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Mistheria – The God of Keyboards

Di Keledan - 20 Marzo 2002 - 14:52
Mistheria – The God of Keyboards

Intervista a Mistheria, un tastierista italiano che sta facendo parlare parecchio di sè nel panorama metal italiano.Ho conosciuto la musica di Mistheria per caso nei miei “viaggi” online e sono rimasta subito rapita dall’abilità di questo tastierista, il paragone per il tipo di scelta musicale è stato subito con Yngwie Malmsteen (uno dei miei preferiti), ma poi ho scoperto nuove peculiarità del sound di Mistheria e quindi ho deciso di contattarlo per un’intervista trovando un musicista estremamente disponibile a rispondere alle mie domande.

Giulia :Ciao, sono lieta di poterti intervistare, ho ascoltato alcuni files
musicali dal tuo sito e da mp3.com e devo dire che hai una tecnica notevole,
a chi ti ispiri principalmente?Quali sono i tuoi ascolti musicali?

Mistheria: Ciao a voi di TrueMetal e grazie di avermi invitato e di aver ascoltato i miei brani. La mia tecnica la devo solo ed esclusivamente ad uno studio approfondito e quotidiano della grande letteratura classica sia pianistica che organistica. Ho studiato in Conservatorio (diplomandomi in Organo) ed ovvio che la tecnica esecutiva classica è la mia base come quella di ogni grande virtuoso che si rispetti. Ne deriva che le mie fonti di ispirazione sono, senza ombra di dubbio, i Maestri della Musica Classica, da Bach a Beethoven, da Vivaldi a Chopin, da Liszt a Mozart. Soprattutto Bach che, oltre ad aver formato la mia tecnica esecutiva, ha influenzato decisamente la mia vena compositiva. Anche i miei ascolti musicali partono dalla Musica Classica, successivamente la mia natura Rock è emersa prepotentemente e la “miscela” fra Classica e Rock è stata inevitabile dato che non potevo fare a meno di nessuno dei due linguaggi che amo di più. Ho cominciato ad ascoltare Malmsteen, poi tutti i grandi chitarristi della scuola di Mike Varney, successivamente i gruppi storici del Prog per arrivare ai Dream Theater, SymphonyX, Royal Hunt, Stratovarius, Vanden Plas ed altri. L’ispirazione vera e propria invece mi viene da dentro, cerco di essere “pulito” in tal senso e scrivere ciò che sento veramente.

G: Ho trovato alcune assonanza tra quello che suoni e quello che Yngwie Malmsteen fa (o meglio faceva, viste le ultime “cose” prodotte), è del tutto sbagliato il paragone o in parte ti ci ritrovi?

M: Yngwie è stato uno dei primi a farmi capire che il mio amore per la musica Classica ed il Rock/Metal poteva assolutamente coesistere. La sua influenza è stata determinante, sicuramente. Il paragone quindi, è evidente, non è affatto sbagliato. Di Malmsteen ho da sempre apprezzato il suo “gusto”, la sua eleganza esecutiva, il suo profondo coinvolgimento emotivo durante i concerti, la sua estrema cura del suono. Forse (e lo spero…!) caratterialmente siamo molto diversi ma la sua lezione mi è servita per
raffinare molte caratteristiche del mio “essere virtuoso”, quasi un omaggio è la mia interpretazione in chiave tastieristica di alcuni suoi capolavori strumentali quali “Eclipse”, “Trilogy Suite”, “Icarus Dream” e il famoso “Adagio in Sol minore di Albinoni”, brani che eseguo dal vivo e che strappano sempre una pioggia di applausi…

G: Siccome non ti conosco tantissimo anche se ho letto la biografia sul tuo sito, raccontami un po’ di te.

M: Questa resta sempre una delle domande più difficili a cui rispondere, eheh… Dunque, ricapitolando e abbreviando, posso dirti che artisticamente sono un “prodotto” del Conservatorio, come ti dicevo, da cui ho appreso
tutto quello che mi serviva per proiettarmi nel campo della Musica a 360 gradi. Sono del parere che “più si sa meglio è” per cui ho cercato di fare mio tutto ciò mi veniva insegnato. Ho cominciato a suonare all’età di sette anni quando mio padre (grande amante della Musica) cominciò ad insegnarmi le prime nozioni teoriche. Ho preso lezioni privatamente fino ai tredici anni quando decisi (nel giro di una notte!) di volermi iscrivere al Conservatorio. Nel frattempo tenevo già concerti di Musica Classica (suonavo
indifferentemente sia la Fisarmonica che il Pianoforte) e mi divertivo a partecipare ai vari concorsi musicali raggiungendo sempre i primi posti. Tutto ciò mi incoraggiava e mi aiutava negli studi e mi dava anche modo di girare un pochino l’Italia. Con il passare degli anni ho iniziato ad insegnare io stesso, dapprima Pianoforte, poi Tastiere ed ora anche Computer-Music (il Computer resta una delle mie più grandi passioni… dopo la cioccolata, eheh!). In Conservatorio, infatti, ho studiato anche Musica
Elettronica imparando ad usare approfonditamente il Computer per le applicazioni musicali. Oggi è il mio primo ed insostituibile strumento di
lavoro (…il secondo è il mio fedelissimo amico-chitarrista Maxe Freeman…!!) dalla composizione all’arrangiamento, dalla registrazione al missaggio. Il resto è cronaca di oggi di cui puoi leggere nella presente intervista… 😉

