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Moonspell (Mike Gasper)

Di - 19 Maggio 2006 - 18:12
Moonspell (Mike Gasper)

Mi accingo ad intervistare Mike Gaspar, il batterista dei portoghesi Moonspell che con “Memorial” sono giunti al loro nono lavoro. Il sound della band è notevolmente cambiato dalle origini scostandosi sempre di più dal gothic metal   riuscendo però a creare un platter completo e curato fin nei minimi dettagli.

(Claudio Casero): Con “Memorial” i Moonspell hanno raggiunto un mix perfetto di potenza e melodia, sei d’accordo? Mi racconteresti qualcosa riguardo la registrazione di questo album?

(Mike Gasper): Prima di tutto grazie per l’intervista! Si, hai proprio ragione! Abbiamo cercato questo genere di sound per parecchi anni, cosa che si può notare ascoltando i nostri lavori durante gli anni; abbiamo sempre cercato di creare nove sonorità ma non siamo mai riusciti a raggiungere il vero potenziale della band. Sia chiaro che mi piacciono tutti i cd che abbiamo inciso, ma “Memorial” rappresenta maggiormente quello che siamo nella realtà grazie all’aggressività che è rimasta nascosta nelle nostra anima per anni.
La registrazione è avvenuta alla Woodhouse, dove abbiamo registrato i nostri primi lavori; è stato bello ritornare indietro nel tempo e ricordare tutto quello che abbiamo trascorso in passato. È stato senza dubbio duro all’inizio, ma ammetto che, tutto sommato, sia stata la registrazione più “facile” che abbiamo fatto, veloce e diretta al punto, proprio nella maniera in cui i bei cd devono essere fatti!
Abbiamo trascorso due anni a preparare i brani e il terzo anno passato nella pre-produzione del cd con Wlademar in Portogallo, non potevamo essere preparati meglio!!

(C.C.): A mio parere il brano più potente di tutto il cd è “Memento mori”, puoi spiegarci di cosa tratta il testo di questa canzone?

(M.G.): I testi delle nostre canzoni nascono dalla mente di Fernando (Ribeiro N.d.R.) e solo lui riesce veramente a spiegare a cosa pensava quando li ha scritti; spesso rimane stupito da come la gente riesca ad interpretare i suoi testi e io trovo che questo sia stupendo, cioè prendere qualcosa da una fonte e farlo veramente tuo.
“Memento mori” parla della transazione del nostro corpo sulla terra: oggi viviamo, domani siamo morti. Ricordiamoci che quello che vediamo oggi, sparirà molto più in fretta di quanto uno possa credere; non bisogna dimenticare ciò in cui crediamo, ma perché dobbiamo credere in qualcosa se poi moriremo? Il piacere della nostra vita è essere sepolti con il nostro stomaco carico di gioia! In poche parole “Carpe diem”! Tutto ciò che abbiamo oggi, per esempio il successo, non è detto che lo avremo anche domani! State attenti a questo!

(C.C.): Cosa mi dici invece riguardo ai testi degli altri brani?

(M.G.): Parlano di diversi argomenti, come per esempio la fine della terra in cui il Portogallo viene descritto come un paese isolato dalla società moderna; noi non sappiamo quello che siamo veramente e non siamo stati riconosciuti dagli altri per quello che abbiamo fatto.
Le popolazioni latine sono state surclassate negli ultimi anni, ma in passato hanno rivestito un ruolo essenziale nella storia di tutto il mondo!!
Nei brani si parla anche del nostro sangue che viene spillato dalle nostre vene anno dopo anno per poter ottenere quello che si vuole, rimanendo sempre orgogliosi di quello che siamo senza lasciarci influenzare dal successo. Noi rimaniamo veri con noi stessi e con tutti quelli che ci circondano!
Ovviamente anche l’amore costituisce un tema ricorrente nelle nostre canzoni. In “Sanguine”, si può sentire la sofferenza di coloro che amano, pena che diventa insopportabile nel caso l’amore non venga corrisposto

(C.C.): Nel sound dei Moonspell l’ascoltatore può trovare anche atmosfere fantastiche e oscure al tempo stesso. Che genere di emozioni volete trasmettere al vostro pubblico con la musica?

(M.G.): Prima di tutto devo dire di aver provato molte forti emozioni durante i concerti, emozioni che non posso esprimere; i sentimenti e le emozioni che il pubblico riesce trasmetterti durante uno show ti fanno venire letteralmente i brividi alla spina dorsale! Ogni tanto mi capita di piangere e di sentire un blocco allo stomaco per l’emozione!! Mi è capitato di vedere persone tra il pubblico che avrebbero voluto far uscire la propria anima dal corpo tanto era la loro devozione nei nostri riguardi!! Posso capire questa sensazione, ma sinceramente non mi è mai capitato di trovare una band che mi facesse provare queste sensazioni. Vi devo quindi ringraziare per tutto questo. Fare musica senza recettività è tanto triste come un’anziana donna senza sogni né speranze mentre noi vediamo molta speranza negli occhi dei nostri fan.

