Machine Head: Phil Demmel, ‘senza il mio contributo, un sacco di canzoni di “The Blackening” non sarebbero mai esistite
“The Blackening” è senz’altro l’album che ha rilanciato nel 2007 le ambizioni dei Machine Head. La versione inglese di Metal Hammer lo votò come album del decennio. E sicuramente la popolarità del combo capitanato da Robb Flynn crebbe notevolmente. Phil Demmel, adesso in forze nei riformati Vio-lence, in podcast su “Aftershocks”, si è detto fiero del suo contributo al disco. E si è anche tolto qualche sassolino dalle scarpe…
Tutte le persone acclamano The Blackening come un qualcosa di grande. Gli stessi Metallica hanno detto quanto sia stato di ispirazione quel disco. Disco sul quale io ho avuto un sacco di lavoro da fare, che sia accreditato o meno. Anche se di recente mi hanno tolto i crediti sul sito ufficiale dei MH. Un sacco di canzoni non sarebbero mai esistite, senza il mio contributo. Il modo in cui componevo per loro nell’ultimo periodo e comunque durante tutta la mia carriera con loro, è sempre stato quello di portare più canzoni che potessi, perché sapevo che poi sarebbero state completate o incanalate in una certa direzione e così via… Ho fatto da catalizzatore, per un pezzo come ‘A Farewell To Arms’. Della quale ho creato l’intro. ‘Slanderous’ è stato il primo brano che ho composto per l’album. Canzoni come quella e ‘Beautiful Mourning’, sono tutte state portate da me. Così come tutta la parte iniziale di ‘Now I Lay Thee Down’, pezzo che poi abbiamo completato insieme. Ecco, tutte queste canzoni non sarebbero esistite – anche se alla fine sono stato accreditato per il 20% del songwriting.