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Matt Sorum: ricorda la brutale onestà di Lemmy e la sfortunata audizione con Steve Vai

Di Orso Comellini - 7 Novembre 2020 - 13:45
Matt Sorum: ricorda la brutale onestà di Lemmy e la sfortunata audizione con Steve Vai

Intervistato su Gretsch Generations, l’ex Guns N’ Roses, Matt Sorum ha ricordato alcuni episodi celebri della sua carriera. Dal tour con i Motörhead in sostituzione di Mikkey Dee, al provino quasi surreale con Steve Vai per l’allora nuova band solista di David Lee Roth.

Ricevetti un messaggio da Lemmy. Potevo sentire la sua voce mentre lo leggevo: “Matt, sono Lemmy”. Come ho raccontato al suo memoriale, gli chiesi perché proprio io? E lui mi rispose: “perché Dave Grohl non era disponibile”. Quello che amavo di lui è che diceva sempre la verità. Comunque, li avrei incontrati a Washington D.C.. Ricevetti per posta un DVD con il loro show di Wacken. Poi mi arrivò un nuovo messaggio da Lemmy in cui mi diceva di imparare lo show e che ci saremmo incontrati a Washington D.C.. Pensai: ma come, così senza provare? Imparai lo show e mi misi in viaggio. Chiesi a Lemmy se avessimo provato, ma mi rispose: “no, facciamo il soundcheck”. Quella sera suonammo ‘Bomber,’ ‘Overkill’ – tutta con la doppia cassa -, ‘Ace of Spades’ e tutte le altre. Suono la batteria ormai da tanti anni, su un sacco di palchi differenti, ma quella è stata una delle serate in cui ero più nervoso di tutta la mia vita. In quanto fan, sei fedele e sei leale verso di loro… Amico, dopo quel tour avrei potuto ritirarmi e dedicarmi a un campo di grano come quel film con Kevin Costner… Davvero un onore. Una cosa che non avrei mai pensato succedesse.
[…]
Parlando di Eddie Van Halen, mi ricordo che una delle mie prime audizioni fu con Steve Vai. Mi recai al SIR e quando arrivai – dovete considerare che il mio non era ancora un nome grosso, non avevo ancora suonato per band importanti – trovai Gregg Bissonette, Mark Brzezicki, che è un batterista meraviglioso, e tanti altri grandi batteristi. In quel momento avrei alzato i tacchi e me ne sarei tornato a casa. Ma mi feci coraggio ed entrai. Trovai al basso Billy Sheehan e Steve Vai. Steve mi si piazzò davanti ed iniziò a chiedermi di fare tutti tempi strani: “Suona in 5/4, suona in 7/4”. Gli suonai il mio migliore 7/4 in stile Genesis e il 5/4 in stile Led Zeppelin. Poi lui mi chiese di suonare in 26 ottavi. Lo guardai e gli chiesi, perché? Si appuntò le sue considerazioni e alla fine non venni preso. Quella poi sarebbe diventata la nuova incarnazione di David Lee Roth da solista dopo l’uscita dei Van Halen…

 

 

https://youtu.be/jVaFHED9oV8