(C.C.): Avete suonato in giro per il mondo ininterrottamente per due anni per promuovere l’album “Antidote”,  puoi raccontarmi com’è andato questo lunghissimo tour? Cos è stata la cosa più bella che vi è capitata e cosa la peggiore?

(M.G.): Un tour così lungo è stato davvero importante per quest’album. Credo che abbiamo imparato davvero molto in questi due anni anche grazie a tutte le grandi band con cui abbiamo suonato; alcune di loro sono state influenzate dalla nostra musica e adesso siamo noi ad essere influenzati dalla loro!
Non abbiamo mai smesso di comporre durante questo periodo ed ora che abbiamo pubblicato un nuovo lavoro non ci fermiamo lo stesso: il nostro chitarrista sta preparando nuovi riff, io sto preparando altri progetti per nuove canzoni e Fernando ha sempre in mente nuovi testi e nuove storie per i brani futuri!
È stato grandioso fare un tour anche negli Stati Uniti, dal momento che non ne avevamo mai avuto al possibilità prima. Le cose negative sono state il troppo “rock’n’roll”, troppo di tutto, non so se mi capisci!

(C.C.): Cosa mi sai dire riguardo al tour di “Memorial”? Avete già pianificato qualche data? Verrete in Italia?

(M.G.): Verremo in Italia per un festival se la memoria non mi inganna, parteciperemo ad altri festival estivi e il vero e proprio tour inizierà il 12 Ottobre. “Memorial” è un cd con molti brani che rendono bene dal vivo e spero vi piaceranno! Non dimenticherò mai la prima volta che suonammo in Italia: i nostri fan volevano toglierci tutti i vestiti! Siete davvero pazzi! E la cosa mi piace! Abbiamo lo stesso sangue e ci divertiremo assieme!

(C.C.): Io scrivo per www.truemetal.it, cosa significa per te il termine “true metal”?

(M.G.): Mi fa ricordare persone con cui ho litigato quando ero un ragazzino: solo quello che ascoltavano loro era “true metal”, era difficile andare d’accordo con loro dal momento che tutto ciò che era al di fuori della loro concezione faceva schifo. Io rispetto le idee musicali di tutti; la musica deve crescere più libera possibile senza tabù o restrizioni, visto che ne abbiamo già troppe di restrizioni nella vita di tutti i giorni!

(C.C.): I Moospell sono senza dubbio la band metal più importante in Portogallo, parlami della scena underground del tuo paese e di come mai così pochi gruppi hanno raggiunto il successo.

(M.G.): Dal momento che tu sei italiano, penso che tu possa comprendere bene quanto sia difficile per un gruppo metal avere successo; anche in Italia ci sono ben poche band che sono riuscite ad emergere, ma sempre di più che in Portogallo! Noi siamo troppo lontani dai paesi in cui il metal è  molto seguito; inoltre abbiamo molte difficoltà nell’acquistare strumenti musicali e nel trovare luoghi dove poter suonare. Non molti gruppi stranieri sono venuti nel nostro paese in passato e non ci sono nemmeno i festival! I Moonspell hanno lottato per tutti questi anni con la speranza di cambiare la situazione e devo ammettere che finalmente la gente ha cambiato atteggiamento nei confronti del metal. Siamo stati al primo posto nelle charts portoghesi per una settimana, non so come sia potuto succedere ma è accaduto e ne sono orgoglioso!

(C.C.): I Moonspell sono nel music business da più di 12 anni, com’è cambiato il vostro sound in tutto questo tempo?

(M.G.): Il nostro sound è diventato proprio come volevamo fin dall’inizio ossia potente, malinconico, caldo, aggressivo, poetico, epico con molte parti di tastiera, chitarre curate ed una voce che colpisce ma allo stesso tempo che riesce a far addormentare un bambino. Questo sono i Moonspell e spero che lo siano ancora per molti molti anni!

(C.C.): Questo spazio è tutto tuo, dì quello che vuoi ai vostri fan italiani

(M.G.): Prima di tutto amiamo i vostri stivali, adoriamo la pasta e quei panini yum yum, siete un pubblico tra i migliori al mondo, ma se fate qualcosa di sbagliato potrete soffrire per tutta la vita; la vostra cultura ci ispira spesso e le vostre donne sono fantastiche, perfette sculture di un mondo moderno! Spero di scoprire ancora di più dell’Italia in futuro, fino ad allora “Chiao bambinos” ed un saluto particolare ai Dogma, una band italiana che apprezzo molto!

Claudio Casero