Report: Masters of Rock Festival (Repubblica Ceca)

Di - 25 Luglio 2006 - 18:40
Report: Masters of Rock Festival (Repubblica Ceca)

Estate, tempo di festival per il popolo metallaro e Trumetal risponde “presente”!

Nelle righe successive Claudio “Squilibrio” Contessi (che ringraziamo, ndg) ci racconta nei dettagli com’è andata al Masters Of Rock in Repubblica Ceca. Lascio pertanto a lui la parola, buona lettura!

14-16 Luglio 2006

Wacken? Bang your head? Sweden Rock? Gods of Metal? Cornetto Free Music Festival? Macchè, quest’anno le vacanze metallare le ho fatte al Masters of Rock a Vizovice, un paesello vicino a Zlin, nella punta orientale della Repubblica Ceca (vacanze perchè ho aggiunto una tappa a Bratislava prima e 3 giorni sul lago Balaton in Ungheria poi, ma non è questo luogo per parlarne…

LOCATION & ORGANIZATION

Il concerto si svolge in un’area enorme destinata a liquoreria, il palco non è immenso ma la capienza dell’area è abbondante. Da Zlin si può tranquillamente arrivare con il trenino, che è pieno di metallari e che pare un treno di deportati, sopratutto quello speciale delle 2:30 di notte per il rientro.
Ci sono tribune a destra, frontali (ma con in mezzo il mixer su una torre a coprire lo stage) e a sinistra del palco (quest’ultime sono su un soppalco ben riparato all’ombra). La piana è d’asfalto, niente erba…
Accoglienti le serie di stand con griglie varie, si può mangiare dal prosciutto di Praga (strepitoso), alla carne, ai wurstel, fino agli spaghetti cinesi (disgustosi) e ai gyros. Insomma 3 giorni di carne a colazione, pranzo e cena!
La birra è ottima (Pilsner, Urquell), poco gasata, non gonfia, non procura il classico mal di testa del giorno dopo e mezzo litro costa “l’esorbitante” cifra di 1 euro! Insomma ne ingurgitavamo almeno una dozzina di bicchieri al giorno, tenete conto che riuscivo a raggiungere (mediamente) la location del festival alle 3 del pomeriggio…
Presenti cabine-bagno non proprio impresentabili (venivano spurgate almeno un paio di volte al giorno), docce, divertimenti di ogni tipo (es. bunjee jumping da una gru), perfino i tavoli da calcetto! Insomma l’area svago è ben attrezzata e organizzata con vaste zone d’ombra; tutto impeccabile.

CROWD

Questo festival è una specie di festa di paese, oltre ai gruppetti di metallari (prevalentemente cechi, slovacchi e ungheresi, abbiamo incontrato una sola coppia italiana…) si trovano anche famiglie intere. La lingua inglese è parlata raramente, ma ci si arrangia per farsi capire.
La gente guarda i concerti ben composta, c’è stato il nostro amato pogo solo sui Gamma Ray, la folla risponde solo se scaldata a dovere, come ad esempio davanti ad un grande frontman come Tobias Sammet degli Edguy. Decine di ragazzine nei pressi delle transenne e tutte armate di fotocamere, cosa che in Italia non sarebbe possibile tenendo conto del disordine che spesso si crea nelle prime file. Tenete conto che, per esempio, la metà dei partecipanti era in mezzo con i saldali!
Ho avuto l’impressione che pochi conoscessero effettivamente i testi delle canzoni, solitamente si limitavano al ritornello; in Italia si canta da cima a fondo…

DAY 1

Il primo giorno siamo giunti a destinazione in ritardo. Ho ascoltato da molto lontano Tamoto (un po’ scialbi) e Kreator (che invece hanno fatto un ottimo show); stesso discorso per quanto riguarda i The Gathering. Finalmente verso le 23 salgono in cattedra i Whitesnake, con uno show strepitoso, incentrato sui maggiori successi della band. Suoni impeccabili, e prestazioni sublimi di chitarre e batteria. Coverdale alla voce ha dato spettacolo ed il pubblico ha risposto alla grande. I Masterplan si sono limitati al compitino , hanno suonato bene i brani del repertorio che, però, mancavano di mordente. Alla voce c’era (per fortuna) Jorn Lande nonostante il recente split, che ha fatto il suo dovere e poco più. I suoni non erano all’altezza, certamente non come quelli (ottimi) dei Whitesnake, mattatori della serata.

DAY 2

Arriviamo al festival con Mike Terrana che distrugge la sua batteria in una session incredibile, c’è comunque molta gente a gustarselo e Mike scende dal piedistallo a ringraziare i presenti. Non è stata una drum-clinic vera e propria, ma ha messo in mostra ciò che meglio gli riesce. Un terremoto!
Ascolto qua e là gli altri gruppetti del pomeriggio in attesa dei Gamma Ray; ho provato ad andare alla loro signing session ma era un carnaio e la fila si muoveva a stento. Buoni gli Evergrey, sufficienti i Leaves’ Eyes e molto poco interessante la musica delle Crucified Barbara che, peraltro, non avevo mai sentito.
Le mie orecchie stavano già pregustando i Gamma Ray, che salgono puntualmente sul palco (alle 21) e sfoderano una prestazione strepitosa, attaccando con la mitica Rebellion in Dreamland e chiudendo con Send Me a Sign dopo un’ora esatta di show. Ottimi i suoni, Kai in ottima forma, sempre allegro e divertente col pubblico, gruppo ormai perfettamente affiatato e devastante. Le canzoni alla fine sono un po’ pochine (Heavy Metal Universe dura sempre troppo con i giochetti di rito insieme al pubblico); Blood Religion, Silence e Somewhere out in Space sono altrettanto lunghe e il totale si ferma a 10.
Salgono in scena gli Helloween, me li guardo davanti al mixer ma i suoni sono orribili, le chitarre vanno e vengono, la voce di Deris purtroppo non c’è mai stata e ha rovinato completamente una seppur bella scaletta, simile a quella recentissima del Gods of Metal. Insomma una serataccia! Brutte le esecuzioni delle loro hits, vi lascio immaginare (anzi è meglio di no 🙂 ) quelle provenienti dai due keeper!

