Vario

Moonspell (Fernando Ribeiro)

Di Nicola Furlan - 6 Aprile 2007 - 14:30
Moonspell (Fernando Ribeiro)

Ancora un’iniziativa di TrueMetal.it quella di accalappiare i Moonspell in concomitanza della data del 27 marzo al New Age di Roncade (TV). Non è stato facile intervistare l’indiscusso frontman Fernando Ribeiro. La sfortuna ha voluto che la chiaccherata si dovesse svolgere nostro malgrado nei camerini, ad un passo dal palco. Nulla di strano se non per il fatto che i supporter della serata (Darkside) stessero eseguendo le operazioni di sound check proprio in quel frangente temporale. Eccovi il resoconto…

Ciao Fernando. E’ passato un anno dall’uscita di “Memorial”. In questo album è possibile rivivere quasi tutta la vostra storia musicale, dai pezzi più tirati ed aggressivi a quelli più introspettivi ed atmosferici. Il sound però è sempre fresco e nuovo…

Ciao a tutti voi. “Memorial” è un album che rappresenta molto bene la nostra identità. Un disco che collega tutto il nostro passato e fa emergere dallo stesso quella che è sempre stata la nostra personalità magari talvolta nascosta.
Il processo compositivo ha proprio cercato di fare il punto su questo. Alla fine tutto è fuoriuscito con naturalezza. Credo che da questo punto di vista sia il migliore in assoluto.
Ad esempio pesca tantissimo dalle idee che hanno generato nel 1995 “Wolfheart” e durante il processo compositivo questo ci ha fatto capire quanto abbiamo vissuto il nostro passato. Sentiamo “Memorial” davvero nostro e siamo entusiasti della cosa. E’ come se fosse di nuovo il primo album per la band.

State quasi vivendo una seconda giovinezza allora…

Si può dire così. Le idee escono con tantissimo entusiasmo e con immediatezza. La differenza è che nel corso degli anni abbiamo imparato moltissimo dalla musica, dalle altre band e siamo maturati grazie alle persone che circondano. E’ un nuovo ciclo storico per la nostra musica e di conseguenza anche per noi. Abbiamo alle spalle due interi decenni di musica ed abbiamo potuto capire cosa non vogliamo che venga percepito dalla nostra musica…

Quindi hai fatto esperienza oltre che dai tuoi errori anche da quelli degli altri?

Certamente. Moltissime band hanno prodotto musica che non aveva una identità. Seguendo un copione o una finalità commerciale magari. Per me ogni album non dovrebbe ripetersi. Rischi di entrare in un negozio di dischi e trovarne altri cento simili al tuo. Quello che deve ripetersi è invece il fatto che se senti la musica di un gruppo ti devi collegare a quel gruppo istantaneamente. I Moonspell cercano di forgiare qualcosa di loro senza imitare gli stampi degli altri. Noi sentiamo proprio la necessità di creare.

Però le due cose spesso sono correlate…

Non necessariamente. Io credo che non bisogna mai chiudere una qualche porta verso la sperimentazione. Ritengo ci siano due importantissimi punti da perseguire quando approcci alla musica o all’arte in generale.
Una è di rappresentare sempre se stessi. Mai perdere la propria identità.
Il secondo è quello di riuscire a realizzare una nuova parte di se stessi. Questo secondo punto nasce quando prendi quella fondamentale parte di te che hai impresso nel disco precedente e lo mescoli alle nuove influenze che stai vivendo quando sei al lavoro sui nuovi pezzi, sulla nuova musica. In questo modo la gente si sorprende del nuovo, ma riesce sempre ad indentificarsi nei Moonspell.

E quale è questa indentità “fissa” che vi state portando dietro dagli esordi?

E’ la libertà di essere liberi ogni qualvolta ci mettiamo dietro gli strumenti. Liberi di esprimere la vena gotica di “Irreligious”, liberi di creare melodia come su “Sin/Pecado”. E potrei andare avanti. Non c’è un ingrediente preciso. Molte band lavorano sui tecnicismi perchè il mercato si aspetta i tecnicismi. Altri sull’aggressività perché questo vuole la gente in un determinato periodo. Poi magari cambiano tutto studiando a tavolino quale potrebbe essere il giusto modo di porsi per collocarsi bene nelle vendite. A noi non interessa un posto nel mercato. Noi dobbiamo essere pronti a trasmettere noi stessi. I nostri fan devono essere pronti a sentire un “Sin/Pecado” e subito dopo un album come “The Butterfly Effect” o “Darkness and Hope”. Essere pronti a sentire i Moonspell e trovare sempre qualcosa di molto speciale in noi.

C’è qualcuno della scena che ti ha colpito per questo tipo di spontaneità?

Assolutamente. I Katatonia ad esempio. Fantastici songwriters, ma sono molte le band sia europee che americane che sanno interpretare di volta in volta loro stesse.

D’altronde l’arte è la capacità di tirare fuori se stessi e trasformare il tutto in musica…

Questo è il concetto infatti. Non bisogna mai andare contro se stessi e contro il proprio modo di suonare. Sarebbe un controsenso.

Pensi che questo vostro modo di comporre e suonare la musica, liberi da tutto, si possa trasferire anche di band in band? Pensi che i Moonspell abbiano la capacità di ispirare la spontaneità oltre che uno stile?

Quello che dici tu è possibile però non sarebbe giusto. Io credo che soprattutto le giovani bands devono provare a tirare fuori la loro arte non perchè qualcun’altro lo ha fatto o lo fa, ma perchè capiscono che sono solo loro a poterlo fare.
Noi esprimiamo noi stessi. A momenti siamo oscuri, in altri violenti, in altri ancora melodici. E’ una miscellanea indistinguibile ed imprevedibile di stati d’animo portati in musica.
Ci vuole molto entusiasmo ed introducendo se stessi nella musica ottieni il risultato più vicino alla tua arte. Io mi ritrovo moltissimo in “Memorial” e per questo consiglio di cercare voi stessi nella vostra musica e non in quella degli altri.

…e che stati d’animo sentite adesso?

Ah ah (ride, nda)…ho capito, mi stai chiedendo se stiamo lavorando al nuovo album vero?

Se hai qualche informazione non mi tiro indietro…

Ok, ti dirò che sì, stiamo lavorando al nuovo album. Abbiamo già un demo con 6 pezzi che registreremo alla fine del tour. Credo che ideeremo ancora quattro pezzi almeno. Anzi stiamo già sviluppando e registrando di volta in volta su supporti digitali alcune idee che abbiamo durante questi giorni. È un buon momento per farlo perché siamo abbastanza ispirati.
Entreremo in studio di registrazione a fine anno, verso la metà di novembre credo e l’album potrebbe uscire nei primi mesi del 2008. Non mi interessa al momento pensare a come sarà. Quello a cui tengo è che le canzoni che stiamo concependo suonino bene ed abbiamo una identità.

State anche già lavorando ai testi? Che so, c’è in cantiere un concept ad esempio?

Non c’è niente di definito e programmato, solo idee. Credo che alcune canzoni toccheranno il concetto di morte, altre di dolore. Non sarà un concept e credo che alla fine verranno toccati più argomenti.

Grazie per la gradevole chiaccherata e lascio a te l’ultima parola per salutare i frequentatori di TrueMetal.it…

Ciao a tutti i ragazzi di TrueMetal.it dai Moonspell! Vi auguro tutto il meglio possibile! Ciao

Nicola Furlan