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Intervista Possessed (1987)

Di Stefano Ricetti - 10 Novembre 2012 - 0:10
Intervista Possessed (1987)

Intervista ai Possessed da parte di Piergiorgio “PG” Brunelli tratta dalla rivista H/M numero 13, anno 1987. In coda anche il live report del concerto di Londra tenuto dalla band all’Electric Ballroom, in cui Mike Torrao e soci hanno condiviso il palco con Voivod ed English Dogs, per una data ove “se dai muri usciva acqua, dagli speakers trasudava sangue sotto forma di speed velocissimo e violento (cit.)” e Jeff Becerra si godeva l’esibizione degli altri due gruppi in mezzo al pubblico.

Buona lettura.

Steven Rich

Londra. E’ un’invasione thrash, Voivod e Possessed in Europa in posizione di co-headliners. Tralasciando i Voivod che non sono venuti in promozione prima del tour, l’attenzione si concentra sui Possessed, soprattutto per Il fatto che i Voivod non hanno avuto il supporto della Roadrunner che non ha ritenuto importante l’evento e non l’ha spinto a dovere. Così eccoci qua negli uffici di Carnaby Street a verificare se il thrash satanico di questo quartetto californiano riuscirà a seguire le piste di Metallica, Slayer, Anthrax e Metal Church.

Mike Torrao — Il fatto che tutte queste bands abbiano ottenuto contratti con grosse etichette, è indubbiamente un vantaggio anche per noi.

Jeff Becerra — Anche Flotsam & Jetsam probabilmente otterranno un nuovo contratto, contrariamente a quello che molti pensano, la dipartita di Jason per i Metallica gli farà molto bene in termini di pubblicità perché i Metallica sono altrettanto popolari quanto molte delle maggiori bands non thrash. E’ un po’ come Dave Mustaine che dopo sette anni si fa pubblicità dicendo che era nei Metallica. (risata).

 

Jeff Becerra

 

Come sono iniziati i Possessed?

M.T. — lo e Mike Sus eravamo a scuola assieme. Suonavamo cose classiche come Iron Maiden e Judas Priest, poi abbiamo cominciato a sentire dei Venom e siamo andati a vedere un concerto degli Exodus, ho pensato che fossero fantastici. Poi siamo andati a vedere concerti dei Metallica ed abbiamo deciso di cambiare genere. E’ stato quello il momento in cui sono cominciati veramente i Possessed. Jeff è entrato nella band, ma inizialmente non doveva essere lui il cantante, abbiamo cercato un vocalist per molto tempo…

J.B. – E non siamo riusciti a trovarlo… (risata colossale).

M.T. — Provammo un chitarrista che però, pur avendo una bella voce, era troppo affascinato da bands come Ratt, Motley Crue, ecc… non era adatto per noi.

J.B. — Era un testa di cazzo.

M.T. — Così l’abbiamo licenziato ed un paio di mesi dopo abbiamo preso Larry. In quel momento Jeff aveva già cominciato a cantare ed all’inizio, ti assicuro, era veramente orribile. Abbiamo delle cassette degli inizi di carriera, in cui lui sembra il cantante dei Bathory. E’ da lì che abbiamo cominciato, la Thor Records ci ha mandato un contratto prima ancora che suonassimo Il nostro primo concerto, ma non ha funzionato con loro. Brian della Metal Blade Records ci ha mandato un contratto per un singolo in una compilation (Metal Massacre vol. 6) e quella fu la nostra prima pubblicazione discografica. Non so cos’è successo con la Metal Blade, credo che volessero offrirci un contratto, ma noi abbiamo firmato con la Combat e tutto sembra aver  funzionato a dovere con loro.

 

Mike Torrao

 

Il problema dei cantante ora dovuto alla mancanza di validi cantanti nella scena di San Francisco, oppure ci vuole una voce particolare per cantare nei Possessed?

M.T. — Non è che l’abbiamo cercato intensamente, non volevamo avere troppa gente nella band.

Mike Sus — Una band numerosa crea troppi problemi.

J.B. — E poi c’è meno gente con cui dividere i soldi.

