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Lo Staff di Truemetal: Daniele ‘dani66’ D’Adamo

Di Riccardo Angelini - 1 Aprile 2008 - 0:15
Lo Staff di Truemetal: Daniele ‘dani66’ D’Adamo

Intervista a cura di Nicola “nik76” Furlan

Vi siete mai chiesti chi sarà mai nella vita giornaliera questo famigerato Dani66? Colui che alla strega dell’agnelo nero falcia utenti facinorosi col semplice tocco del mouse? Una prima risposta ve la posso dare io. Dani66 è solo un utente come tutti gli altri che forse ha capito quanto sia importante il rispetto delle regole per una migliore vita sul forum. E per questo è stato collocato alla moderazione del più grande forum d’Italia. Un forum di amici che non di rado si scontrano e si riappicificano e devono pure pagare lo scotto per qualche volgarità di troppo. Ma fa parte del gioco e degli equilibri di questa comunità. Facciamogli qualche domanda…

Nik: ciao Dani, lasciamo da parte per ora il lato oscuro della moderazione e presentati a chi non ti conosce…

Dani: ok. Ho 41 anni, istruzione universitaria, lavoro come funzionario in una pubblica amministrazione, un figlio, ed una separazione in atto (fatevi sotto, utentesse, buahahahah). Poi, faccio un po’ di palestra per tenermi in forma, amo la Formula 1 ed il mare. Ma nulla è come il Metal.

Nik: il metal è il metal…

Dani: una passione infinita, sterminata, profonda. Ed un carattere decisamente diverso da quello che può apparire durante la moderazione, dato che questo ruolo esige principalmente “asetticità” e “professionalità”; rimandando quindi a raduni, concerti, ecc., l’occasione di conoscere gli utenti, e viceversa, per come si è realmente nella vita privata.

Nik: immagino. Certe volte alcuni non lo capiscono; è tanto difficile moderare un forum grande come quello di TrueMetal.it?

Dani: più che difficile, è impegnativo. La dote di saper moderare credo sia innata, quindi non si prova difficoltà particolari a farlo: vien da sè, in sostanza. Invece, un Forum come quello di TrueMetal necessita un grande impegno materiale: gli utenti sono numerosi, gli argomenti tratti numerosi anch’essi, ma anche vari, a volte complessi, spesso forieri di litigi oppure di malintesi. Bisogna cosiderare che il Metal è di per sè un genere di “rottura”, per cui l’utente medio – oltreché giovane e quindi spesso irruento – ha a volte un atteggiamento aggressivo e poco incline a recepire la moderazione. Tuttavia, noi moderatori abbiamo dalla nostra parte un Regolamento chiaro e preciso, nato dall’esperienza di anni di moderazione, per cui ribadisco: difficile no, impegnativo si.

Nik: Dani si ama o si odia dico io. E’ un pò il destino di tutti i moderatori…Quale è la tua etica?

Dani: la mia etica principalmente consiste nel fatto di mettermi in gioco in ogni istante della vita. Nonostante la mia esperienza sia di vita che di Metal, ogni giorno che passa c’è sempre da imparare da qualcuno. Anche l’ultimo utente iscritto, magari di 14/15 anni, può far conoscere lati del Metal che non si conoscevano.

Nik: quindi hai anche imparato molto…

Dani: facendo il moderatore, ho imparato un’enorme quantità di informazioni in merito alla musica, ma anche tanti modi di confrontarsi e di ragionare su aspetti della vita in generale. Oltre a ciò, il rispetto per la persona è un altro aspetto importante della mia etica e, non ultimo, il fatto di voler fare una vita sana sia dal punto di vista fisico (niente fumo, alcool, droghe, ecc.), che morale, appunto.

Nik: c’è qualche utente che ricordi t’abbia portato all’esaurimento?

Dani: uahahahahah… Una delle caratteristiche principali del mio carattere è la pazienza, praticamente senza fine (o quasi). Quindi, durante l’esperienza di due anni e mezzo di moderazione, non ci sono stati utenti che mi abbiamo “esaurito”, ma ci son stati utenti che invece mi hanno “impegnato”. “Impegnare”, tuttavia, significa svolgere un lavoro positivo su di essi, nel senso di cercare di educarli al rispetto del Regolamento e, perché no, al rispetto in generale sia della vita che del prossimo.

Nik: quindi?

Dani: ovviamente non faccio nomi, ma sono numerosi i casi in cui abbia avuto uno scontro inziale duro e spigoloso con un certo utente, che poi – dopo l’opera di “impegno” di cui parlavo – è diventato un ottimo utente, riuscendo da solo, dopo una “spinta” iniziale, a tirar fuori le proprie qualità. Ci son casi anche in cui non c’è stato nulla da fare, ma alla fine ciò fa parte del “gioco” della vita. Non voglio parlare di attività da educatore, perché ciò è fuori luogo, e fa parte di ben altre competenze, ma fare il moderatore, a mio parere, può anche metterci nelle condizioni, a volte, di rimettere sui bianri un treno che stava per deragliare.

