Report: Bernie Marsden & Micky Moody a Moncalieri (TO)
Ex-chitarristi dei Whitesnake in concertoIeri sera (10 aprile 2005) al McRyan’s di Moncalieri hanno suonato i due co-fondatori dei Whitesnake (ovviamente assente il terzo fondatore, ossia David Coverdale!), i due bluesmen, Micky Moody e Bernie Marsden, supportati onstage da una tribute band locale, gli Onyria.
Attorno alle 22 una band di supporto (scusate ma nessuno ha detto il nome e quindi non ho informazioni più dettagliate) si lancia in una serie di covers che spaziano tra Hendrix, Led Zeppelin, Van Halen e quant’altro. Tutti tecnicamente dotati, in special modo il tastierista (novello Jon Lord con assoli di simil-hammond!) e un giovane chitarrista veramente virtuoso. Un po’ prolissa la cover finale, ovvero la classica “Smoke on the water” e un po’ troppo monotona la versione di “Highway star” che il cantante/bassista della band ha cantato molto più bassa dell’originale, ma comunque un’ottima band (ma qualcuno mi informa sul nome?). Alle 23 appena passate, salgono onstage Bernie Marsden e Micky Moody. La prima cosa da notare è l’afflusso minimo di persone che dispiace moltissimo considerata la “Storia” passata di questi due signori inglesi. Bernie è notevolmente appesantito mentre Micky è più o meno uguale al video di Donington del 1983, con in testa una bandana e i soliti baffi. L’inizio è subito entusiasmante, un duetto a colpi di assoli blues che emoziona tutti i presenti riportando indietro nel tempo, poi iniziano le canzoni dei Whitesnake e quel ritmo… si è “Walking in the shadow of the blues”. Qualcosa non va, il cantante degli Onyria (che accompagnano i due per tutto il minitour italiano) ha la voce molto bassa e fatica non poco, mentre al suo fianco una bella corista in abiti succinti interviene ottimamente nei ritornelli. Il cantante spiega tra un pezzo e l’altro quanti problemi hanno dovuto superare, da un incidente al batterista precedente una settimana prima dei concerti ad una noiosa influenza che mina le sue corde vocali. Si prosegue con “Love Hunter”, “Aint’ no love in the heart of the city”, mentre i due chitarristi si mantengono un po’ in disparte dispensando il feeling solo fra loro due e trascurando di fare un po’ “comunella” con la band che generosamente li accompagna. Nota di merito al batterista che ha dovuto imparare i pezzi veramente in fretta ma non fa rimpiangere i grandi che hanno accompagnato in passato sul palco queste due leggende ormai attempate. Parte l’intro di “Here I Go Again” (pre-registrata) e il cantante degli Onyria fa cenno ad una persona vicino al palco di salire onstage. Mi ci vuole poco a riconoscere nel look simil Paul Rodgers il cantante dei torinesi Redlynx, Chris Heaven, che impugnato il microfono parte a testa bassa nel ritornello mettendo tonnellate di grinta e facendo voltare di colpo Moody verso di lui stupito. Strane occhiate tra Heaven e Marsden e la canzone continua riportando nuovamente la memoria indietro di vent’anni e ricordando nel timbro e nelle movenze il Coverdale che fu. Nel finale Heaven blueseggia un po’ e poi stringe la mano a Marsden che sorride compiaciuto. Il vocalist degli Onyria ormai al limite delle sue possibilità riprende a cantare e “Fool for yuor loving” è un mito come sempre.
A fine concerto i due si lasciano fotografare e firmano autografi (mentre vendono cd ai fans) senza tirarsi mai indietro.
Un buon concerto che necessitava solo di un pubblico più presente.