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Nightwish: Pesce d’Aprile 2015

Di Luca Montini - 1 Aprile 2015 - 0:00
Nightwish: Pesce d’Aprile 2015

Di seguito potete leggere la recensione-fake di Endless Forms Most Beautiful dei Nightwish, scritta in occasione del Pesce d’Aprile 2015.
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato: sia chi ha capito lo scherzo, sia chi non lo ha capito – rendendolo più divertente. Hail!
 


Le cantanti dei Nightwish sono come gli assorbenti: cambiano frequentemente quando Tuomas ha il ciclo. Ricordo ancora con amarezza l’esclusione di Tarja, forse la miglior cantante della storia dell’umanità dopo Maria Callas. Avevano appena registrato il live-DVD “End of an Era” (2006): mi chiedo con quale coraggio i ragazzi, consapevoli della lettera che da lì a poco le avrebbero consegnato, abbiano potuto suonare col sorriso sulle labbra. In confronto gli One Direction sono stati ben più democratici: almeno Zayn Malik se n’è andato spontaneamente! Oltre il danno, la beffa. Nell’album successivo l’ex-amico Marco la saluta con i peggiori brani della storia della band: “Bye Bye Beautiful” (dedicata a lei) e “Master Passion Greed” (dedicata al marito di lei). Come se non bastasse, la Divina è stata sostituita da una cantante assolutamente mediocre e priva di carattere come Anette Olzon
Facciamo un salto in avanti: dopo un album tremendo come “Dark Passion Play” (2007), scritto da Re Tuomas con una fantomatica “cantante X” in mente e poi reificata con la succitata, pessima voce uscita da un concorso ed audizioni come nemmeno a X Factor, non poteva che uscire un lavoro leggermente più decente: “Imaginaerum” (2011) è infatti un disco poco più che sufficiente ma scambiato da tutti per un album eccezionale. Lavatevi le orecchie: dopo il predecessore, anche se i finlandesi avessero composto un mix tra “St. Anger” e “Gods of War” sarebbe sembrato un capolavoro assoluto.
Eppure, hegelianalmente, il weltgeist Holopainen non poteva che infierire anche su questa poverina incapace, oltre che farla piangere sul palco ed abbandonare lo show svariate volte (video). Il tastierista e mastermind è riuscito nell’impresa di cacciare pure lei senza giusta causa (alla faccia di Landini e dell’articolo 18!), tanto che secondo la Olzon il suo licenziamento è dovuto al fatto che “era incinta” (alla faccia della Camusso, delle femministe e delle lotte per le pari opportunità!).
Veniamo alla nuova cantante: la vichinga olandese Floor Jansen. Dopo un live-DVD caratterizzato dai suoni più brutti della storia del Wacken Open Air, con una prestazione di Marco davvero tremenda, e dopo aver assunto Troy Donkey, polistrumentista di strada che si guadagnava da vivere suonando per le vie di Soho (Londra) viene il momento della verità per testare la nuova formazione: il primo full-lenght.
Il risultato?
 

Discografia dei Nightwish (seleziona tutto) –> Ctrl + C
Ctrl + V –> Endless Forms Most Beautiful

 

Non lasciatevi abbindolare dai quindici maledetti video promozionali e dalla presenza del celebre astrofisico e matematico teorico Stephen Hawking: tutto marketing. In quest’album non c’è davvero nulla che valga la pena di essere ascoltato. I pezzi sono tutti scopiazzamenti di altri lavori, venuti peraltro malissimo. Floor irriconoscibile. Ci sono dei plagi a tutto: alla discografia della band, al disco di Tuomas su Paperone, ai più grandi successi di Raffaella Carrà ed all’ultimo disco di Nek (sto volutamente esagerando: è un’iperbole, avete presente?).

Si parte alla grande con “Shudder Before the Beautiful”, sul quale non dico nulla. Guardate questo video e basta.
 

Ora avete capito tutto di come andrà l’album. Per dire, “Weak Fantasy” è un pezzo debolissimo e privo di fantasia, come già suggerisce il titolo. “Elan” l’abbiamo sentita tutti: un brano che si regge su una sola linea melodica ribadita da pianoforte, voce, flauto, cornamusa e citofono elettrico… banalissimo. 
Yours is an Empty Hope” è uno scopiazzamento ancora peggiore del video sopra: il riff è identico a “Dark Chest of Wonders”, il ritornello a “Master Passion Greed”. Il peggio della discografia dei Nightwish, insomma. Peraltro quando Floor canta in growl pare un asino che raglia.
Avete presente le ballad? “Our Decades in the Sun” è un manuale di come non scriverne. Scialba, povera, e pure con una pessima interpretazione della Jansen. Poi cosa diavolo c’entra il sole con l’evoluzionismo?
My Walden” è una canzone dedicata probabilmente a Wanna Marchi: non ho letto il testo ma ne sono quasi certo. Studi scientifici hanno dimostrato che dopo averla ascoltata in loop per trenta minuti il nostro cervello viene indotto ad acquistare creme scioglipancia, bastoncini magici e telefonare per i numeri del Lotto.
La titletrack non si può proprio ascoltare: ancora scopiazzamenti a profusione. “Edema Ruh” ha un titolo che sembra un rutto. Finalmente un pezzo ascoltabile con tanto di assolo di chitarra, “Alpenglow” riporta il disco a vette appena sufficienti, prima della catastrofe.
Ispirato dalla copertina di National Geographic con una ragazza afghana, Re Tuomas scrive “The Eyes of Sharbat Gula”. Sette minuti di roba ambient inascoltabile. Che sarebbe successo se avesse avuto dinanzi la copertina di Playboy
Ciliegina sulla torta, un brano prolisso ed insensato come “The Greatest Show on Earth”, la peggior suite della storia dell’umanità, che in ventisei minuti cerca di raccontare la storia del mondo, dal big bang al futuro. Cinque minuti di intro praticamente pianoforte e voce, citazioni di Darwin buttate lì a casaccio, tanti effetti sonori tipo versi di animali: pesci, elefanti, scimmie, gorilla etc. Davvero mi chiedo chi abbia dato la patente di compositore al finlandese.

Il punto è che non ci troviamo dinanzi al disco peggiore dell’anno. Questo è il disco peggiore del secolo! Da quando esiste il metal non era mai stata prodotta una roba così… e chissà quanto sarà costato questo aborto? Lasciamo perdere, dai… non c’è altro da aggiungere, se non che il voto alla presente recensione me l’ha suggerito Darwin in persona, in sogno. Del resto la vita è nata nel mare, nella panthalassa… e dopo i primi organismi monocellulari, via mitosi sono nati quelli pluricellulari. Poi i pesci.
Chissà se Tuomas è vegano o se li mangia, i pesci? Ma non faceva prima a scrivere un album su Douglas Adams? Arrivederci e grazie per tutto il pesce!
Indipendentemente da ciò, ci sentiamo vivamente di sconsigliare questo disco. Non ha nulla da offrire a chi conosce già i Nightwish, e per chi non li conosce… tornatevene su Marte, maledetti alieni!

p.s. Ciao Darwin!
 

Luca “Darwinsteen” Montini

VOTO: 14/100 
Come giustamente avete notato, 14 è 1/4, primo aprile.