G: Attualmente su cosa stai lavorando?So che stai partecipando anche tu ad alcuni tributes.

M: Il progetto più importante cu sui sto lavorando è il mio nuovo album che segue quello auto-prodotto nel 2000 per i Viracocha (The Beginning). Il nuovo disco, molto diverso da questo precedente, sicuramente rispecchia
molto di più ciò che è la mia Musica ed il mio modo di scrivere e suonare. Sono ancora in fase di scrittura ed arrangiamento, anche se sono a buon punto nella stesura dell’album visto che ho quasi ultimato tutti i brani, ma sono veramente soddisfatto di ciò che sta uscendo. I brani sono interessanti compositivamente e suonati in maniera ineccepibile (questa è forse la mia
peculiare caratteristica… la perfezione!), grazie anche al fatto che mi sono circondato di molti artisti eccellenti (volontariamente tengo a
precisare, nessuna pressione dalla casa discografica) fra cui Mike Terrana, Anders Johansson, Barry Sparks, Goran Edman, Max Romano, Michael Angelo, Rob Rock, John Macaluso, Alex Masi, Neil Zaza, Titta Tani, Maxe Freeman, Emil Di
Marco, Marco Ferrigno, Chris Heaven, Hubi Meisel, Mark Boals, Vitalij Kuprij, Rick Renstrom ed altri. L’uscità del CD e conferma della label vi
sarà senz’altro comunicato, spero comunque di poter avere l’album fuori per la fine dell’anno. Poi, come tu stessa hai anticipato, sto partecipando a vari tribute albums, fra cui il secondo volume del tributo a Jason Becker
(prodotto dalla Lion Music, sul primo volume ho già partecipato lo scorso anno), il CD dedicato alle vittime della tragedia di New York
(Now&Then/Frontiers) ed un CD tributo a (chi se non lui) Malmsteen che uscirà per volere del fan club giapponese del nostro caro Yngwie. In
preparazione anche il CD “live” che sarà registrato in occasione del tour che farò quest’anno, a partire dal mese di Giugno, con il grande chitarrista(nonché carissimo amico) Neil Zaza. Avviata anche una splendida collaborazione con il simpaticissimo e “pluridecorato” batterista Mike Terrana.

G: La scena italiana metal e rock finalmente sta ottenendo un suo posto nel panorama musicale mondiale anche se con fatica. I nomi sono molti, tu chi apprezzi tra i tuoi colleghi italiani e perchè?

M: Effettivamente stiamo acquistando credibilità e ciò non è poco considerando anche il fatto che la nostra vicina Germania è un vero e proprio cantiere di gruppi Metal, ma con il passar del tempo stiamo riuscendo ad avere un nostro
posto nel panorama internazionale. Io potrei essere (senza vanto ma solo per esemplificazione) un esempio diretto, difatti tutti gli artisti che
parteciperanno al mio disco hanno creduto e credono in me ed in ciò che scrivo, a dimostrazione che, in generale, l’Italia può essere fertile anche per il Metal e non solo per la musica Classica o Lirica. Inutile ricordare
come gruppi italiani siano alla ribalta del mercato europeo ed internazionale, cito fra tutti i Rhapsody che sono riusciti ad imporsi fra
grandi quali Dream Theater, SymphonyX e Stratovarius, tanto per citarne alcuni. Apprezzo, musicalmente, i Rhapsody per essere riusciti a valicare i confini italiani ed i Labyrinth che hanno ottenuto un discreto riscontro, entrambi, aldilà di tutto, aiutano a far parlare italiano quando (come mi è successo quando vivevo a Los Angeles) gruppi americani e nord-europei tengono banco nei discorsi fra musicisti. Tengo a precisare che il mio apprezzamento resta confinato alle vicende artistiche, dato che dal punto di vista “umano” non ho avuto riscontri molto positivi dai componenti delle due bands citate, dato che sono stati invitati a partecipare ai tribute albums di cui ti parlavo ma nessuno si è fatto vivo… (e chiudo la leggera
polemica qui). Vorrei citare, fra gli taliani “di successo”, anche l’amico Alex Masi da anni oramai impiantato a Los Angeles e con una carriera luminosa alle spalle.

