Recensione libro (Swedish Death Metal)
SWEDISH DEATH METAL
La vera storia del Death Metal Svedese
di Daniel Ekeroth
Le Tempeste 12
464 pagine illustrate
16×23
ISBN 978-88-96131-45-9
22,00 Euro
www.tsunamiedizioni.com
E’ bello immaginarsi Daniel Ekeroth, autore del libro Swedish Death Metal – La vera storia del Death Metal Svedese -, come perenne idealista, uno di quei sognatori vecchia maniera, personaggi che probabilmente al giorno d’oggi non riuscirebbero più nemmeno a germogliare, in un’epoca dove, oltre la durissima crisi economica, la caduta dei valori, l’arrivismo sfrenato e il continuo calo in termini di numeri di figure di riferimento illuminanti, si sta riducendo una parte di mondo allo stremo culturale.
Il Nostro inizia a scrivere quella diverrà poi opera monumentale, quasi per caso, dopo essersi messo in testa di stilare la lista dei demo Death Metal svedesi che mancavano alla sua collezione, come spiegato all’interno di un’intervista curata da Barbara Francone e apparsa sul numero di ottobre della rivista Rock Hard Italy. Quando c’è passione, si sa, da cosa nasce cosa e il buon Daniel in pratica passa cinque o sei anni della sua vita impegnato nella ricerca di tutto quanto riguardasse quella branchia di musica estrema nata all’interno della Sua nazione, fino a quel momento, ai margini del mercato HM, con qualche splendida eccezione (Heavy Load su tutti). Oltre alla stesura dell’opera, va ricordato, l’autore lavora a tempo pieno in una scuola, gira il mondo con gli Insision in tour e all’occorrenza spende tempo in studio a incidere musica.
Swedish Death Metal uscì originariamente nel 2006 e quest’anno vede per la prima volta la luce in lingua italiana, grazie al sempre accorto lavoro della Tsunami Edizioni e alla traduzione operata da Stefani Renzetti insieme con Massimo Baroni. Quattrocentosessantaquattro pagine che trasudano dedizione ed impegno, pregne di racconti di prima mano, integrate da una miriade di foto – delle quali tantissime inedite – a corollario riguardanti band, copertine, demo, manifesti di concerti, flyer, estratti di fanzine e ancora molto altro, il tutto rigorosamente in bianco e nero.
Il libro costituisce un lungo viaggio attraverso le putride e nere viscere del Death Metal giallazzurro che ha inizio sin dalla ben riuscita copertina di Nicke Andersson e che poi scandaglia vita, morte e miracoli di band fondamentali per la nascita e la crescita di un genere senza distinzioni di sorta in base al lignaggio, passando da quelle seminali che hanno dettato le regole del gioco e poi sono sparite dopo un manipolo di concerti ai gruppi che ce l’hanno fatta, come si suol dire in questi casi, ensemble del calibro di Entombed, Unleashed, At The Gates, Hypocrisy, Opeth, solo per citarne cinque.
Il volume si snoda attraverso nove capitoli, partendo dalle origini fino ad arrivare ad un excursus denominato “I morti vivono ancora” ove Ekeroth viviseziona gli stili e i sottogeneri scaturiti successivamente al Death Metal originario: Grind, Death N’ Roll, Retro-Thrash, Death Metal Estremo e Retro-Death. In chiusura un’enciclopedica e monumentale rassegna intitolata “Swedish Death Metal – le band dalla A alla Z” che racchiude biografia, discografia e line-up dei protagonisti. Appena dopo un ben ideato tributo alle fanzine dell’epoca, con ovviamente comprese anche quelle realizzate da membri di Entombed, Dissection, Tiamat, At The Gates e, per finire, un doveroso elenco comprensivo di mini-bio dei personaggi principali della scena, fra i quali spicca Quorthon dei Bathory, mancato nel 2004.
Annichilenti per onestà intellettuale ed etica sul lavoro le pagine introduttive, nelle quali Daniel Ekeroth disegna quello che potrebbe essere il manifesto per i libri che trattano di musica secondo coscienza, fatti in primis per divulgare e marcare a fuoco una testimonianza, che altrimenti verrebbe scalfita dallo scorrere tempo con il rischio di ingiallire fino a scomparire del tutto, lasciando quindi poi campo libero agli stereotipi vomitati dai tromboni generalisti di turno, campioni di superficialità.
Swedish Death Metal – La vera storia del Death Metal Svedese è opera realmente affascinante e al di sopra di qualsiasi sospetto, valevole sia per i Deathster incalliti quanto per chi non è mai andato troppo oltre gruppi mondiali quali Possessed, Dissection, Death, Morbid Angel, Cannibal Corpse, Entombed, Autopsy e Carcass, come lo scrivente.
Tanto di cappello quindi a Daniel Ekeroth, uomo che sentenziò: “quando il mondo crollerà , l’heavy metal sarà l’ultima cosa a rimanere in piedi”.
Stefano “Steven Rich” Ricetti