M.T. — Sì, quello è il punto principale. Avevamo bisogno di due chitarristi e questa era una cosa importante. Non volevamo diventare troppi e Includere musicisti con prospettive diverse.

M.S. — Siamo tutti molto affiatati e non abbiamo bisogno di nessun altro.

M.T. — È la stessa cosa che è successa con l’altro chitarrista. Il suo atteggiamento incasinava tutti noi e la sua influenza era molto negativa. Veniva da un sobborgo fuori San Francisco, una specie di pianeta alieno dove la gente è tutta verde e ha le antenne.

M.S. — Noi siamo di una cittadina vicino a Oakland, a 20 minuti da San Francisco.

San Francisco è decisamente la capitale del thrash metal. A parte gli Slayer e i Flotsam & Jetsam, quasi tutte le altre bands provengono da Frisco. Come mai, e com’è la situazione al  momento?

J.B. — La scena locale è troppo saturata. Ci sono troppe bands…

M.T. — Non sembra che il thrash al momento sia così importante nella zona della baia.

J.B. — Non è più molto divertente suonare a San Francisco. Preferiamo uscire dalla città e vedere posti nuovi, perché l’atteggiamento di molti kids è quello di sufficienza nei confronti di molte bands che hanno suonato troppo sempre negli stessi clubs della zona. Finiscono per perdere interesse, perché vogliono vedere delle facce nuove.

M.T. — Qualsiasi altro posto ti apprezza molto di più perché sei di San Francisco e sei una novità. Abbiamo suonato centinaia di volte nella nostra città natale, è come se lì fosse un po’ terra bruciata per noi. Ci conoscono tutti.

M.S. — Sarebbe interessante spostarci a Los Angeles, dove cominciano a proliferare un po’ le bands di thrash oltre agli Slayer. Ci sono Agent Steel, Dark Angel e Hirax che si stanno facendo largo.

M.T. — A San Francisco è difficile emergere al momento. Ci sono una miriade di thrash garage bands che non hanno sbocchi perché moltissimi clubs sono chiusi e costa molti soldi uscire dalla città ed andare a suonare altrove. Noi siamo stati fortunati perché quando abbiamo cominciato tutto era così importante. Bastava suonare “Loud and Fast” ed era facile trovare un concerto. Tutti adesso suonano in quel modo e si trovano in un vicolo cieco perché non riescono a fare concerti, guadagnare dei soldi ed uscire da San Francisco.

Parlando di prodotti discografici, la copertina di “Beyond The Gates” ha un disegno ed una confezione molto interessante e suggestiva, aprendo il disco sembra quasi di entrare attraverso i cancelli dell’inferno, esposti alla contaminazione di un thrash metal incandescente come Il fuoco dei dannati.

M.S. — E’ una copertina molto costosa. Quasi il triplo rispetto alla media. 75 cents contro 29.

J.B. — E’ stata un’idea della casa discografica.

M.T. — I colori sono molto suggestivi.

J.B. — Volevamo metterci un disegno di Beep Beep. (risata).

 

Larry Lalonde

 

Non avete l’aria di essere molto amici con bands come gli Stryper.

M.T. — No, non è vero. Abbiamo anche pensato di fare una tournée insieme, sarebbe “The Heaven and Hell Tour”. Sarebbe molto bello perché loro sono così diversi da noi. In effetti non li abbiamo mai incontrati e tutto questo contrasto nei loro confronti è a livello di scherzo. Mi chiedo se siano seri in quello che fanno, oppure se si tratta di un mezzo per rendersi popolari.

Larry Lalonde — lo li conoscevo prima che si chiamassero Stryper, erano molto diversi… erano normali.

M.T. — lo so che non dicono parolacce.

Voi sembrate essere particolarmente affascinati dal demonio.

G.B. — Sì, è qualcosa di molto interessante e stimolante. Purtroppo c’è troppa gente che ha cercato di copiarci, anche se sono delle signorine, usando il demonio come mezzo per farsi pubblicità. E’ questo Il motivo per cui noi siamo un po’ usciti da questo tema, per evitare di essere confusi nel marasma generale. Non vogliamo essere categorizzati, anche perché la gente finisce per non prenderci seriamente, because we mean it, man.