G: Cosa ha portato un tastierista a diventare un “virtuoso” dello strumento?In realtà conosco pochi tastieristi che vantano una tecnica pari
alla tua e che riescono a diventare dei “solisti”, mi vengono in mente solo
Vitalij Kuprij, Andrè Andersen, Jens Johannson e i vecchi Keith Emerson e Jon Lord.

M: Direi la predisposizione naturale (chiamiamolo talento), lo studio quotidiano senza compromessi e la voglia di stupire dando spettacolo. I
tastieristi che hai citato possiedono senz’altro le caratteristiche da me elencate con il comun-denominatore degli studi classici, fondamentali per un approccio virtuosistico allo strumento. Un piccolo segreto che spesso non viene svelato è questo: “per imparare a suonare velocemente bisogna studiare molto lentamente”. Sembra paradossale ma è l’unica via per raggiungere un
virtuosismo “over the top” con la dovuta sicurezza e precisione. Provare per credere… Comunque, fra i tastieristi della scuola moderna da te citati, il mio preferito resta sicuramente Jens Johansson, un vero “genialoide” che,
anche se non proprio “normale” (questo mi ha confessato il fratello Anders, sigh!), è un fuoriclasse straordinario per quello che suona e come lo suona e non ti nascondo che Jens è un punto di riferimento anche per me.

G: Quali sono i progetti per il futuro?Tour???

M:Nel mio futuro imminente ci sono due progetti: il mio nuovo album ed il tour europeo con Neil Zaza da cui scaturirà anche il CD “live”. Con Neil ci sposteremo poi in USA e continueremo a suonare senza sosta! In seguito c’è la collaborazione appena avviata con il grande e glorioso drummer Mike Terrana che registrerà sul mio album e successivamente lavoreremo insieme al
suo prossimo lavoro solista nonché al suo prossimo video didattico (che uscirà su DVD per la SPV). Ci sarà sicuramente il tour promozionale per l’uscita del mio nuovo album (ci sarà da divertirsi!) e collaborazioni varie fra cui quelle con i miei carissimi amici Chris Heaven e Titta Tani, due voci eccellenti ed italiane! Sto lavorando sul nuovo album di un chitarrista “made in Sicily”, tale Fabrizio Chiruzzi, anche lui un grande amico e shredder di nuovo pelo. Registrerò sul nuovo album di Rick Renstrom (in uscita per la Mascot Records), straordinario “shredder” della Florida e chitarrista della band di Rob Rock; al CD farà seguito il tour promozionale
ed anche lì ci sara da divertirsi! Altri progetti in cantiere, fra cui un album di sole “ballades” (…hai capito bene! eheh) e un nuovo disco per
l’anno prossimo… ma di questo vi parlerò alla prossima intervista… 😉
Il prossimo appuntamento “live” è per il 18 Aprile all’Alpheus (Roma) per un concerto con il mio amico Titta Tani (DGM/Daemonia) alla voce, suoneremo covers di Malmsteen, Dream Theater, Jens Johansson, Stratovarius…Mistheria. Non mancate!

G: Vuoi dire qualcosa ai tuoi fans?

M: Innanzitutto voglio ringraziare tutti coloro che mi scrivono il meglio del meglio si possa dire ad un musicista, grazie di cuore. Poi, un grazie a tutti coloro che visitano il mio sito www.mistheria.com ed ascoltano la mia musica su www.mp3.com/mistheria . Un grazie a chi viene ai concerti e applaude prima, durante e dopo e un grazie a quello che fischia sempre. Grazie a chi attende l’uscita del nuovo album e un saluto a chi dice che sono fanatico. Un abbraccio a chi non mi sopporta (penso ci siano anche quelli) e a chi firma il mio guestbook (nel bene e nel male). Infine, un sentito grazie a chi crede in me e mi aiuta ad andare avanti giorno per giorno dandomi sempre nuovi stimoli e nuove emozioni. Mi permetto di ringraziare la mia band fenomenale (Max Romano, Maxe Freeman, Emil Di Marco
ed Andrea Scala) e la mia famiglia. Grazie a te Giulia, a TrueMetal e a te amico/a che hai letto questa intervista. Con affetto, Mistheria.