Nik: ok, niente nomi, c’ho provato…Nemmeno di utenti che invece hanno dimostrato ancora oggi di essere un esempio di educazione, rispetto e magari anche competenza musicale?

Dani: prefisco glissare su questa domanda, perché sicuramente, data la mia età e la memoria in esaurimento, dimenticheri senz’altro qualcuno, e non sarebbe giusto.

Nik: eh eh, diplomatico il nostro Zio Dani…

Dani: aspetta che debbo bannare uno stronzo…

Nik: ahahahah! Ok, passiamo alla musica. Ricordo che all’ultimo Evolution Fest scattasti come un pazzo incontrollato nella bolgia indiavolata sotto i Behemoth. Mi sono detto: “vuoi vedere che sto matto coglie l’occasione per farla pagare a qualche utente poco simpatico a suon di pogo violento?”

Dani: ahahahah… no no. Non farei mai una cosa del genere… certe cose si risolvono faccia a faccia, e non a botte. Il pogo, a me personalmente, serve come valvola di sfogo per liberare adrenalina, stress ed ansie varie. Non mi esprimo in merito all’oppurtunità di pogare o meno. Dico solo che personalmente non ho mai fatto mai male a qualcuno, e viceversa: “assurdamente”, nonostante il violento contatto fisico, i ragazzi non pogano per farsi male l’un l’altro, ma per gioco.

Nik: qualche segno però rimane sempre…

Dani: certo qualche livido poi spunta, la sera, ma nella mia esperirenza da “pogatore” ho visto sempre e solo i ragazzi anzi aiutarsi, se davvero si presentavano le condizioni (es.: cadute per terra) c’era il rischio di farsi male sul serio.

Nik: adrenalina? Capisco. Sei cresciuto a pane e Slayer, ma ora mi dicono tu sia letteralmente impazzito per Laura Pausini e la Tatangelo...Quali sono stati i fattori che ti hanno spinto così in là coi gusti? Sbaglio o a quei concerti non si poga? Come farai a sfogarti da oggi in poi?

Dani: uahahahah… no no, hai sbagliato target: a me piaccion Tiziano Ferro e Luca Carboni. Apparte gli scherzi (ma non troppo: trovo che “Pensieri al Tramonto” sia una stupenda canzone), pur amando alla follia il Metal, non è che ci si debba fossilizzare in un unico genere musicale, soprattutto quelli come me che amano la musica nella sua globalità.

Nik: per esempio?

Dani: nel mio caso, amo molto la proposta Ambient-New Age di Enigma, l’Ambient in genere, la musica elettronica di tutti i tipi, il pop (soprattutto inglese), la musica classica e qualcosa della musica italiana. Non amo molto, anzi per niente, la musica commerciale del tipo di quella che viene passata via etere.

Nik: parliamo di metal prima che la tua reputazione svanisca con una risposta…(scherzo naturalmente, n.d.r.). C’è stato un periodo in cui hai sfornato ottime recensioni dei generi più svariati: Fear Factory, Kingdom Come, Risk…Data la tua anzianità (ora mi manda a fanculo, n.d.r.) ci poi raccontare come ti sei avvicinato alla musica metal e quali sono stati i tuoi idoli di gioventù?

Dani: allora, mi sono avvicinato alla musica Metal nel 1980 (avevo 14 anni), quando il fratello maggiore di un mio amico comprò il vinile degli AC/DC “Back in Black”. Amore a prima vista. Da lì in poi, è proseguita senza sosta la ricerca di sonorità sempre più potenti ed estreme. Quindi Saxon (miei idoli ancora oggi), Iron Maiden, Judas Priest e via via i gruppi della NWOBHM. All’epoca, c’era solo e soltanto la definizione di Heavy metal. Poi i primi gruppi amercani di Power Metal (Fates Warning, Queensryche, Omen), e quindi l’esplosione del Black (con i Venom) e del Thrash (coi Metallica).

Nik: un disco che ti ha cambiato la vita…

Dani: momento topico della mia formazione metallica, l’uscita dell’inarrivabile Reign In Blood degli Slayer: ancora oggi, dopo vent’anni, è un album spaventosamente veloce, potente e violento; ma all’epoca era quanto di più estremo si potesse trovare in ambito Metal. Infine, per concludere la risposta, i miei tre gruppi/idoli: Saxon, come già detto, Slayer e quindi Fear Factory.

(ah… ho dimenticato di mandarti a fanculo… lo faccio ora: fanculo, Nik )

Nik: ahahaha….Vabbè dai non ti sfianco più, data l’età non vorrei essere responsabile di un tuo eventuale malore dovuto al troppo sforzo. Lascio a te i saluti…

Dani: ma vaff… di nuovo, eh Ahahahah… allora saluto innanzitutto lo Staff ed in particolarmente quello mods, che mi ha permesso di entrare nello Staff stesso, appunto, e di vivere questa meravigliosa esperienza in TrueMetal, e quindi, naturalmente, tutti gli utenti che, col loro contributo (grazie alle nostre bacchettate, eheheheh) hanno reso questo sito il n.1 in Italia.