Metallica: Kirk Hammett, ‘Oh Well e Green Manalishi dei Fleetwood Mac hanno influenzato l’Hard & Heavy quanto i primi Black Sabbath’

Intervistato da Rod Brakes, Kirk Hammett ha raccontato il suo ultimo incontro con Peter Green dei Fleetwood Mac, scomparso lo scorso luglio. Il chitarrista dei Metallica ha raccontato di avergli portato la sua vecchi chitarra Greeny Les Paul, che probabilmente Peter non rivedeva dai Settanta. E di quanto sia stato influente come chitarrista per la generazione successiva, con il suo stile che sembrava tutto improvvisazione, ma ogni nota cadeva nel posto e nel momento più adatto. Poi ha riflettuto sull’importanza che certi sui brani hanno avuto sull’intero movimento Hard&Heavy.

Il suo modo di comporre ha avuto un forte impatto su di me. Green Manalishi – una canzone così oscura. Raggiunge le profondità di una persona e afferra le ombre oscure che le popolano. Mi auguro di comporre un brano che abbia un decimo di quella vibrazione. Green Manalishi sembra scritta nelle paludi di New Orleans allo scoccare della mezzanotte, sotto la luna piena. Anche se probabilmente Green l’ha composta nel suo appartamento di Londra. Queste tre canzoni, Oh Well, Black Magic Woman e Green Manalishi, hanno influenzato tantissimo l’Hard Rock e l’Heavy Metal. Si potrebbero fare tanti paralleli con quelle tre canzoni. Sono super oscure e mi piacciono i temi che trattano. Mi piace il soggetto. Quell’atmosfera pesante e quel soggetto inebriante. Ritengo che abbiano davvero influenzato l’Hard&Heavy. sono comparabili a quello che le altre band Heavy Metal facevano al tempo. Oh Well e Green Manalishi non sono da meno ai primi due dei Black Sabbath. Quello era il trend di allora. Essere Heavy era visto come un qualcosa di progressista: uscire dalle luccicanti, ariose, psichedeliche cose da hippie e diventare Heavy. Il 1969, 1970 e 1971 ruotavano tutto attorno a questo.

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