interno di un locale che con dispiacere trovo semivuoto.
La cornice del locale di Viale Enrico Fermi, è la mia preferita per questo tipo di concerti, perché è stretto il legame tra gruppo e pubblico, e questo gioca un ruolo fondamentale nella buona riuscita di un evento, a prescindere dalla quantità di pubblico presente, fortunatamente.
Un grande appuntamento quindi per pochi intenditori, quello di questo giovedì 29 maggio 2025 a Milano.
Grande, perché gli O.R.k. confermano con l’ultimo album “Firehose of Falsehoods” la validità del progetto, che forse non ha neanche più senso definire tale, essendo a tutti gli effetti una band “fatta e finita”.
Uno spettacolo per pochi intenditori perché purtroppo all’interno del Legend Club lo scenario è piuttosto desolante, contando a essere generosi una settantina di presentii.
Certe occasioni non andrebbero perse…detto questo, i nostri non si sono affatto fatti scoraggiare e ci hanno regalato un ottimo spettacolo, potente e senza fronzoli.
Vediamo quindi com’è andata la serata.
O.R.k.
Gli O.R.k. sono anticonvenzionali a cominciare dalla loro configurazione sul palco: troviamo infatti la batteria di Pat Mastelotto quasi in primo piano a sinistra, di fronte il chitarrista Carmelo Pipitone lasciando il cantante Lorenzo Esposito Fornasari nel mezzo e il bassista Colin Edwin alla sua sinistra.
L’album numero cinque della band è stato definito “espansivo ed emotivo pieno di luci e ombre, bellezza e potenza, un esempio di classe suprema”, e ammetto che non vedevo l’ora di sentirlo dal vivo per “vedere l’effetto che fa”.
Il loro ingresso sul palco è spartano, con un intro strumentale interrotta solo una volta posizionatisi i musicisti sul palco. LEF posiziona con maestria la sua voce in ogni bravo che verrà eseguito questa sera, dove, a farla da padrona, spetta all’ultima fatica in studio, anche se non mancheranno incursioni nel passato della band.
In alcuni brani c’è persino un quasi botta e risposta tra i vocalizzi puliti di LEF e gli sporcati di un Pipitone divertente senza mancare di precisione per l’intera esibizione, trovando il tempo anche di scherzare in lingua madre con il pubblico, che sembra conoscere a menadito ogni singolo brano proposto questa sera.
Il basso di Edwin ci smuove letteralmente l’anima con le sue intense vibrazioni a cui si unisce la profondità della batteria di Mastelotto, davvero impeccabili entrambi.
Assurdamente bravi e carismatici, con una grandissima affinità sul palco che è sempre piacere ritrovare, gli O.R.k. sono in grado di unire con una facilità a dir poco disarmanti tracce provenienti dalla loro diversa discografia, senza mai perdere di filo logico e continuità.
Performance eccellente ed impeccabile la loro, con un LEF padrone assoluto del palco, con quella voce da brividi che ricorda molto quella del mai dimenticato Chris Cornell, ed il serafico Colin Edwin, che passa con disinvoltura dal fare battute con il suo marcato accento british ad essere un bassista fenomenale.
Una serata di grande musica al Legend Club di Milano per tutti i cultori della sperimentazione musicale, traboccante di qualità e passione.
Gli O.R.k. hanno portato sul palco il loro mix unico di potenza rabbiosa e spontaneità, con un set che ha incluso i successi degli album passati e le nuove esplorazioni musicali, riscuotendo il medesimo successo sul pubblico che ha apprezzato dall’inizio alla fine la loro esibizione.
Di difficile classificazione, le loro influenze spaziano dall’alternative metal al rock, dal pop psichedelico al rock progressivo; quello che posso dire con assoluta certezza è che il loro intero repertorio è musica di alto livello, non per tutti.
Vi ricordate quando all’inizio di questo Live Report ho scritto che volevo “vedere l’effetto che fa” sentire gli O.R.k. dal vivo? Ecco, ora posso finalmente dire che l’effetto è stato strepitoso, e se ne avessi l’occasione, li rivedrei subito domani.
Una band così forte dovrebbe essere nei radar di ogni fan della buona musica, al di là dei gusti personali, non merita di suonare con così poco pubblico davanti.
Complimenti a LEF, Carmelo Pipitone, Colin Edwin e Pat Mastelotto per aver suonato come se avessero avuto di fronte la folla delle grandi occasioni anche se di questo si è trattato per davvero: una splendida opportunità, persa da troppi, di ascoltare la vera musica dal vivo.
Ci si rivede prestissimo, sempre tra queste righe.
Stay tuned and Stay Metal.
Lineup
- Lorenzo Esposito Fornasari a.k.a LEF – voce e tastiere
- Colin Edwin – basso
- Carmelo Pipitone – chitarra
- Pat Mastelotto – batteria
Setlist
- Hello Mother
- Joke
- As I Leave
- Deadly Bite
- Blast of Silence
- Seven Arms
- No Need
- 16000 Days
- Time Corroded
- Kneel to Nothing
- Mask Becomes the Face
- Dive In
- The Other Side
- Pick Up the Fucking Phone
Encore
- Some Other Rainbow