Report: Bud Tribe e X-Hero a Cadriano (BO)

Di Stefano Ricetti - 16 Maggio 2006 - 8:28
Report: Bud Tribe e X-Hero a Cadriano (BO)

Report del concerto di X-Hero e Bud Tribe al Lowenhof pub tenuto il 13 maggio 2006 in quel di Cadriano(Bo), più amare considerazioni da parte di chi scrive…

Serata all’insegna delle sonorità anni ottanta al Lowenhof di Cadriano (Bo): X-Hero di supporto ai Bud Tribe. Il pub è molto bello, possiede interni in legno e dispone di un parcheggio generoso: per di più è sabato sera, quindi si potrebbero evitare le dolorosissime levatacce dei giorni lavorativi post concerto: sembra quindi che vi siano le migliori premesse per una serata con numerosi convenuti, cosa purtroppo che non si verificherà. A tal proposito consentitemi un piccolo sfogo: da sempre so che gli italiani hanno il “sedere” pesante per recarsi ai concerti, a meno che non si tratti dei soliti grossi nomi che, tra l’altro, hanno anche prezzi di ingresso di rilievo, ma evidentemente questo conta poco qui da noi.

Le cover band riescono a riempire i locali, specialmente in questi ultimi anni, mentre leggende viventi come i Bud Tribe, che propongono brani propri, riescono a richiamare solamente i fedelissimi. Il sabato sera è sacro, soprattutto per i metallari che hanno la ragazza, che nella maggior parte delle situazioni preferisce uscire e recarsi da altre parti piuttosto che “sopportare” un concerto di heavy metal, anche se questo costa solamente 10 Euro (comprensivo di consumazione, tra l’altro!).

Supporto incondizionato quindi a personaggi come Andrea “Benny” Bernini che, nonostante delusioni come quella dell’altra sera, si ostina caparbiamente a proporre concerti “difficili” e a promuovere nuove iniziative musicali (vedi il Take Off Contest in compagnia di TrueMetal di recentissima attuazione). Come ripeto, le facce presenti fra la folla sono più o meno le solite, mentre fra le star convenute per vedere il vecchio Bud vi è Alberto Simonini dei Crying Steel (unico membro della storica band bolognese a essere presente), che è stato visto e contattato con piacere dai convenuti. Altra presenza significativa, il collega e amico Alessandro “Zac” Zaccarini, alla sua “prima” con i Bud Tribe.

Nella foto: X-Hero

Gli X-Hero di Mirko Galiazzo aprono le danze alle 23 precise, fornendo una prova di tutto rispetto grazie all’esperienza maturata in tanti anni e alla disillusione generale, che permette di suonare per il gusto di farlo e fregarsene di tutto quanto fa da contorno alla musica, l’unica vera protagonista del credo dei vicentini. Mirko & Co. hanno sciorinato brani di hard rock di non facile assimilazione al primo ascolto, pregni di cambi di tempo e assoli vari, il tutto condito da scorribande nel prog metal. Nei prossimi mesi dovrebbe anche uscire del loro materiale nuovo, quindi attenzione alle news su TM! Alla fine del concerto il singer si è detto soddisfatto, così come i convenuti, quindi pollice verso l’alto senza alcun dubbio!

Nella foto: Bud e Bid Ancillotti della Bud Tribe

Il tempo di cambiare il palco ed è la volta dei Bud Tribe, band capitanata dallo storico cantante della Strana Officina Bud Ancillotti che vede al basso suo fratello Bid , dietro le pelli il micidiale batterista dei Sabotage Dario Caroli e l’altro Sabotage Leo Milani alla solista. Il suono è fiero e potente e rende giustizia ai Nostri che non lesinano energia a tonnellate. I brani si susseguono senza sosta: si passa dai cavalli di battaglia della “Strana” come Viaggio in Inghilterra, Metal Brigade e Officina, ai brani della Bud Tribe vecchi e nuovi (il pezzo Non Finirà Mai uscirà nel prossimo Cd) oltre a un paio di cover azzeccate (Sin City degli Ac/Dc su tutte). L’audience dimostra di gradire, i Bud Tribe non si risparmiano e come al solito lasciano alle loro spalle un pubblico soddisfatto. La performance finisce quasi alle due di notte.

Il problema, come scrivevo prima, sono i numeri: poco più di cinquanta persone sono TROPPO POCHE per delle leggende viventi e soprattutto ancora credibili come X-Hero e Bud Tribe. E’ vero che il giorno successivo avrebbe suonato Di’Anno all’Estragon, ma di fronte a un pubblico che spesso e volentieri si lamenta dei concerti fissati nei giorni lavorativi e dei sabati sera esclusivamente riservati ai trend modaioli, questa poteva essere una buona occasione per dimostrare esattamente il contrario. Il metallo animato dalla genuina e per certi versi ingenua passione dei decenni scorsi è probabilmente morto e sepolto.

Questi funesti pensieri (ormai certezze) sono stati ulteriormente protocollati al mio ritorno, dalle parti di Brescia, dopo più di duecento chilometri percorsi a altri centoquaranta ancora da fare, alle prime luci dell’alba (ore cinque del mattino c.a.) con Marriage of Heaven and Hell part One dei Virgin Steele in sottofondo e l’ultima sigaretta della nottata fra le labbra. Da inguaribile appassionato mi illudevo che ciò non fosse vero: probabilmente è ora di cambiare pagina, io per primo, per cercare di non essere fuori dal tempo e risultare anacronistico all’interno delle cronache riguardanti l’HM contemporaneo.

Stefano “Steven Rich” Ricetti