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Toseland (James Toseland)

Di Alex Casiddu - 9 Giugno 2014 - 8:00
Toseland (James Toseland)

 

Intervista a cura di Alex Casiddu

 

Ciao James, benvenuto a Milano e sulle pagine di Truemetal.it, innanzitutto ci puoi presentare brevemente il tuo progetto musicale, praticamente inedito per il pubblico italiano, più abituato a vederti in sella ad una moto che dietro ad un microfono?

“Ciao io sono James Toseland, lead singer dei Toseland, un progetto musicale nato dopo il mio ritiro dalle gare professionistiche in moto nel 2011, a causa di un infortunio al polso. Da una parte – quanto successo – mi ha tolto la moto, ma dall’altra mi ha permesso di tornare alla mia prima passione, la musica.

Per otto mesi, insieme a Toby Jepson dei Little Angels, abbiamo scritto i brani di ‘Renegade’ e subito abbiamo iniziato a fare concerti. Abbiamo avuto l’onore di suonare al Download Festival nel 2013, nelle date inglesi del reunion tour degli Status Quo e a giugno saremo al Calling Festival di Londra con gli Aerosmith. Ma soprattutto, questi show italiani rappresentano in assoluto la nostra prima volta dal vivo fuori dall’Inghilterra.”

 

Tu in realtà avevi già una band – i Crash – con cui ti esibivi nei weekend durante le gare del motomondiale, come mai non hai deciso di proseguire utilizzando il nome Crash, ma hai optato per Toseland?

“I Crash erano principalmente una cover band con cui mi esibivo come hobby quando ancora ero impegnato nelle gare professionistiche, chi suonava con me aveva un lavoro proprio e nessuno era un musicista professionista. Quando decisi di scrivere pezzi miei, chiesi a loro se erano interessati a partecipare ma, in tutta onestà, mi dissero che per me era giusto scegliere dei nuovi compagni.

Da qui decisi di ripartire da zero, creando i Toseland.

 

Con il tuo album ‘Renegade’; hai confezionato dei brani in cui troviamo potenza, melodia, ballads: insomma gli ingredienti fondamentali del buon rock.

Quali sono le tue band preferite e che di conseguenza ti hanno ispirato?

In assoluto la mia band preferita sono i Queen, è stata la prima band che ho ascoltato da piccolo e sono quelli che ancora oggi amo più di tutti.Tuttavia c’è un forte legame tra il mondo del motociclismo e la musica rock, quindi per me è impossibile non amare e trarre ispirazione da gruppi come Ac/Dc, Guns N’ Roses, Aerosmith o Bon Jovi.

 

 

Sei uno dei pochi “fenomeni” al mondo ad aver provato l’adrenalina di correre in pista e di salire su un palco per fare musica. Pur essendo due mondi in qualche modo differenti tra loro, a livello emotivo che sensazioni provavi prima di salire in sella alla moto e quali provi oggi prima di andare on stage?

I momenti che precedono una gara o un concerto in realtà si assomigliano molto, c’è molta tensione ed adrenalina che aspetta d’essere scaricata. La differenza sostanziale sta nel ‘durante’: personalmente mi dà più pressione essere su un palco, di fronte anche a solo cento persone, perchè ognuno di loro può guardarmi negli occhi, e se lo show non va come dovrebbe andare te ne accorgi subito dai loro sguardi. Viceversa durante una gara in moto, hai decine di migliaia di persone intorno a te, ma andando a 300 km all’ora è impossibile – sia per me che per loro – guardarsi direttamente negli occhi, e questo crea sicuramente meno agitazione.

 

Sempre facendo un parallelo tra motociclismo e musica, ti sei trovato – e ti trovi tutt’oggi – ad affrontare lunghi spostamenti da una nazione all’altra. Ore ed ore tra aerei, tourbus e con gente sempre intorno che vuole un po’ del tuo tempo e della tua attenzione.

Qual è uno dei tuoi segreti per essere sempre pronto in ogni occasione?

