Doom Hard Rock

Live Report: The Obsessed @ Legend Club (MI) – 13.06.2023

Di Jennifer Carminati - 14 Giugno 2023 - 11:16
Live Report: The Obsessed @ Legend Club (MI) – 13.06.2023

Live Report: The Obsessed @ Legend Club (MI) – 13.06.2023
a cura di Jennifer Carminati

 

Dopo averci provato sin dal 2019 e dopo l’unica data italiana a Milano del lontanissimo 1994, tornano finalmente in Italia per 3 concerti a giugno 2023, i The Obsessed di Wino oggi martedì 13 sul palco del Legend Club di Milano grazie ad Hardstaff Booking.

Ad aprire la serata ci pensano i Bottomless, power trio doom con membri di Assumption e Messa, che non riesco a vedere a causa di un impegno personale, sarà per la prossima volta ragazzi.

Attivi sin dal 1976, guidati da Scott “Wino” Weinrich, non hanno bisogno di molte presentazioni: con 4 album all’attivo e uno in uscita entro la fine dell’anno, ‘Gilded Sorrow’ dovrebbe essere il titolo, i The Obsessed sono i maestri indiscussi del doom/stoner, e nessuno può smentire questa mia affermazione, sono i fatti che parlano, o meglio, sono le band venute dopo di loro a dimostrarlo. Anche se, commento personale e discutibile se volete, normalmente il doom metal è incentrato su toni cupi, sonorità oscure, oppressive e pesanti come macigni, mentre quello degli Obsessed lo trovo un doom più leggero, a tratti felice, con momenti di ampio respiro che ti stravolgono comunque l’animo certo, ma con un sottofondo di spensieratezza ad alleggerire il tutto. In una loro intervista lessi che The Obsessed diedero inizio al regno dell’ heavy and slow decenni prima che il doom diventasse un genere vero e proprio, e credo sia davvero quello che è successo.

Come sempre accade per la band in giro da molti anni non sono mancati scioglimenti e reunion, cambi di line up vari ed eventuali, ma quella che vediamo oggi sul palco è la stessa che ha registrato l’album in cantiere, per cui un minimo di stabilità ora ce l’hanno; troviamo dunque Brian Costantino alla batteria, Chris Angleberger al basso e Jason Taylor come secondo chitarrista in aggiunta, che ve lo dico a fare, del frontman Wino, uno membro rimasto a portare avanti la baracca.

Il sound proposto da Wino&co ha sempre avuto un marchio di fabbrica inconfondibile, dato principalmente dalla sua voce altrettanto peculiare, un vero e proprio trademark, sofferta e amara, accompagnata da chitarre spesso oppressive a volte più aperte, a creare sonorità hard rock Seventies con contaminazioni blues che non guastano mai e che ritroviamo ampiamente questa sera nella setlist proposta, che spazia in tutta la loro discografia e ci proporrà anche un brano inedito, “Stoned Back to the Bomb Age” in perfetto stile loro.

Opener della serata la pachidermica “Brother Blue Steel” e con il trittico che segue “Streamlined”, “Sacred” e “To Protect and to Serve” capiamo che le coordinate dei nostri son sempre ben definite, solo invecchiate come giusto che sia, con qualche capello bianco in più ma senza perdere di lucidità della proposta; con loro godiamo appieno di un mix di sonorità che vanno dal rock psichedelico all’heavy classico, passando per lo stoner e persino dal punk-hardcore con “Punk Crusher”, il tutto con alla base riff pesanti, oppressivi e venature doom che contraddistinguono da sempre la proposta dei nostri.

Tra le mura di Legend, non pieno come meriterebbero, col passare dei minuti l’atmosfera si fa via via sempre più pesante ed opprimente come giusto che sia, ma ci sentiamo comunque cullati e accompagnati da un pezzo all’altro da questo iconico frontman che è Wino, che non ci fa mai sentire soli, e che a fine spettacolo si intratterrà bonariamente per fare foto e autografi con i fan, cosa non da tutti ve lo posso garantire.

Non ha senso fare track by track del concerto, a me loro piacciono e non c’è una canzone della setlist proposta questa sera che sia stata non di mio gradimento, come anche degli altri astanti, che per i quasi 90 minuti che i nostri son stati sul palco hanno sempre applaudito, incitato e mosso con quel fare ondeggiante della testa e del corpo che questa musica richiama, che ci ha fatto sentire parte di un unisono compatto che tanto mi piace quando si viene a creare.

In dirittura d’arrivo per la prima parte c’è spazio anche per il pathos epico di “Endless Circles”, “Skybone” e “Sodden Jackal”.

A chiudere una prestazione magistrale dei nostri ci pensa “Lost Sun Dance”, cover degli Spirit Caravan, dedicata a tutti coloro ci hanno lasciati nel corso del tempo della nostra vita.

Gli Obsessed sono una band iconica ed essenziale nella propria collezione di vinili: rappresentano un legame tra il grande rock degli anni ‘70 e il primo punk-hardcore degli anni ’80, e come detto hanno contribuito ampiamente alla nascita di un genere. Con la loro identità fortissima abbracciano e accolgono varie generazioni, tutte presenti questa sera al Legend Club, dal papà che porta il figlio per indirizzarlo sulla retta via, al ragazzino che più o meno per sbaglio si è imbattuto in un loro ascolto, a chi come me ha scelto consapevolmente di esserci perché una calata italica di Wino non si può perdere, troppo rara per farsela scappare anche se domani si parte presto per un festival che mi consumerà le energie per i prossimi cinque giorni.

Non mi resta che attendere con ansia l’uscita del loro quinto album in studio in questo 2023 giunto a metà corsa, non vedo già l’ora di risentire, questa volta in cuffia e comodamente spaparanzata sulla poltrona di casa, la voce di questa leggenda dall’identità indomita chiamata Wino.

Line Up
  • Scott “Wino” Weinrich – voce
  • Jason Taylor – chitarra
  • Chris Angleberger – basso
  • Brian Costantino – batteria
Setlist
  1. Brother Blue Steel
  2. Streamlined
  3. Sacred
  4. To Protect and to Serve
  5. Blind Lightning
  6. Be the Night
  7. Streetside
  8. Punk Crusher
  9. Endless Circles
  10. Tombstone Highway
  11. Freedom
  12. It’s Not OK
  13. Skybone
  14. Hiding Mask
  15. Sodden Jackal
  16. Encore:
  17. Stoned Back to the Bomb Age
  18. Lost Sun Dance (Spirit Caravan cover)

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