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Rough Silk (Ferdy Doernberg)

Di - 24 Marzo 2009 - 19:04
Rough Silk (Ferdy Doernberg)

Intervista a cura di Lorenzo “KaiHansen85” Bacega.

Sei anni dopo la pubblicazione del controverso End of Infinity tornano, sulla scena i Rough Silk con un nuovo full length intitolato A New Beginning. Abbiamo avuto modo scambiare quattro chiacchere con il cantante, chitarrista e tastierista Ferdy Doernberg a proposito delle ultime uscite, del passato e del futuro della band tedesca. Buona lettura!

Ciao Ferdy e benvenuto sulle pagine di Truemetal.it. Come prima cosa potresti introdurre la band ai nostri lettori che ancora non ti conoscono?

Certamente! I Rough Silk nascono nel 1989 in Germania nei pressi di Hannover. Fino ad ora abbiamo pubblicato sette album, alcuni dei quali hanno riscosso un discreto successo. Dopo la pubblicazione di End of Infinity nel 2003 la band si è sciolta a causa di divergenze artistiche e ora dopo sei anni torniamo sulla scena con un nuovo disco, l’ottavo del gruppo, intitolato A New Beginning. Facciamo un metal melodico che tende a mescolare elementi heavy, melodie power e sfuriate thrash.

Puoi dirci brevemente che cosa è successo in questi sei anni, in seguito alla pubblicazione di End of Infinity?

Nel 2003 dopo il mezzo fallimento di End of Infinity la band come ti ho già detto si è praticamente sciolta e per un po’ di tempo mi sono concentrato esclusivamente a suonare con gli Axel Rudi Pell, con Uli Jon Roth e a scrivere pezzi per il mio progetto solista. Dopo qualche tempo ho iniziato a lavorare assieme a Mike, Andre e Alex su un nuovo progetto orientato più sul metal. Volevamo mettere su una band completamente nuova quando riascoltando il materiale registrato ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti “ehi, questa roba suona incredibilmente Rough Silk!”. Visto che in seguito allo split nessuno dei vecchi membri ha più utilizzato il moniker Rough Silk ci è venuta naturale l’idea di riformare il gruppo con una nuova formazione.

A proposito di questa nuova formazione, come sono i rapporti con gli altri musicisti del gruppo, sia dal punto di vista umano che da quello artistico?

I rapporti sono davvero ottimi. Mike, Andre e Alex sono dei bravi ragazzi e, cosa per me più importante, sono dei veri amici. Siamo tutti molto uniti sia dal punto di vista umano che come band. Comunicare tra di noi è molto semplice, passiamo molto tempo insieme e condividiamo tutte le nostre idee e le nostre esperienze. Siamo un gruppo alla vecchia maniera da questo punto di vista, un po’ old school.


Quando hai cominciato a lavorare su A New Beginning e quanto tempo ti ha preso nel complesso?

E’ stato un lavoro nel complesso piuttosto lungo e non certo facile. Ho iniziato a lavorare sui pezzi a partire dal 2006 assieme ad Andre e Mike: Alex purtroppo è entrato a far parte del gruppo quando la fase di stesura dei pezzi era già completata, e quindi non ha potuto parteciparvi in maniera attiva. Nel 2008 abbiamo registrato tutti i pezzi e successivamente ci siamo dedicati alla produzione. Durante questa fase uno dei nostri computer principali si è irrimediabilmente guastato, e siamo stati costretti a registrare nuovamente buona parte del materiale. Non siamo stati molto fortunati, ma anche se quest’inconveniente ci ha un attimo rallentato ce l’abbiamo fatta e l’album ora è pronto (ndr ride).


Di chi è stata l’idea dell’artwork?

L’artwork è di A. Meran Karanitant, un illustratore abbastanza conosciuto in ambito metal per aver già lavorato con gruppi del calibro di Hatebreed, Six Feet Under, Bolt Thrower e molti altri. E’ stato amore a prima vista, appena ho visto l’immagine mi sono detto “E’ perfetta!!”. E’ davvero un grande artista, adoro il suo lavoro. E’ una copertina simbolica e ironica allo stesso tempo, l’ho trovata perfetta per rappresentare il nuovo inizio della band.

Per la prima volta ti proponi anche come cantante dei Rough Silk. E’ stato difficile per te?

No, direi di no. Ho sempre scritto io tutti i testi per i Rough Silk e ci tenevo a cantare in prima persona. Ormai ho una discreta esperienza come cantante, ho già inciso tre dischi solisti e mi capita molto spesso di cantare con gli Axel Rudi Pell. Ho comunque preso varie lezioni di canto e c’è da dire che i miglioramenti sotto questo punto di vista si sentono tutti!

Per il nuovo album hai scritto una canzone dal sound nettamente punk rock chiamata “We’ve got a File on You” che vede anche la partecipazione come ospiti dei Subculture Squad. Cosa puoi dirci a proposito di questa esperienza?

Avevo l’idea di questo pezzo punk rock da molto tempo ma per svariati motivi non ho mai avuto la possibilità di realizzarlo concretamente. Devi sapere che sono da sempre un grandissimo fan dei Ramones e che con la mia prima band in assoluto, i Wabbles, facevamo molti pezzi punk. A mio parere il risultato è davvero buono, è una canzone molto allegra ma potente allo stesso tempo. I Subculture Squad inoltre sono dei nostri amici. Sono un gruppo street/hardcore punk anche loro di Hannover. Hanno fatto davvero un ottimo lavoro in quel pezzo.

L’ultima canzone del disco, A Song for Hilmner, è dedicata a Hilmner Staacke, tuo amico d’infanzia, talentuoso chitarrista e fondatore con te dei Rough Silk, morto tre anni fa in seguito a un attacco d’asma. Puoi dirci qualcosa su come è nato questo pezzo?

