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Manowar: Eric Adams, ‘fu mia moglie a convincermi a entrare nella band, io non volevo più cantare’

Di Orso Comellini - 3 Gennaio 2021 - 8:25
Manowar: Eric Adams, ‘fu mia moglie a convincermi a entrare nella band, io non volevo più cantare’

In podcast su “Words Of Power”, Eric Adams ha raccontato di come sia entrato nella band capitanata da Joey DeMaio. Di come abbia superato le incertezze iniziali grazie alle parole della moglie, diventando così il cantante dei Manowar fino ai giorni nostri.

Joey passò a trovarmi a casa e mi disse che aveva conosciuto un chitarrista di New York. Il suo nome era Ross Friedman e, a suo dire, era anche piuttosto bravo e andavano d’accordo. Mi disse di averlo conosciuto mentre era in tour con i Black Sabbath di “Heaven And Hell” come esperto pirotecnico. Che suonavano spesso assieme nei camerini e volevano creare una loro band. Dissi lui che avevo il cantante che faceva per loro, ma Joey voleva assolutamente che fossi io. Io, invece, non ne volevo proprio sapere. Non volevo più cantare o avere a che fare con il music business. Mi convinse però a cantare sul demo cui stavano lavorando, come favore personale nei suoi confronti, dato che ci conoscevamo si da ragazzini, poi stop. Ci ritrovammo in questo buco di culo nella nostra città, nel soggiorno di qualcuno. Quella fu la prima volta che incontrai Ross. Non avevamo un batterista, ma provammo tanto e mettemmo assieme 3/4 brani – alcuni dei quali poi sarebbero finiti su “Battle Hymns”. Ci spostammo in un’altra città e assumemmo un batterista per registrare il demo. Una volta completato il lavoro me ne tornai a casa: capitolo chiuso. Ma una settimana più tardi vennero a bussare alla mia porta. Era Joey che mi annunciava di avere un accordo discografico. “Chi?” gli chiesi, dato che non avevamo neanche una band. “Noi, noi”, mi rispose, “Abbiamo firmato per Capitol Records”. “Stronzate”, ribattei. Ma era vero e insistette per avermi con lui. “E’ quello che hai voluto per tutta la vita, ogni musicista vorrebbe pubblicare un album”, mi disse. Tuttavia rifiutai, non volevo avere più niente a che fare con il music business. Mi disse di dormirci sopra e di ripensarci un attimo, il giorno dopo sarebbe tornato per riparlarne. Quella notte ne parlai con mia moglie e lei mi disse: “Di sicuro hai la voce per poterlo fare e se non lo farai potresti rimpiangerlo per tutta la vita, domandandoti: e se lo avessi fatto? Se invece lo fai e poi la cosa non ti dà soddisfazione potrai dire di averci almeno provato”. Aveva ragione. Il giorno dopo, quando tornò Joey, gli dissi che mi sarei unito alla fottuta band. Provammo tantissimo e fu così che nacquero i Manowar. Poi ci spostammo in Florida e reclutammo un nuovo batterista ed è così che tutto ebbe inizio.