Saturnus (Thomas Akim Grønbæk Jensen)
Intervista a cura di Giuseppe Abazia
I Saturnus sono uno dei nomi più importanti della scena death-doom: dopo aver dato alle stampe dischi ottimi come Paradise Belongs To You, Martyre e Veronika Decides To Die, il gruppo ha attraversato un periodo di silenzio durato ben cinque anni. In questo frattempo ci sono stati molti cambiamenti in seno alla band, ma l’attesa per il nuovo album sta per volgere al termine, e ne abbiamo parlato con Thomas Jensen, il cantante storico. Buona lettura.
Benvenuti su TrueMetal.it! Prima di tutto, potreste descrivere i Saturnus per i nostri lettori che non vi conoscono?
I Saturnus sono una band death-doom che ha all’attivo tre album e un mini-cd, siamo in giro dal 1993 quindi presto saranno 20 anni di doom. Mio Dio, il tempo vola!
Sono passati quasi 5 anni dal vostro ultimo album “Veronika Decides To Die”: nel frattempo la band ha perso entrambi i chitarristi, il batterista e il tastierista. Per fortuna Thomas Jensen, il cantante fin dagli esordi, è sempre al suo posto, e un paio d’anni fa il bassista originario Brian Hansen è tornato; della chitarra ora si occupa il nuovo arrivato Rune Stiassny. Chi suonerà la batteria e le tastiere sul prossimo disco? Prenderete anche un secondo chitarrista?
Già, 5 anni è parecchio tempo, ed è fondamentalmente il motivo per cui i vecchi componenti se ne sono andati: le cose si muovevano troppo lentamente e la passione era andata a farsi benedire, ecco perchè abbiamo deciso di lasciarci alle spalle il vecchio e portare nel gruppo del nuovo che avesse lo spirito e il cuore al posto giusto.
E’ giusto, il figliol prodigo Brian Hansen è tornato dopo un po’ di anni di assenza e dopo aver suonato coi The Loveless, è bello riaverlo nel gruppo. Della batteria se ne occupa Henrik Glass, il nostro vecchio batterista nel periodo tra “Martyre” e “Veronika” (suonò la batteria già su Murky Waters, dall’album “Veronika”). Alla chitarra ritmica abbiamo un ragazzo svedese di nome Mattias Svensson e sono tutti membri permanenti della band, nessun session-man per fortuna.
Prima di passare ai vostri progetti attuali, c’è una curiosità che vorrei togliermi: come mai “Veronika Decides To Die” prende il nome da un romanzo di Paulo Coelho? C’è qualche collegamento col libro? Conosco i testi delle canzoni, ma non ho letto il romanzo, quindi non saprei dire.
Fu un’idea di Peters, il nostro vecchio chitarrista: aveva letto il libro e notò delle somiglianze tra i nostri testi e il romanzo, così decidemmo di intitolare il disco allo stesso modo, quasi come se avessimo composto la musica per accompagnare il libro. Intendo, solo l’atmosfera, non come una vera colonna sonora. Ecco perchè.
Come sta procedendo il songwriting per il nuovo album? Quante canzoni avete pronte? Ho sentito “Wind Torn” sul vostro Myspace e mi è piaciuta.
Sta andando molto bene, abbiamo quasi finito di scrivere e ci manca solo da mettere a posto gli ultimi tasselli. Abbiamo delle registrazioni preliminari di 4 canzoni, credo siano molto promettenti, e il demo include anche “Wind Torn”. Speriamo di poter far uscire il disco verso la fine di quest’anno.
Siete ancora sotto contratto con la Firebox Records?
Ci siamo da poco separati con la Firebox, quindi siamo liberi sul mercato e siamo alla ricerca di una nuova casa discografica. Pensiamo che la Firebox non fosse l’etichetta giusta per noi, non hanno più fatto molto per noi e il futuro con loro non sembrava molto roseo.
Lo stile dei Saturnus, sebbene complessivamente omogeneo, ha subito qualche cambiamento lungo gli anni. “Paradise Belongs To You” era saldamente ancorato al death-doom e aveva un’atmosfera quasi folk, bucolica (anche per via dei samples della natura e degli uccelli che cantavano tra una canzone e l’altra), mentre “Martyre” e “Veronika” aggiunsero più melodia e varietà vocale, così come anche qualche canzone più veloce e rockeggiante. Cosa possiamo aspettarci dal prossimo disco?
