Opeth: Mikael Akerfeldt “I fan non possono dettar legge su quello che noi vogliamo suonare”
Mikael Akerfeldt, frontman dei progressive metallers svedesi Opeth, ha espresso quanto tradotto in merito al cambiamento stilistico della sua band, in occasione di una intervista a lui dedicata dal portale Metal Wani.
L’intervista originale, sotto forma di video YouTube, è disponibile sotto la citazione oggetto della qui presente notizia.
Non posso dettare le regole su quale tipo di musica sia buona o quale tipo di musica la gente dovrebbe ascoltare, ma devi anche porgerla diversamente. Anche se abbiamo fan che amano uno specifico disco o una specifica serie di album che abbiamo fatto, non possono a turno dettarci le regole su cosa dovremmo fare, perché facciamo semplicemente ciò che vogliamo fare. Non voglio confrontarmi con nessun altro artista, ma gli artisti che mi piacciono di più sono quelli che si sono evoluti. Non sono lo stesso ragazzo di quando avevo 19 anni. Ci sono molte somiglianze, ma non sono più lo stesso. Ho approfondito i movimenti con il mio stesso compimento musicale e ho così sviluppato e allargato i miei gusti musicali, e sarebbe strano se non avessi lasciato infiltrare ciò nel suono della musica che scrivo. In retrospettiva, penso che alcuni di questi album che abbiamo pubblicato abbiano ricevuto molte critiche – cattive critiche, ad esempio “Heritage” del 2011 – con il tempo ho incontrato molte persone e quando suoniamo canzoni tratte da quel disco oggi, è diverso da quello che era ( – si riferisce alla reazione dei fan – Nda ) quando l’abbiamo suonato all’epoca. Quando abbiamo suonato “The Devil’s Orchard” appena l’album era uscito, le persone erano tipo “Che diavolo è questo?”, mentre ora è solo una canzone che gli piace. Alcune persone, capisco non proprio tutte, ma alcune persone hanno abbracciato ( – nel senso di essere riusciti ad apprezzarlo – Nda ) “Heritage”, mentre all’inizio, forse costoro pensavano che non avremmo mai più suonato quell’album. Quello che è successo alla fine è che abbiamo dei fan ai nostri show che corrispondono ad ogni tipo di appassionato. Non sono solo i fan del metal, sono i fan del rock, i fan del prog rock o altro. Ad alcune persone piace questa era della band, ad alcune persone piace quell’era della band, ad altre persone invece piace ogni cosa. È una buona posizione per me. Ecco come sono. C’è stato un momento nella mia vita in cui ho pensato che non avrei mai ascoltato musica soft “ascolterò solo grindcore estremo, e basta”. Ovviamente, non era vero, perché alla fine ho scoperto Joni Mitchell, e ho scoperto la musica classica e la musica jazz, e ora non importa che genere sia. Se è buona musica, mi piace. Voglio essere in una band, in un ambiente musicale che spinge per questo, che spinge per l’espressione musicale indipendentemente dal genere e dalla libertà musicale. È così che percepisco le cose e in definitiva per me, come musicista, sono il miglior giudice di ciò che io stesso dovrei fare.