Heavy

Necrophobic: Sebastian Ramstedt, ‘Penso che Jake E. Lee sia molto meglio di Randy Rhoads’

Di Orso Comellini - 14 Febbraio 2021 - 10:45
Necrophobic: Sebastian Ramstedt, ‘Penso che Jake E. Lee sia molto meglio di Randy Rhoads’

In una recente intervista su V13Media, Sebastian Ramstedt dei Necrophobic ha ammesso di non avere amato la scena nata sul Sunset Strip di Los Angeles. Specie proprio negli eighties. Salvo poi rivalutare la bravura dei chitarristi. Queste le sue parole:

Negli eighties odiavo tutte le band Hair ad eccezione di Motley Crue e W.A.S.P.. Se guardavi MTV potevi beccare i Cinderella, mentre tu aspettavi i Sepultura. Una cosa che odiavo. Ma non ho più la guardia così alzata e devo dire che quelle band avevano dei chitarristi davvero bravi. Ci vuole molto impegno per comporre una canzone d’amore grandiosa o un pezzo metal anni ’80. I più grandi chitarristi del tempo per me erano Eddie Van Halen, George Lynch (Dokken), Warren DeMartini (Ratt) e così via. Ma Jake E. Lee è il mio preferito. Quello che lui ha fatto su “Bark At The Moon” e “The Ultimate Sin” è il lavoro di chitarra solista definitivo. Penso che Jake E. Lee sia molto meglio di Randy Rhoads. Non puoi dirlo a voce alta, ma è quello che credo davvero. Gli altri chitarristi, tipo David Lynch, che non era propriamente Heavy, si sono divertiti di più nelle chiavi principali, perché usavano la chitarra in una maniera illimitata. Cosa che ammiro. Non dovevano fare per forza canzoni veloci o lente; canzoni cattive o allegre. Potevano fare tutto quello che a loro piaceva di più. Se usi solo una modalità, per esempio quella Gothic, è molto limitante quello che puoi fare con la tua musica.