Piergiorgio Brunelli

 

 

POSSESSED LIVE

Il thrash metal non è musica per “signorine” e questo è certo. Prima del concerto di Voivod e Possessed all’Electric Ballroom, credevo che fosse musica per amanti del rock in cerca di sensazioni forti, con una seria compulsione all’headbanging. Dopo questa sera ho cominciato ad avere seri dubbi sulla sanità mentale di molta gente. E’ stata una di quelle situazioni in cui una madre o un padre qualsiasi rabbrividiscono solo al pensiero di avere un figlio coinvolto. L’Electric Ballroom era trasformato in un carnaio di pazzi. Davanti al palco, durante il set di tutte le band (c’erano anche gli English Dogs) si è scatenato un pandemonio, intendo a molti concerti di thrash e punk (soprattutto) ci sono gli occasionali fans che saltano sul palco, salutano la folla e tra gli applausi imitano Klaus Dibiasi lanciandosi a tuffo carpiato sulla massa sottostante, questo è normale o quasi.
Quello che è accaduto è stato un’amplificata esagerazione di questa fenomenologia, con decine di “tuffatori” completamente ubriachi in perenne esibizione.

Con gli English Dogs le cose sono rimaste relativamente sotto controllo, ma la situazione è degenerata non appena i Voivod hanno messo piede sul palco. I due responsabili della sicurezza ai lati degli speakers hanno cominciato a sudare le proverbiali 8 camicie (quella extra era dovuta alla temperatura tropicale della hall che sembrava grondare sudore dai muri da tanto vapore acqueo era nell’aria) tirando la gente giù senza mezze misure, rimettendo a posto speakers rimossi, riassestando aste fuori posizione. Se dai muri usciva acqua, dagli speakers trasudava sangue sotto forma di speed velocissimo e violento. Snake “Thrashing to the Death” si sta divertendo un mondo attorniato da questo tumulto incontrollato. Da buon “Warrior” dello speed, questa “Overreaction” non lo smuove per nulla, anzi, sembra appagato.

Mentre i Voivod suonavano, Jeff Becerra dei Possessed era tra il pubblico enfatizzando una sorta di rapporto alla pari che entrambe le bands sembrano avere nei suoi confronti. Jeff stesso, dopo l’intervista alla MFN si era fermato a lungo a parlare con alcuni punks che stanno in pianta stabile a Carnaby Street, mostrando di non avere complessi di superiorità nei confronti di nessuno. Quelli della sicurezza sono in piedi mischiati alla band, quasi ne facessero parte integrante. Uno di loro, serafico ormai, accompagna con un gesto quelli che invadono, non avendo più né la forza, né la voglia di spingerli. Nei marasma generale vari episodi divertenti si delineano, soprattutto quando la marea umana, invece di fungere da cuscino, si apre abbattendo con un tonfo i malcapitati tuffatori.

 

Possessed

 

This song is dedicated to the devil: “The Beasts of the Apocalypse” si abbatte come una mannaia. Snake dei Voivod è ai lati del palco, arrampicato sugli speakers ed aizza la folla. Il delizio collettivo targato Possessed continua sotto il ritmo incalzante di “March to Die”, “Seven Churches”, “Phantasm”, che hanno la forza di mille Schwarzenegger scatenati. Le teste roteano, i corpi sudati si spingono, scalano il palco come un’orda di cavallette. Il responsabile del lato sinistro, sconsolato, prende la giacca e se ne va: ne ha avuto abbastanza di proteggere con il suo corpo Mike Torrao che per tutta la sera ha suonato dal fondo dei palco dietro di lui. Mike, il  proprietario di Shades (sponsorizzatori del concerto) lo sostituisce, ma non è capace di controllare la situazione. Il palco è invaso da avanzi di essere umani fuori di testa. I Possessed non possono continuare e si ritirano nei camerini. “I hear the sounds of insanity/Master… save the torment that beckons for me” (Beyond the Gates).


Piergiorgio Brunelli

Articolo a cura di Stefano “Steven Rich” Ricetti