Il programma indica una session Helloween + Gamma Ray a seguire, ed infatti dopo un breve suond check compaiono le due formazioni al completo (Zimmermann a parte) sul palco! Peccato che a cantare sia ancora Deris, che rovina così il divertimento su due perle come Future world e I Want Out. Kai e Weikath non si cercano più di tanto ma insomma, ero talmente rapito dal palco che mi sono dimenticato di immortalare questo momento!
Per fortuna sul palco sbocciano i Rage, che come sempre non sbagliano un colpo! Terrana da spettacolo, Smolski (nella sua tenuta da muratore) pure e Peavy non cede di una virgola. Questo trio, dal vivo, è effettivamente fenomenale. Peccato che la setlist sia simile a quella del tour, speravo in qualcosa di diverso, ma la prestazione è stata migliore rispetto a quella di Milano dello scorso aprile. Se poi Terrana si mette a cantare Fly Me to The Moon, concludendo con un “I love you Czech Republic”, allora il pubblico non può far altro che esplodere in un boato. Il terremoto poi scende dal palco col mantellino su collo (come a Trezzo) e urla: “Czech republic, sleep well tonight ‘cause I’ll protect you with my superpowers… Excuse me, now I must fly!” e fa qualche giro del palco imitando Superman sotto lo sguardo di compassione di Peavy, che finalmente lo richiama all’ordine. Ordine? Terrana urla un “Do you wanna see Mike Terrana destroying this fucking drum set?” e pesta fino allo stremo pelli e piatti. Oggi il mattatore è lui dopotutto, dopo un’ora di drum-session e un’ora e mezza di concerto, chi lo ferma più?

DAY 3

All’arrivo ci accolgono i Metal Church, ottimo show, seguito dagli anonimi Riverside. Ero impegnato con prosciutto, maiale e birre e a dire il vero li ho solo ascoltati da lontano, per poi riprendere a seguire i Korpiklaani, che hanno tenuto uno show coinvolgente e senza dubbio divertente. Discorso inverso per i locali Tri Sestry, gruppo ceco più alto in scaletta.
Finalmente è il turno degli Edguy, che irrompono sul palco con la loro esplosività e la loro allegria contagiosa. Tobi è in forma smagliante e il pubblico lo asseconda subito. Un paio di bombe dall’ultimo album prima di annunciare: “we have no hits so we play hits of other bands” e incalza The Trooper, come a Milano. Tobi tiene a precisare che il gruppo ama la Repubblica Ceca, in particolare il batterista Felix che conosce bene le attrici della zona, e come sempre tra una canzone e l’altra gioca col discorso gay/nogay, come quando annuncia la ballad “Shave me” (e non Save me). Trinidad parte con un discorso sull’esito della coppa del mondo, e qui esplodo in un “Italiaaaaaaa” e in un “We are the champions”, attirando le ire dei locali. Il tutto si conclude con un paio di encore e con l’annuncio che l’intero show è stato registrato.

Ora non resta che sorbirsi (la stanchezza era ormai troppa) il concerto degli Apocalyptica e di gustarsi invece quello dei Within Temptation, che hanno allestito un set apprezzabile con statue di angeli, colonne con scritte elfiche ed edera dappertutto. Ottima la prova del gruppo (anche se non si sono sentite per niente le chitarre; solo tastiere), splendida Sharon, ma non tutte le canzoni hanno il mordente giusto per conquistare il pubblico metallaro di Vizovice.

CONCLUSIONI

Un gran bel festival, organizzato in maniera impeccabile, ottimo cibo, ottima birra, ottima location, con tanto verde, tanta ombra e tanto svago. I tempi dei concerti e delle signing sessions sono stati rispettati a dovere senza inceppi, ottimo l’audio, tranne su Helloween e Masterplan. Il tempo è stato ottimo, un bel sole di giorno (l’ondata di caldo ha raggiunto anche l’Europa centrale, c’erano 30 gradi) e la sera calava sensibilmente (l’ultima sera ci saranno stati 10 gradi, si gelava!)
Ormai questo festival è un’ottima realtà del panorama estivo metallaro, ottima alternativa agli altri più imponenti e blasonati.

Setlist Gamma Ray (ordine esatto):

Rebellion in dreamland
Gardens of the sinner
Man on a mission
New world order
Fight
Blood religion
Heavy Metal universe
Silence
Somewhere out in space
Send me a sign

Setlist Helloween (ordine sparso, simile a quella del gods):

King for a 1000 years
Eagle fly free
Hell was made in heaven
A tale that wasn’t right
Helloween
Mr. Torture
If I could fly
Power
Mrs. God
Dr. Stein

Setlist Helloween + Gamma Ray

Future world
I want out

Setlist Rage (ordine sparso, rispetto al tour hanno aggiunto Soul survivor):

Speak of the dead
No fear
Full moon
Lingua Mortis suite
Soul survivor
Baby I’m your nightmare
Human metal
Down
War of worlds
Don’t fear the winter
Higher than the sky

Setlist Edguy (ordine sparso):

Catch of the century
Sacrifice
Babylon
The trooper
Lavatory love machine
Tears of a mandrake
Mysteria
Drum solo
Save me
Trinidad
King of fools
Fucking with fire
Superheroes
Vain glory opera
Avantasia

Report e fotografie a cura di Claudio “Squilibrio” Contessi