Recensione libro (Va Pensiero – 30 anni di Rock e Metal in Italiano)
Va Pensiero
30 anni di ROCK e METAL in Italiano
di Gianni Della Cioppa, Walter Bastianel e Marco Priulla
380 pagine
20 Euro
www.edizionicrac.blogspot.com
Il nuovo parto librario di Gianni Della Cioppa si intitola Va Pensiero, 30 anni di ROCK e METAL in Italiano e vede la luce per la casa editrice Crac Edizioni, che già diede i Natali al fortunato Il Negromante del Rock, ovvero la storia di Steve Sylvester dei Death SS.
“Rock e metal cantato in italiano. Un ossimoro? Eppure in trent’anni di storia tante cose sono state fatte e scritte. Tanta buona musica è stata suonata. Queste pagine, tra schede esaurienti, discografie dettagliate, testi, raccontano un lungo viaggio, fatto di chitarre elettriche, sogni e speranze. Dai nomi più noti come Timoria, Litfiba, Karma, Ritmo Tribale e tanti altri, fino alle band misconosciute, ma ugualmente importanti. Senza abbandonare i sentieri del rock e del metal, non manca lo spazio per i gruppi di confine, tra pop, indie e cantautori, le “anomalie”, i gruppi dialettali, le etichette specializzate e persino le compilation. La chiusura è affidata ad alcune interessanti interviste a musicisti, giornalisti e operatori del settore. Questo libro è il primo vero tentativo di compiere una mappatura delle band italiane che hanno orgogliosamente scelto, con tutte le difficoltà annesse, di suonare rock e cantare in italiano”.
Questo quanto scritto sul retro della pagina patinata rappresentante la copertina: un’analisi oggettiva e sincera sui contenuti dell’opera, che si può tranquillamente definire epocale, senza timore di esagerare, così come fu per Italian Metal Legion, refusi esclusi. Un lavoro ciclopico, d’altronde 380 pagine non sono noccioline, per di più con nulla lasciato al caso, grazie anche alla collaborazione di due appassionati competenti come Walter Bastianel e Marco Priulla, oltre a Marco Refe, mastermind della Crac Edizioni, coinvolto non solamente nelle vesti di editore puro.
Gianni&Co. giustamente si concentrano su di un periodo storico che parte dagli anni Ottanta, sufficientemente vergine a livello editoriale, quantomeno a 360° in ambito rock, evitando di l’analisi del decennio precedente, quello del progressive, già ampiamente setacciato, trasversalmente e non, da numerose pubblicazioni del passato.
Una rimembranza personale riguardo due band in particolare: Bazooka e Strana Officina, in quel periodo formidabile, facendo HM cantato in I-T-A-L-I-A-N-O, laddove l’idioma d’Albione era veramente imperante, parevano davvero dei Marziani, tanto risultavano anacronistici, quantomeno per una buona fetta di pubblico. Mettiamoci poi l’esterofilia cronica e la frittata era fatta… Tanto di cappello a Loro, per quella scelta, che dimostrava coraggio a tonnellate. Dei veri pionieri. Fine dell’inciso.
Al di là delle schede relative alle band coinvolte, che di fatto costituiscono il core business del libro, le sezioni che conferiscono la classica marcia in più e che quindi rendono molto appetibile il lavoro sono quelle iniziali e quelle poste in chiusura. Nelle prime Della Cioppa illustra, invero con la giusta lucidità e il sacrosanto disincanto che in questi casi è d’obbligo, le modalità con le quali è stato ideato Va Pensiero, per poi avventurarsi sulle origini del rock interpretato nell’idioma italico. Altrettanto interessanti – soprattutto per chi è anche musicista, indipendentemente dagli anni di milizia – le interviste collocate in fondo al libro, ove vengono vivisezionati addetti ai lavori del calibro di Federico Guglielmi, Giancarlo Passarella, David Bonato, Mario Riso e Nicola Zaccardi, gente che non si risparmia e spara a zero, quando l’occasione lo richiede, con cognizione di causa.
Tornando alle schede, è bello ritrovare e leggere, fra le tantissime altre, quelle di Alter Ego, Arpia, Gli Atroci, Axevyper, Bazooka, Big Ones, Cappanera, Compagni di Baal, Dhamm, Dunwich, Epica, Exilia, Fiaba, Dario Fochi, Folkstone, Gow, Guardiani di Frontiera, Hyaena, Impero delle Ombre, In.si.Dia, Juglans Regia, Legec, Lipstick, Paolo Morbini, Nevrotic Sisma, New Age, Neurodeliri, Ossimoro, Progetto Sinergia, Rio Bravo, Rosae Crucis, Sabotage, Scomunica, Pino Scotto, Il Segno del Comando, Serena Rock Band, Severance, Sharks, Strana Officina, T.I.R., Roberto Tiranti, Trinakrius, Vanadium e Vanexa.
Ovviamente il libro tratta il rock tout court, in tutte le sue declinazioni, all’interno dei diversi capitoli, passando attraverso Negazione, Negrita, Tre Allegri Ragazzi Morti, Afterhours, Diaframma, Litfiba, Ritmo Tribale, Timoria etc etc e, molto onestamente, come l’etica impone in questi casi, va anche a scomodare fenomeni commerciali che pur sempre posseggono qualcosa di legato al leitmotiv del volume, quali Vasco Rossi, Ligabue, Elio e le storie Tese, Negramaro, Le Vibrazioni, Subsonica, Marlene Kuntz.
Va Pensiero si completa di numerosi box, dedicati a festival, etichette, raccolte, realmente accattivanti quelli intitolati “Cosa nostra” e “Rock & metal in italiano: le anomalie” ove trovano spazio realtà come Kurnalcool, Longobardeath, Malnàtt, Nanowar of Steel, Tossic, The Black, Paul Chain, Deus ex Machina e Furvus.
380 pagine che molto probabilmente passeranno alla storia, in virtù dell’inclinazione enciclopedica che le ha forgiate, non solamente nell’acciaio, come si è usi leggere su questi schermi, ma per il PIMR (Prodotto Interno Musicale Rock), questo e altro. Con le dovute eccezioni, s’intende…
La prefazione del libro è curata da Omar Pedrini (ex Timoria).
Stefano “Steven Rich” Ricetti