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Paul Di Anno (ex Iron Maiden): Il manager: “Ha bisogno dell’aiuto di tutti, temo il peggio”

Di Manuel Gregorin - 13 Marzo 2024 - 21:35
Paul Di Anno (ex Iron Maiden): Il manager: “Ha bisogno dell’aiuto di tutti, temo il peggio”

Stiepan Juras, manager del primo cantante degli Iron Maiden, Paul Di Anno, fa il punto della situazione sulla salute del singer. Nonostante l’esito positivo dell’operazione avvenuta in Croazia nel 2021, Paul ha ancora bisogno di assistenza quotidiana che al momento invece non è sempre possibile. Questo il messaggio scritto da Juras su facebook:

“Ciao a tutti gli amici e fan di Paul che si preoccupano sempre per lui e chiedono come stia volendo dare una mano. Scrivo questa risposta pubblicamente in modo che tutti voi abbiate una visione corretta della situazione ed in modo che possiate potenzialmente aiutare. Anche Paul è stato taggato in questo mio post. Paul è attualmente a casa sua nel Regno Unito, dove ha cercato, con l’aiuto di amici, di trovare il modo di curarsi nel proprio paese.

Tuttavia, per diversi motivi tra cui costi elevati, difficoltà nell’organizzazione logistica, assistenza poco efficiente, condizioni di vita impossibili, impossibilità di soddisfare autonomamente i bisogni fondamentali e fisiologici a casa propria, solitudine (che poi porta a conseguenze mentalmente pericolose) e molte altre ragioni, è ormai evidente che Paul non possa continuare le cure a casa sua. Non importa quante volte medici, infermieri e fisioterapisti vadano a casa sua, lui deve andare dove possa essere sotto costante cura.

Può sembrare strano e incredibile, ma quando è tornato dall’ tour, la sua gamba era in condizioni molto migliori rispetto a quando è partito. Anche qualche giorno fa Paul ne ha parlato su Facebook, e io voglio fare chiarezza. Durante il tour, viaggiare in aereo tutto il resto sono molto faticosi, ma lì Paul, ha qualcuno che ogni giorno lo aiuta ad andare a letto, ad andare in bagno, a fare la doccia ed ha un’infermiera che può visitarlo ogni volta che è necessario. Durante il tour brasiliano avrà un assistente personale, infermieri e fisioterapisti 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Inoltre, Paul ha scritto che la solitudine lo uccide mentalmente e lui è costantemente solo a casa sua, ad eccezione di alcune visite che gli fanno di tanto in tanto. Paul è arrivato al punto in cui deve essere quotidianamente affidato alle cure di qualcuno, perché se ciò non accade, temo il peggio.

Molti dei suoi amici, guidati da Kastro che si è preso cura di lui fin dall’inizio, hanno insistito sull’urgenza e mi hanno chiesto di trovare ancora una volta una soluzione affinché Paul vada in Croazia e continui il suo trattamento in clinica. Sebbene Paul abbia bisogno solo di pochi mesi di lavoro per poter camminare completamente, non è così facile. Ci sono numerosi ostacoli mentali come un disturbo da stress post-traumatico, depressione, ecc. più uno stile di vita non certo sano. Tutte queste cose sono malattie e non c’è da scherzare. Molti diranno (e anch’io l’ho pensato molte volte) che ‘Paul è così’, ‘Paul è nemico di se stesso’, ‘E’ lui il suo peggior nemico’, ecc., ma nessuno ha completamente ragione. Quella che lui sta combattendo è una battaglia difficile e può essere capita obiettivamente solo se visualizzata attraverso il prisma della malattia, e non del libero arbitrio e delle scelte personali.

Io sono solo un fan, in questo caso anche il suo manager, ma non sono un medico, né un mago. Le mie capacità sono limitate, anche se ogni giorno cerco di imparare. Paul è malato e ha bisogno di aiuto. I concerti finora lo hanno aiutato tantissimo, perché ora non deve più dipendere esclusivamente dalle donazioni, ma ha una fonte di reddito per le cure, però se c’è qualcosa di cui ho bisogno da tutti voi sono consigli e un altro tipo di aiuto. Se qualcuno di voi è amico intimo di Paul, aiutatelo, parlate con lui, aiutatelo con le questioni burocratiche nel Regno Unito e fategli capire che siamo tutti lì per lui, anche quando lui pensa che non sia così. Non ho mai affrontato tali difficoltà in vita mia, comprese quelle mentali, ma ho fatto del mio meglio per aiutarlo.

E tu, Paul, che stai leggendo questo messaggio, sappi che tutti ti amiamo e ti ricordiamo (quando stai attraversando un momento difficile e vorresti solo urlare) che siamo qui per aiutarti e che non c’è motivo per cui tu te la prenda con noi, indipendentemente da quanto sia difficile la tua situazione.

Sto lavorando per riportare Paul in Croazia a metà marzo per le cure e per far sì che si liberi dell’infezione e del gonfiore alle gambe. Tutti quelli che leggono questo post spero possano capire e dare una mano!

Stjepan“.