Si, come hai detto tu Hilmner era un mio amico d’infanzia, da piccoli andavamo a scuola assieme. Era un chitarrista molto sottovalutato, con un buon tocco e un grande gusto melodico, e insieme avevamo fondato i Rough Silk. Quando ho saputo della sua scomparsa mi trovavo a Los Angeles a suonare con Uli Jon Roth, in compagnia di Jeff Beck e Warren de Martini. Hilmner adorava il modo in cui suona Warren, però non aveva mai avuto la possibilità di incontrarlo. Avevo chiesto a Warren di autografare un poster da regalare a Hilmner in occasione del suo compleanno, il cinque di Giugno. Dieci minuti dopo mi ha squillato il cellulare e dall’altra parte del telefono c’era Ralf Schwertner, il bassista originale dei Rough Silk, che ha iniziato a raccontarmi quello che era accaduto a Hilmner… Inutile dire che ci sono rimasto malissimo. Avevo già vissuto la morte di alcuni conoscenti, ma mai di persone così vicine a me. Il giorno dopo nel corso di un concerto sempre a Los Angeles, invece di eseguire il mio solito assolo di tastiera ho improvvisato una versione di Knocking on Heaven’s Door che gli ho prontamente dedicato e durante la quale tutto il pubblico ha cantato in coro con me… è stato davvero commovente. A Song for Hilmner, è stata scritta, suonata e registrata in quello stesso giorno. Devo ringraziare Warren de Martini e Roy-Z per avermi aiutato ad allestire un piccolo spazio nei camerini dove poter registrare questa canzone. La registrazione non è il massimo, io ho fatto qualche errore, il pianoforte era leggermente scordato e in sottofondo si può sentire il soundcheck di Uli Jon Roth, ma ho voluto tenerla e pubblicarla comunque in quanto è una testimonianza autentica e spontanea. Risuonarla in studio non sarebbe stata affatto la stessa cosa.

C’è una canzone che preferisci rispetto alle altre all’interno del disco?

Questa è una bella domanda! (ndr ride) Non ho una canzone preferita, mi piacciono davvero tutte! Tutti i pezzi sono di ottimo livello, non saprei dirti, è difficile trovarne uno solo che possa essere meglio degli altri. Un giorno preferisco un pezzo, un giorno un altro. In generale apprezzo tutto l’album nella sua interezza.

Che reazione ti aspetti dal pubblico e dalla critica in seguito all’uscita di A New Beginning?

Spero che sia buona, anche se non si può mai sapere! A parte gli scherzi, non ne ho proprio idea. Ci sarà qualcuno che lo apprezzerà e qualcun altro a cui proprio non piacerà, è una cosa normale nella musica. Probabilmente qualcuno, specie tra i nostri vecchi ammiratori, lo ascolterà e rimarrà deluso dal fatto che non ci sono più Jan Barnett o Thomas Ludolphy, due frontman molto dotati che hanno fatto bene in passato. Però questi cantanti non fanno più parte del gruppo ormai da tempo, e i fan dovranno farsene una ragione.

Chi ti ha influenzato maggiormente come artista?

Non saprei risponderti in una maniera univoca, mi piace ogni tipo di musica, per cui posso riconoscere all’interno del mio stile delle influenze provenienti da generi diametralmente opposti, che vanno dalla musica classica al brutal. Ad esempio come compositore adoro allo stesso modo sia i musicisti classici che artisti del calibro di Bruce Springsteen, Billy Joel, Morbid Angel o perfino i Cannibal Corpse. Come pianista e tastierista mi sono ispirato principalmente da musicisti come Jon Lord, Billy Joel e Dr John, mentre come chitarrista apprezzo davvero tanto Jerry Douglas, Jeff Beck, Chris Rea e Stevie Ray Vaughan.

Ci sono artisti o band in particolare nella scena musicale attuale che apprezzi particolarmente?

Molte, davvero. Restando in un ambito prettamente metal devo confessare di avere una preferenza piuttosto netta per il thrash o per l’hardcore. Invece non apprezzo molto il power moderno, lo trovo troppo scontato e ripetitivo. Il power metal originale era tutta un’altra cosa, quello nato negli Stati Uniti negli anni ottanta con band del calibro di Vicious Rumors, Agent Steel, Metal Church.

Avete in programma delle date live per supportare l’uscita del nuovo disco?

Non abbiamo ancora programmato delle date precise, però posso dirti che abbiamo appena raggiunto un accordo per l’organizzazione di vari concerti di supporto a A New Beginning. Nelle prossime settimane dovrebbero esserci novità in questo senso, la risposta è comunque affermativa.

Ci sono delle possibilità di vedervi live qui in Italia?

Ci piacerebbe molto, l’Italia è un paese stupendo e il pubblico è sempre attivo e caloroso. Come ti ho detto non abbiamo ancora nulla di stabilito riguardo al tour, però ci piacerebbe molto venire nel vostro paese, è meraviglioso.

Che altro ci sarà nel futuro dei Rough Silk?

Registreremo a breve un video promozionale per supportare l’uscita del disco. Inoltre la Dockyard1 ha in programma di pubblicare per l’estate una ristampa rimasterizzata e con l’aggiunta di diverse bonus track di tutti i vecchi album dei Rough Silk.

Questa era la mia ultima domanda, grazie per il tempo concesso Ferdy. A te l’ultima parola per le conclusioni.

Grazie a te per la chiaccherata e per il supporto verso la band. Vi aspettiamo sul nostro myspace www.myspace.com/roughsilkmusic e spero che il nostro album vi piaccia. A presto!