Potete aspettarvi un album che mischia l’era di “Paardise” fino a “Veronika”, un buon di mix di tutto, quando lo sentirete riconoscerete il sound dei Saturnus, credo che sia il modo migliore per descriverlo. Ovviamente si sentirà la presenza di diversi musicisti, ma lo stile è sempre quello dei Saturnus.
A proposito della voce, ho sempre apprezzato la sua (Thomas) versatilità. Credo che offrire una buona varietà di stili vocali porti grandi benefici alla musica, e tu sei sempre stato molto bravo nel passare tra growl, voce pulita e voce sporca, urlata: quest’ultimo stile trovo che sia simile a quello di Darren White (che è uno dei miei cantanti metal preferiti, tra l’altro). Dico bene? Ci sono anche altri cantanti a cui ti ispiri?
Darren è il mio cantante preferito di sempre! Cerco di variare la voce così che si adatti al meglio alla musica, riff profondi e lenti necessitano del growl, parti più dolci invece hanno bisogno di voce parlata, semplicemente uso la mia voce in modo da creare un’atmosfera che si adatti bene alla musica.
Un altro dei punti di forza dei Saturnus è sempre stato un lavoro di chitarra solista molto raffinato e interessante. Non sono riuscito a trovare informazioni sui gruppi precedenti di Rune Stiassny, quindi non ho idea di come sia il suo stile. Che puoi dirci di lui? In che modo il suo stile ha influenzato il songwriting?
Rune prima suonava in un gruppo black/death e prima ancora in varie cover bands. Il suo impatto sui Saturnus è stato perfetto, ha subito ricoperto il ruolo come se avesse sempre fatto parte del gruppo, il risultato è davvero perfetto. Chitarra solista e assoli sono sempre stati importanti per i Saturnus e continueranno ad esserlo.
Su “Veronika” c’era un’apparizione di Michael Denner dei Mercyful Fate. Una scelta originale, dati i vostri background musicali così diversi. Ci saranno ospiti questa volta? Tra l’altro, ci sarà di nuovo Travis Smith a disegnare l’artwork?
Fin da quando ero ragazzo sono sempre stato un grande fan dei Mercyful Fate e adoro tutti gli assoli di Denner, quindi riuscire a farlo suonare sul nostro album è stato un sogno che si avverava, per me. Questa volta c’è un cantante che vorrei come ospite sul prossimo album, ma non voglio ancora rivelare chi è, eheh! Non so se sarà ancora Travis Smith a disegnare l’artwork, ma di sicuro ce l’ho in mente, quell’uomo è un genio.
La musica dei Saturnus ha sempre avuto una qualità audio ottima, cristallina. Anche stavolta ci sarà Flemming Rasmusses (famoso per il suo lavoro con gruppi come Metallica, Morbid Angel e Blind Guardian) a produrre il disco?
Fleming Rasmussen ha mixato le nostre registrazioni preliminari, posso affermare quasi al 100% che ci sarà anche sul prossimo disco.
Avete qualche tour in progetto per il prossimo futuro? Vi vedremo anche in Italia?
Si, abbiamo due show in programma ad ottobre in Armenia e in Inghilterra, e suoneremo a Milano, in Italia, il 26.03.2011. (Ehm, troppo tardi, NdR)
Cosa state ascoltando ultimamente? State seguendo le uscite doom? Ci sono gruppi che vi piacciono particolarmente o coi quali vi piacerebbe andare in tour?
Seguo da vicino la scena doom, al momento mi piacciono molto i 40 Watt Sun col loro capolavoro “Tryptikon”, e sto anche ascoltando i Doomraiser, adoro questa band 😉
E’ tutto, ragazzi. Lascio a te i commenti finali, e vi auguro buona fortuna per i vostri progetti futuri. Spero di poter ascoltare presto il vostro nuovo album.
Ricordatevi di supportare la vostra scena metal locale e di andare ai concerti per supportare i gruppi! Grazie a tutti coloro che ci hanno supportato nel corso degli anni.
Giuseppe Abazia