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Mastodon: Brann Dailor, “Come tenere unito un gruppo? Dividere i diritti equamente”

Di Orso Comellini - 2 Giugno 2022 - 10:00
Mastodon: Brann Dailor, “Come tenere unito un gruppo? Dividere i diritti equamente”

In una nuova intervista per Banger TV, è stato chiesto a Brann Dailor cosa abbia tenuto uniti i membri dei Mastodon per due decenni, dalla formazione a oggi. Questa la risposta del batterista:

In ogni momento, chiunque nei Mastodon è libero di andarsene; nessuna costrizione, ovviamente. Tuttavia, non riuscirei ad immaginare il gruppo senza uno di noi. Siamo semplicemente grandi amici. Quando ci ritroviamo, usciamo assieme. Sì, abbiamo avuto momenti difficili, ma niente di che… Potrà sembrare un cliché, ma siamo come fratelli. In caso di discussioni, le affrontiamo da adulti: ci sediamo e ne parliamo. Se si tratta di qualcosa detto sopra le righe a notte fonda, il giorno dopo spazziamo via ogni dubbio. Della serie: “Era davvero quello che sentivi oppure era l’alcol a parlare?”. Di solito finisce tutto con un abbraccio e chiusa lì.

La cosa che è veramente d’aiuto, riguarda l’aspetto finanziario. Noi dividiamo equamente i diritti e penso che sia davvero un bene. Non voglio fare nomi, ma ci sono band che non dividono equamente e sono cose che feriscono o che fanno finire delle carriere. È un peccato, quando si scoprono queste storie dei nostri gruppi preferiti, che semplicemente non riuscivano a far funzionare le cose o andare d’accordo. Spesso, purtroppo, si tratta di decisioni dettate dagli affari. Occorre guardare al quadro generale, se si parla di una lunga carriera. Magari su un album qualcuno ha contribuito alla scrittura meno di altri, ma può darsi che dia un contributo maggiore al successivo. Non puoi mai saperlo.

Occorre semplicemente avere rispetto per gli altri musicisti e riconoscere che, anche se ho scritto io il brano, non sarà mai un vero pezzo dei Mastodon senza l’assolo di Brent Hinds. Finché Troy Sanders non ci avrà messo la sua linea vocale o Bill Kelliher non avrà aggiunto il suo gusto ai riff che potrei aver composto io. Si parla quindi di rispetto: di rispettare il talento artistico di ognuno di noi.