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Nasty Tendency (Johnny Curly)

Di - 16 Aprile 2011 - 10:00
Nasty Tendency (Johnny Curly)

I Nasty Tendency arrivano al traguardo del secondo album con un disco di heavy metal anni ’80 che non può lasciare indifferenti. Hello Suckers! suona come un grido dall’underground rivolto a chi di HM non ne ha mai abbastanza e non ha la minima intenzione di apportare modifiche al genere. Funestati da continui cambi di lineup e dalla solita, vecchia situazione che affligge i gruppi italiani che vogliono suonare dal vivo (locali che danno sempre meno spazio alle realtà emergenti), i Nostri rispondono alle questioni sollevate con una punta di amarezza, ma esplicitando che mollare non è un’opzione contemplata. A voi i Nasty Tendency!

Un benvenuto sulle pagine di TrueMetal, ragazzi! Cominciamo dal principio: volete presentarvi a chi non vi conosce? Com’è nato il progetto Nasty Tendency?
Ciao, noi siamo i Nasty Tendency da Forlì. Il nostro progetto è nato nel 2007 con il semplice intento di suonare metal anni ’80 al massimo del volume!

Parlando un attimo del vostro primo disco, Wild N’ Nasty, mi sembra che sia stato accolto piuttosto bene. Ne siete soddisfatti? Che riscontri avete avuto da parte sia della stampa specializzata che del pubblico?
Direi di sì, siamo molto soddisfatti della critica, ma lo stesso non si può dire delle vendite che come ben saprete non sono state grandiose. Del resto chi vende molti dischi nel 2010 sotto un’etichetta indipendente nell’era del download???

Venendo al presente la prima cosa che salta all’occhio è il terremoto verificatosi nella lineup della band. Ci volete spiegare i motivi di questi avvicendamenti?
Diciamo più che altro che i Nasty Tendency sono diventati un po’ come gli Annihilator di Jeff Waters: ogni disco una formazione diversa… Purtroppo non è facile in una cittadina piccola come Forlì trovare la gente giusta che ci crede e che abbia il talento adatto per portare avanti le cose in maniera professionale.

Il vostro sound è a metà tra l’heavy metal classico stile Accept e l’hard rock di band quali Twisted Sister e Motley Crue. Quali sono le vostre influenze principali?
Accept su tutti. Poi sai, le influenze sono migliaia se pensi quante band metal sono esistite dal ’79 ad oggi che propongono questo stile. diciamo che abbiamo dato una bella mescolata nel pentolone metallico con la speranza di aver dato quel tocco di personalità che ci distingue.

Nell’ascolto di Hello Suckers! ho trovato le chitarre poco incisive a livello di mixaggio, mentre la sezione ritmica e la voce sono sempre in primo piano. Si è trattato di una scelta?
Mmm… Sai che non sono d’accordo, le chitarre sicuramente non sono in primo piano ma non credo che siano poco incisive.

Per quanto riguarda le liriche dell’album? Di che cosa parlano?
Le liriche parlano per lo più di storie legate alla vita quotidiana: sesso, droga, rock’n’roll, ma anche gioco d’azzardo e anche qualche tema fantasy che non guasta mai.

Ho trovato molto bella la copertina del disco. Di chi è stata l’idea e chi l’ha realizzata? Si tratta di un’immagine connessa con il contenuto lirico del disco?
No, non c’entra nulla col disco. È stato il grafico della MyGraveyard a scegliere l’immagine e devo dire che ha fatto un ottimo lavoro. Ascoltando il disco si è messo a disegnare e questo è stato il risultato.

Avete in programma di fare delle date per supportare l’uscita del disco?
Sicuramente gireremo un po’, ma purtroppo essendo in mancanza di una vera e propria agenzia di booking suoneremo più che altro nei pub e poco altro. Non credo che ci imbarcheremo in nessun tour quest’anno e purtroppo la realtà è triste: dover tirar fuori sempre soldi per andare in tour dopo un po’ stanca…

Parecchi di voi arrivano da realtà ben più estreme dei Nasty Tendency (Neurasthenia, Animalator, In Tormentata Quiete per citarne alcune). Come mai avete deciso di aderire a questo progetto più tradizionale?
Diciamo che il thrash è stato il mio primo amore musicalmente, ma il mio sogno è sempre stato quello di avere una grande band di metal tradizionale.

Che rapporto avete con Forlì e con l’Emilia Romagna in generale? Per il metal è una buona zona?
No per niente, la zona è completamente deserta, a parte un po’ Bologna ma è proprio un piccolo arcobaleno nell’oscurità.

Ed invece cosa mi dite dell’Italia? Cosa ne pensate della situazione (musicalmente parlando) del nostro Paese?
Che vuoi che dica, la solita cosa che dico a tutti, purtroppo non c’è mai stata una scena metal che contasse veramente e molte valide band che ci sono state nel passato e ci sono anche tutt’ora son costrette a dover sognare ad occhi aperti un’altra vita che non sarà mai la loro.

Quali sono i gruppi italiani con cui vi piacerebbe condividere il palco?
Sicuramente i Vanadium se un giorno si riformassero.

Ed eccoci alla fine dell’intervista. Vi lascio questo spazio per chiudere come volete. Grazie per il vostro tempo!
Grazie a te dell intervista e saluto tutti i lettori di Truemetal
Rock on!