Vario

Manilla Road (Mark Shelton)

Di - 29 Luglio 2005 - 0:25
Manilla Road (Mark Shelton)


Indiscussa intervista esclusiva e di assoluto valore ed importanza ancora una volta sulle pagine di TrueMetal.it. Con grande onore siamo lieti di annunciare a tutti gli heavy metal maniacs più intransigenti l’intervista ad un personaggio chiave di tutta la scena Epic Metal passata, presente e sicuramente futura, parliamo di Mark Shelton, emblematico mastermind degli oramai noti quanto storici Manilla Road.

Intervista curata da Vincenzo Ferrara


Enzo: Salve Mark, prima di tutto un grandissimo grazie per la disponibilità a questa intervista, per me e tutto TrueMetal.it è un grande onore. Partiamo con una domanda generale riguardante le origini della band, da dove deriva il vostro nome?

Shark: Grazie a te per aver fatto questa intervista. E’ un onore anche per me essere parte, in questa occasione, della grande webzine Truemetal.it.
Inizialmente i Manilla Road furono riuniti da me stesso, Ben Munkirs (batteria), Scott Park (basso) e Robert Park (chitarra) nel 1977. Tutto ciò avvenne in Wichita, Kansas. Inizialmente partimmo con l’intenzione dii essere in linea di massima una band si Space Rock o Hard Rock. A pensare al nome fummo io e Ben Munkirs. Stavamo bevendo delle birre nella sua cucina e provavamo a pensare al nome per la band. Siccome le nostra favorite bands del tempo avevano nomi come Pink Floyd, Deep Purple e Black Sabbath noi partimmo già con l’idea di avere un nome di un colore anche nel nome del nostro gruppo.
A tal proposito ricordai un’autostrada (che aveva il nome di un colore) sulla quale son stato per diverso tempo per andare in Colorado chiamata Manila Road ma generava ad entrambi una certa perplessità. Non volevamo tuttavia che qualcuno pensasse che la band provenisse dalla località asiatica chiamata Manila così aggiungemmo una seconda L alla parola. In quel tempo i nostri testi trattavano per lo più di tematiche fantastiche e così ci accorgemmo che questo nome suonava davvero bene per la band in quanto aveva una sorta di suono fantasy all’interno.


Sono un grande ammiratore dei Manilla Road e possiedo quasi tutti i vostri dischi. Ritengo che album come Crystal Logic, Open The Gates e The Deluge siano autentici capolavori per il movimento Epic Metal. Dopo molti anni cosa pensi riguardo questi dischi e la loro importanza sulla scena Epic ed US Metal in generale?

Sin dal mio primo disco, Invasion, ero intento a scrivere Epic Metal. La canzone The Empire fu la prima. A quel tempo stavo ancora sperimentando riguardo alla direzione musicale dei Manilla Road. Fu con Crystal Logic che cominciai realmente a comprendere quale direzione volevo che la musica avesse. Fu per questo motivo che Crystal Logic divenne molto importante per il gruppo, quell’epoca dei Manilla Road è ciò che ha definito, a mio parere, l’intero movimento Epic Metal di quei tempi. Al tempo non avevo idea che i Manilla Road stavando diventando una delle poche band che definì poi lo stile musicale dell’Epic Metal. Sono molto onorato di aver avuto così tanta influenza sull’industria musicale. Crystal Logic, Open The Gates e The Deluge sono dischi molto importanti per me, il mio favorito è The Deluge ma anche gli altri tuttora mi piacciono. E’ sempre stato un mio traguardo aiutare a far si che le persone non dimenticassero i sorprendenti miti, le leggende e la storia dei tempi antichi.


Che pensi riguardo al movimento Epic Metal degli anni 80? Quali gruppi ammiri maggiormente?

Quando penso all’Epic Metal ed alle sue vere radici penso ai primi Rush, a canzoni come Bytor and The Snow Dog, The Necromancer ed il primo lato di 2112. Queste canzoni furono molto importanti per me e per la mia visione di cosa doveva essere la musica Epic Metal. Vi erano altre band come UFO e Pink Floyd intente nella sperimentazione con musica epica concettuale che pure mi hanno influenzato. E naturalmente c’erano sempre i Black Sabbath che mi influenzarono pesantemente grazie ai loro riff pesanti e quel sound molto oscuro.


Parlami del tuo disco preferito dei Manilla Road e della tua canzone preferita del gruppo.

