Opeth: ad aprile disponibile “Le Stagioni della Luna”
Eugenio Crippa – Filippo Pagani
LE STAGIONI DELLA LUNA
Opeth, dal death al prog
Collana: Gli Uragani – pp.gg. 300 ca– Euro 22,00 – Aprile 2014
L’argomento Opeth è oggi tra i più discussi in assoluto nell’ambito del rock, del metal e della musica intelligente, ed è quantomeno singolare che nessuno finora si sia prodigato nel narrare le gesta del gruppo scandinavo, sottovalutato dai superficiali e adorati da stuoli di insospettabili ammiratori.
Una band senza paragoni e aliena a passi falsi, che il leader Mikael Åkerfeldt, cantante/chitarrista e principale compositore, carica sulle proprie spalle da quasi 25 anni di sorprendente carriera.
Questo libro colma questa lacuna e ripercorre l’intero arco di vita degli assi di Stoccolma, dai primordi in chiave death metal fino all’ultimo, controverso album ‘Heritage’ e ai mesi seguiti alla sua pubblicazione. Frutto di un’esaustiva ricerca ed analisi delle fonti, ‘Le Stagioni della Luna’ raccoglie anche materiale esclusivo e inedito, frutto delle esperienze personali dei due autori e della loro passione per la band svedese.
Gli Autori
Eugenio Crippa
È, tra le altre cose, grafico/copertinista per AMS/BTF, un’etichetta tra le massime rappresentanti del rock progressivo italiano. Il suo primo contatto con l’entità Opeth avviene nel lontano 1999 con l’album ‘Still Life’: da quel momento non ha mai smesso di seguirne le gesta in ogni angolo del vecchio continente. Nel periodo 2005-08 fonda e dirige una fanzine dedicata alla band svedese, ‘Advent ‘zine’, ancora oggi assolutamente unica nel suo genere. Negli stessi anni è redattore della webzine Kronic.it, per cui ha più volte trattato in prima persona la materia ‘opethiana’.
Filippo Pagani
Giornalista, critico musicale, autore, sceneggiatore e irremovibile appassionato di musica rock (e non solo) in tutte le sue forme e declinazioni, combina danni sin dal 2002, dapprima sulle pagine di quotidiani cartacei e infine nelle redazioni specializzate di Metal Hammer e Grind Zone. L’amore, scoccato in piena adolescenza, per degli Opeth allora esordienti, lo ha condotto all’appassionata stesura di questo libro insieme all’amico storico Eugenio Crippa.