In realtà come faccio non lo so neanche io (ride ndr). Ti posso dire che le mie uniche passioni sono sempre state la musica e la moto: fin da giovanissimo ho iniziato a viaggiare spostandomi da una nazione all’altra per le gare, oggi questa linea prosegue con la musica, per me è una cosa naturale ormai, ci sono abituato e mi viene tutto naturale.

 

Tornando a ‘Renegade’, oltre al classic rock, in brani come ‘Life Is Beautiful’ o ‘Crash Landing’ ho trovato diverse analogie con il modern rock americano di band come Alter Bridge e Nickeback. Sono gruppi che ascolti e ti piacciono e mi confermi questa affinità?

Conosco e ascolto queste band, ma non mi hanno influenzato a livello compositivo; probabilmente l’affinità che trovi è tra la mia voce e quella di Myles Kennedy, per certi versi simile come tonalità e timbrica. Per il resto io e Toby ci siamo trovati, ognuno con le proprie idee, e da lì siamo partiti per sviluppare ‘Renegade’, senza decidere di seguire un genere preciso o lo stile di una band in particolare. 

 

 

A proposito di America, avete in previsione una campagna promozionale anche per quel mercato, magari con un tour?

L’idea è sicuramente quella di portare il nome dei Toseland in più posti possibili, tuttavia non è semplice, ‘Renegade’ è stato interamente finanziato da me, e far promuovere un album in un posto immenso come gli States è un’impresa titanica. Fortunatamente le cose pare si stiano muovendo a nostro favore, grazie ai numeri che stiamo ottenendo in Inghilterra a livello di pubblico ai concerti e dischi venduti, qualche etichetta sembra si stia interessando a noi.

Sicuramente, appena ne avremo la possibilità, promuoverci in America sarà uno dei nostri obiettivi.

 

Parlando di tour, come stanno andando queste date in compagnia di una vera e propria icona del rock come Michael Monroe?

Stanno andando alla grande, Michael Monroe è una persona magnifica, vedere la sua attitudine e la sua grinta sul palco – immutate di fronte a 10.000 persone come a poche centinaia – per noi è un grande insegnamento su cosa significa essere una vera rockstar.   

 

Avete già in mente, o hai già dato forma, a qualche nuova idea per il successore di ‘Renegade’?

Al momento sto solo appuntando delle idee; come ti dicevo poco fa, ci sono diverse label interessate ai Toseland, di conseguenza ci metteremo a lavorare sui brani una volta siglato un accordo contrattuale.

In ogni caso, dopo l’estate io e Toby scriveremo qualche pezzo nuovo da proporre nei concerti inglesi; ci sono persone che ci hanno visto in più di un’occasione e penso non sia giusto proporre loro sempre lo stesso identico show.

 

Sicuramente prima che musicista sei fan, e ti chiedo: tra i concerti che hai visto, qual è stato quello che in assoluto ti è piaciuto di più e del quale conservi un ricordo particolare? 

E quale band o cantante vorresti vedere almeno una volta nella vita?

Innanzitutto, mi sarebbe piaciuto vedere il concerto che i Queen fecero a Wembley nel 1986, ma purtroppo avevo solo sei anni! (ride ndr). Mi sono in parte consolato, qualche anno più tardi, suonando con Roger Taylor (batterista dei Queen).

Tra i concerti più spettacolari invece, ti dirò che recentemente i Muse mi hanno lasciato a bocca aperta, scenografie pazzesche e loro bravissimi on stage.

 

Tra i desideri, mi piacerebbe vedere gli Ac/Dc, e a questo proposito spero che Malcolm Young  possa riprendersi al più presto e tornare ancora sul palco col resto della band..

 

James, questo è tutto, grazie mille per la chiacchierata e ti aspettiamo alla tua prossima visita in Italia.

Grazie mille a voi di Truemetal.it per avermi concesso l’opportunità di presentare la mia band, ci vediamo presto!

 

 

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