Bene, il gruppo è esistito per più di due decadi ed io ho scritto più di un centinaio di canzoni per la band e di conseguenza mi risulta molto difficile rispondere a questa domanda. Dalla prima formazione della band vorrei dire che Crystal logic è il mio disco favorito, dalla formazione con Randy Foxe sceglierei The Deluge, dalla formazione con Mark Anderson e Scott Peters il mio disco favorito dovrebbe essere Atlantis Rising. Ma in tutta onestà sono davvero felice per il nuovo album Gates Of Fire e per la formazione con la quale sto lavorando attualmente. E’ cosa eccellente lavorare con Cory ed Harvey. Il drumming di Corey è sbalorditivo ed Harvey sembra sempre sapere in anticipo dove sto andando musicalmente. Sento che le mie abilità musicali di scrittore sono finalmente arrivate ad un punto alto e sento anche che sono un miglior chitarrista attualmente di quanto non lo sia mai stato prima. E’ quasi impossibile scegliere una canzone preferita tra tutte le canzoni che ho scritto per la band. Dal vecchio periodo probabilmente “Flaming Metal Systems” e “The Deluge”. Mi piace molto anche “Resurrection” da Atlantis Rising ed amo tutte le canzoni del nuovo disco Gates of Fire. Naturalmente bisogna ricordate che a tutti i nuovi musicisti piace maggiormente il loro lavoro più nuovo.

Parlami delle tue influenze musicali principali e dei tuoi 5 dischi favoriti di ogni tempo.

Le mie influenze musicali sono vaste. Dalla musica classica all’Heavy Metal. Il mio lavoro di chitarra è fortemente influenzato dai lavori di Jimi Hendrix, David Gilmore, Michael Schenker, Alef Lifeson, Glen Tipton e K.K. Downing e molti altri. I miei 5 dischi favoriti sono: Black Sabbath Master of Reality. Judas Priest – Stained Class. Rush – Caress Of Steel. Pink Floyd – Meddle. Hawkwind – Sonic Attack. UFO – Phenomenon. Scorpions – In Trance. Motorhead – Iron Fist. Wishbone Ash – New England. Iron Maiden – Killers. Deep Purple – Made In Japan. OOPS! Suppongo di non poter avere giusto 5 dischi perchè la lista proseguire senza fine.


Conosci la scena metal italiana? Se si, quali band conosci ed ammiri?

Si, sono un abbastanza familiare con la scena metal italiana. Abbiamo fatto qualche concerto in Italia durante due dei nostri tour europei. Amo l’Italia e le sue persone e sono fiero di dire che sono un buon amico dei Rosae Crucis, Battle Ram, Holy Martyr e Jotenheim tutte band italiane con le quali abbiamo fatto concerti. Le amo tutte. Penso che queste band siano molto importanti per la scena Epic Metal non solo in Italia ma in tutta Europa. Sto consigliando questi gruppi a tutti i miei conoscenti qui negli states. Veramente del gran materiale!

Quali sono I tuoi prossimi concerti e qual’è stato il concerto più bello di tutta la storia della band?
Bene, stiamo per fare qualche concerto qui, nella nostra città di Wichita Kansas. Abbiamo due concerti ad un club chiamato “Rivers Edge” il 29 e 30 Luglio (2005) e stiamo anche organizzando un concerto per tutte le età all’Eagles Lodge Hall il 12 Agosto 2005. Dopodichè sarò nuovamente in studio per iniziare le registrazioni per due nuove canzoni per il prossimo album dei Manilla Road. Noi speriamo di ritornare in Europa nell’estate del 2006 per poter fare più concerti nel vecchio continente. Non vedo l’ora di mettere nuovamente piede sul suolo italiano. Il concerto del passato che risalta maggiormente nei miei pensieri ora come ora sono proprio i concerti che facemmo l’ultima volta in Europa. Nel nostro show in Italia eravamo così entusiasmati perché riuscimmo a suonare con i Battle Ram, i Jotenheim, gli Holy Martyr e i Rosae Crucis. Queste sono alcune delle mie band favorite di sempre ed essere in grado di suonare con loro e poter chiamare amici i loro musicisto è straordinario. Ho anche un gran ricordo del “Keep it True” in Germania e pure dei nostri concerti in Grecia.


Che rappresenta per te la parola “Epic Metal”?

Prima di tutto penso che la musica in quanto tale sia l’unica vera forma di magia e comunicazione che tutti nel mondo hanno in comune. Il mondo si fregherebbe senza musica ed ognuno di noi, su questo pianeta, sa ciò. Per me l’Epic Metal rappresenta le saghe degli antichi, la storia del nostro popolo, il coraggio del valoroso che si oppone all’oppressione e sfida le disparità. L’Epic Metal per me è un modo per ricordare i nostri progenitori ed essere testimoni dei grandi atti di onore dei nostri avi. E’ la forza all’interno delle nostre menti e dei nostri cuori, è pura magia musicale.

