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Rebellion (Tomi Gottlich)

Di - 22 Luglio 2002 - 22:27
Rebellion (Tomi Gottlich)

Come sicuramente tutti sanno, i Rebellion, sono il gruppo formato da Uwe Lulis e Tomi Gottlich dopo la loro fuoriuscita dai Grave Digger, seppur avvenuta in tempi diversi. Certamente il gruppo deve ancora molto alla band di provenienza dei due, ma è altrettanto vero che le idee non mancano, vedremo cosa sapranno fare in futuro. Intanto sono riuscito a contattare un simpatico e disponibilissimo Tomi, sentiamo ( o meglio leggiamo) cosa mi ha raccontato.

Dunque Tomi, iniziamo col parlare del vostro primo cd. Avete scelto un concept tratto dal “Macbeth” di Shakespeare, non certo un argomento facile, per voi è stato difficile trasporlo in musica?
No, non molto. Io ho studiato letteratura inglese all’università, e ho abbastanza esperienza per analizzare un opera letteraria, trovarne i punti essenziali e metterli insieme in una struttura nuova simile nei significati. L’analisi dell’opera ha ovviamente richiesto molto lavoro, ho dovuto ripercorrere 200 anni di opinioni sul “Macbeth” e ho dovuto leggermi parecchie centinaia di pagine scritte proprio su quest’opera. Ho cercato di prendere i punti di vista più interessanti, oltre ad avervi aggiunto il mio, sul “Macbeth, per avere una trasposizione in musica che potesse essere sempre un interpretazione del testo originale. Spero che il nostro lavoro possa essere capito per quello che è. Alla fine è stato un grosso lavoro,ma io me ne sono veramente gustato ogni minuto.
Tutti i musicisti coinvolti nei Rebellion sono piuttosto conosciuti ( oltre ai due ex Grave Digger troviamo Randy Black alla batteria, Michael Seifert alla voce e Bjorn Eilen alla chitarra), pesi che questo sia un vantaggio o piuttosto che possa creare dei problemi?
È sempre un vantaggio suonare con musicisti esperti. I problemi che potrebbero eventualmente crearsi si possono risolvere con un attenta pianificazione del lavoro.
So che tra poco avrete l’opportunità di esibirvi al Wacken open air, ma cosa ne pensi di questi enormi festival?
Questi festival sono sicuramente una grossa occasione per la band, visto che ci danno l’opportunità di esibirci davanti ad un pubblico certamente maggiore di quello che potremmo avere da soli. I fan hanno la possibilità di vedere un gran numero di band al costo di un solo biglietto, ma non possono certo essere vicini alle band come in un club, credo quindi si tratti di una situazione diversa, ma certamente non brutta.
Quali sono, secondo te, le canzoni che possono rappresentare al meglio il sound dei Rebellion?
Tutte le mie canzoni sono come bambini, ho visto ciascuna di loro crescere, ho cercato di dar loro abbastanza spazio per poter sviluppare il proprio carattere e ho inoltre cercato di rendere ognuna di loro true heavy metal al 100%. Non puoi chiedere ad un padre quale sia il suo miglior figlio, credo che questa scelta vada fatta da voi, critici e fans. Credo che questa opinione sia condivisa da tutti nel gruppo.
Ho notato come le vostre canzoni possano a volte ricordare quelle di “Tunes of War”, si può quindi dire che tu e Uwe avete un feeling particolare con quel disco?
Non c’è un particolare feeling. L’organizzazione base del songwriting per quest’album è stata uguale a quella usata per “Tunes of War”. Considera il fatto che quel disco è stato scritto interamente da Uwe e me, sarebbe strano se “Shakespeare’s Macbeth- a Tragedy in Steel” non avesse certe somiglianze.
So che probabilmente non ne parli volentieri, ma come mai tu e Uwe avete deciso, seppur con tempi diversi, di lasciare i Grave Digger?
Io e Uwe abbiamo entrambi lascito per problemi privati e personali all’interno della band. E non voglio dire nulla di più riguardo questa storia. Ho passato un grande periodo coi Grave Digger e non voglio guardare al mio passato con rabbia solo perché certe cose sono andate troppo in là rispetto a quanto avrei voluto. La nostra nuova band si chiama Rebellion, e tutte le nostre energie sono dirette alla band e al nostro futuro, senza dimenticare il nostro passato (un passato e molti albums di cui siamo entrambi orgogliosi!).
Cosa avete in programma per il futuro?
Vorrei rimanere come sono adesso: felice di quello che ho fatto e soddisfatto della piega che ha preso la mia vita, musicalmente questo significa riuscire a mantenere il gruppo così com’è adesso, continuando divertirci jammando, suonando e lavorando con i Rebellion, spero di poter registrare presto il secondo album e spero anche che avremo la possibilità di suonare in altri stati oltre la Germania (come l’Italia).
Ormai è passato un po’ di tempo dall’uscita del vostro cd, qual è stata la reazione da parte del pubblico?
Il responso, sia durante e dopo i nostri che sul nostro sito è stato veramente buono, le vendite procedono piuttosto bene e noi siamo decisamente soddisfatti.
Ok Tomi, siamo giunti alla conclusione, grazie infinite per la tua disponibilità. Il finale ora è tutto per te!!!!!!!!
Il messaggio nell’ heavy metal è: siate diversi!
Siate diversi dalla società, siate onesti e credete in voi stessi!
Keep it Heavy: Tomi
Beh, grazie tante Tomi, tanti personaggi che fanno parte del nostro universo musicale dovrebbero conoscere il bassista tedesco, forse capirebbero cosa significa la parola umiltà!
Per avere maggiori informazioni sui Rebellion date un occhiata al loro sito www.rebellion.st