Opeth: Åkerfeldt e l’esperienza italiana

Di Nicola Furlan - 20 Luglio 2008 - 10:06
Opeth: Åkerfeldt e l’esperienza italiana

Queste le impressioni avute dal cantante chitarrista Mikael Åkerfeldt circa l’esperienza italiana che li ha visti protagonisti all’ultima edizione dell’Evolution Festival.

“È stata una bella esperienza. Il cibo era buono ed eravamo in compagnia di Pain of Salvation, In Flames e Dark Tranquillity. La classica uscita alla svedese: solo un paio di birre assieme! Dopo il nostro show (che è stato grande), il cielo si è aperto ed ho asissitito alla peggiore grandinata o tempesta o qualunque altra cosa, che io abbia mai visto. Gli In Flames sono stati costretti ad annullare il loro spettacolo. La grandine, delle dimensioni di palline da golf, ha bombardato la nostra roulotte per 20 minuti buoni. È stato spaventoso! Che cosa sta succedendo nel mondo?”

“Amo l’Italia, amo i vostri fans e amo anche cibo, ma odio il bootleggers al di fuori della recinzione. Vendono schifose magliette degli Opeth agli stand illegali e nessuno fa nulla. Per essere onesti, i nostri veri fans, non dovrebbero vestire Opeth se i bootlegs fossero l’unica scelta disponibile. È proprio orribile! Abbiamo avviato il nostro personale merchandise denominato O-merch che ha una grande qualità, prezzi migliori e provenie direttamente da noi! Oltre che disegnato da noi! Io non ho problemi con i bootlegs quando si tratta di vendere album dal vivo o da collezione, ma quelle magliette di merda mi preoccupano proprio.”

“Un’altra brutta esperienza a Milano. La città ha l’aeroporto internazionale peggiore del mondo! Siamo stati trattati così male che non ci potevo credere! Ugh!”