…e la parola “True Metal”?

Il true Metal per me è la voce di tutti noi che urla ‘Non essere una fighetta’.
Impara a suonare la chitarra sul serio e non truccare il tuo strumento cosicchè tutto quello che devi fare è mettere il tuo dito sulla corda e farla vibrare con un accordo. Il true metal è la voce del vero cantare e non un semplice starnazzare quak quak . Il true metal è un urlante, vibrante assolo di puro acciaio invece di un album pieno di pezzi che non hanno assolo alcuno.
True metal è un modo per dire: scrivi una canzone sincera invece di suonare la stessa cosa che abbiamo sentito da mille altre bands che non sanno veramente come scrivere o suonare musica. Ma adesso suppongo tu abbia intuito che non apprezzo molto la scena Nu-metal americana.


Nel tuo nuovo disco hai scritto 2 trilogie incentrate rispettivamente sulla storia romana e greca. Perché le hai scritte? Per una sorta di doveroso ringraziamento verso queste due nazioni che più di altre hanno supportato sempre il nome della band, o semplicemente per una tua cultura personale?

Attualmente entrambe le cose che hai detto. La mia personale tendenza è per la storia antica ed i miti greci, italiani e troiani. Ho letteralmente consumato anche la storia ed i miti nordici. Tuttavia desideravo anche essere vicino agli Italiani ed ai Greci con queste due trilogie. E’ una sorta di modo per ringraziarvi per tutto il vostro supporto e per l’amore che avverto provenire dai nostri fans quando siamo nel vostro paese. Penso che i fans dei Manilla Road siano i migliori al mondo, sono così incredibili e sono affascinato e stupito quando parlo o incontro loro. I Manilla Road non sarebbero esistiti oggi se non fosse stato per i nostri fans che ne hanno mantenuto viva la fiamma per circa due decadi.

Dopo il disco “Gates of Fire” cosa stai preparando per il futuro?

Sto già scrivendo nuova musica per il nostro nuovo disco. Ho due canzoni già composte che saranno presenti definitivamente sul nuovo disco. Non voglio parlare ancora di quale sia il concept dell’album a meno fin quando non mancherà poco al suo completamento, ma dirò che sarà sempre Epic. Per tutti voi non smetterò di scrivere e suonare fin quando il mio corpo avrà un flebile respiro…e posso ancora continure anche dopo di ciò.

Che pensi riguardo l’Italia?

L’Italia è sbalorditiva. Se mai tornerò in Europa, potrebbe essere il posto dove tornerò. Le persone sono gentili ed amichevoli per me e la terra è così fantastica. Li c’è una storia antica che trasuda dalla terra. Dovunque vai in Italia vedi resti della maestosità degli antichi imperi. Potrebbe essere il posto più meraviglioso dove ho mai messo piede.


Tu conosci TrueMetal.it, la principale webzine in Italia, cosa pensi a riguardo di questo sito?

Ho visitato TrueMetal diverse volte in passato e penso sia grande. Il mio italiano non è molto buono ma sto lavorando su questo aspetto. La webzine TrueMetal è stata una grandissima sostenitrice della scena metal e dei Manilla Road per lungo tempo ed il mondo metal è un posto migliore proprio grazie a TrueMetal.it. Il sito è molto fico e pieno di informazioni riguardo ogni sorta di avvenimenti Metal. Non potrete mai togliervi di mezzo.


E’ tutto Mark. Grazie per la tua grandissima disponibilità. Hai un ultimo messaggio per I lettori di TrueMetal.it e per tutti I tuoi fans in Italia?

Grazie a te per aver speso questo tempo per fare questa intervista. E grazie a te e TrueMetal.it per aver aiutato a diffondere le parole e la musica dei Manilla Road nel mondo.
Ai nostri fans vorrei dire questo: voi avete i nostri più profondi ringraziemti per il mantener luminosa e brillante la fiamma dell’Epic Metal e dei Manilla Road. Il vostro supporto ci mantiene fiorenti. Possano i Signori della Luce essere con voi. Up the Hammer & Down The Nails. Siate benedetti. Mark “The Shark” Shelton”

E grazie per tutto a Vincenzo Ferrara. Tu sei la vera essenza.
Shark

Invervista effettuata da Vincenzo Ferrara.
Si ringrazia Jowita Kaminska per le foto fornite.